Without Frontiers, Lunetta a colori (V edizione): educare all'arte urbana
Redazione Art-Vibes | On 22, Ott 2020
Mantova: la rivoluzione costruttiva del quartiere Lunetta tra street art, formazione artistica e integrazione sociale. Il Paese delle Meraviglie di Alice si sovrappone idealmente a un quartiere pulsante di vita, in piena mutazione antropologica, sociale e culturale.
di Redazione Art Vibes
Si è chiuso qualche giorno fa con il duplice intervento di Andrea Casciu e Kiki Skipi la quinta edizione di Without Frontiers, Lunetta a colori, il festival di arte contemporanea nato in occasione di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016, che ogni anno coinvolge artisti nazionali e internazionali nella realizzazione di opere di arte urbana e arte pubblica, finalizzate alla riqualificazione e alla valorizzazione culturale del quartiere Lunetta, nella periferia Nord di Mantova.
La rassegna, organizzata dall’associazione Caravan SetUp, è stata curata dalla critica d’arte Simona Gavioli, con l’apporto scientifico di Lavinia Bottini, in collaborazione con l’associazione culturale Il Cerchio E Le Gocce, il supporto del Comune di Mantova e il contributo del Gruppo Tea.
Quartiere Lunetta, Mantova. photo credit: Stefano Sabbadini
Quartiere Lunetta, Mantova. photo credit: Stefano Sabbadini
Ad aprire le danze negli ultimi giorni di agosto era stato il progetto Piccola Biblioteca Ideale, iniziativa che ha segnato l’inizio dell’espansione dell’arte urbana da Lunetta ad altre zone periferiche della città. Corn 79 e Made514 sono intervenuti nel quartiere Te Brunetti realizzando due grandi opere, una all’ingresso del quartiere, mentre l’altra sulla facciata della biblioteca.
Corn79 – Murale quartiere Te Brunetti (Ingresso Quartiere), Mantova
Without Frontiers è un inno all’abbattimento delle frontiere attraverso l’arte, a favore di una continuità culturale capace di unire il centro della città alla sua periferia.
Sviluppando una relazione tra arte urbana e arte pubblica, Without Frontiers vuole continuare a generare quel ponte, tra ciò che rappresenta per il mondo dell’arte e della cultura il centro di Mantova, culla del Rinascimento, e ciò che il quartiere Lunetta rappresenta per tutti gli abitanti della città. Un esperimento artistico, sociale e culturale che punta a valorizzare il territorio, offrendosi anche come spunto e nuova visione per altre periferie italiane e non solo.
Ospiti di quest’anno sono stati Aris, Andrea Casciu, Corn79, Howlers e Kiki Skipi, artisti chiamati a confrontarsi con il tema dell’edizione 2020, dal titolo “Bada al senso e le parole baderan a se stesse”, sarà il mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie e l’analisi che Gilles Deleuze ne svolge nel testo Logica del senso, in cui il filosofo francese segue Alice nel suo viaggio attraverso un mondo governato dal paradosso e da forme diverse di realtà, piene comunque di verità e di senso.
Gli artisti hanno sviluppato e interpretato le tematiche messe in luce da Carroll, cercando di delineare un immaginario surreale in grado di restituire le atmosfere di unione che il quartiere Lunetta evidenzia al suo interno. Liberamente ispirati dal racconto fantastico, si sono prodigati in un’analisi stratificata del testo, mettendo in luce in particolare i contenuti di comunione tra diverse culture all’interno di una pluralità sociale, la capacità d’integrazione vista come forza promotrice e la sensibilizzazione alle diversità.
Perchè Alice: le parole della curatrice Simona Gavioli
«Quando si entra a Lunetta ci si ritrova immersi in un universo brulicante di colori. Attraversando il Sottopasso espanso, opera dipinta da Corn79, si è travolti dai toni caldi dei rossi, dei gialli e dell’arancio e si viene trasportati all’interno di un quartiere meraviglioso e surreale. La scritta degli artisti Bianco–Valente che svetta sulla cima del primo palazzo – “ti voglio conoscere” – fa sentire vivo il richiamo di una comunità pronta all’accoglienza e incuriosita dai nuovi ingressi in questo piccolo mondo.
Panoramica Quartiere Lunetta, Mantova. photo credit: Giulia Giliberti
Ci si sente un po’ come Alice, che inseguendo il Bianconiglio, si ritrova catapultata nel Paese delle Meraviglie. E proprio come il mondo di Carroll, Lunetta è abitata da esseri surreali: orsi, cigni, api, stelle che esplodono, cavalli che emergono dall’acqua, blocchi di cemento variopinti che sembrano vorticare e cadere come i massi della volta della Sala dei Giganti di Palazzo Te.
Attraversare il sottopasso equivale, quindi, a valicare la frontiera e accedere a un altro mondo. Fantastico e surreale, dove inconscio e desideri prendono vita assumendo forme concrete e tangibili. Ci si ritrova in un’altra dimensione dove tutto sembra possibile, dove tutto sembra sovvertito e capovolto. Gradatamente si scivola in un universo alternativo, dove a regnare non è la regina di cuori, ma l’arte che, pulsando, continua a dare vita all’intero quartiere.
Quest’anno il viaggio di Without Frontiers è andato quindi oltre i confini della logica, alla ricerca di universi infantili, utopici e irreali. La fantasia, il mezzo di trasporto utile ad attraversare la soglia immaginaria di un’uscita verso l’interno. Attraverso il gioco, l’assurdo e il surreale ognuno torna a sentirsi una piccola Alice, che vive nel proprio mondo, dove tutto è assurdo. “S’io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, poiché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è non sarebbe e ciò che non è sarebbe”.
Tornare bambini, quindi, e meravigliarsi per le piccole cose, scoprendo la verità che si cela nei romanzi di Carroll: tutta la realtà è fondata su convenzioni contraddittorie, e quindi paradossali. I mondi fantastici, che solo i bambini riescono a vedere e concepire, sono in verità quanto c’è di più reale proprio perché abitati dal paradosso.
Le soglie di Lunetta sono proprio come la porticina scoperta da Alice in uno dei capitoli dell’opera di Carroll, che custodisce, oltre a se stessa, quel mondo meraviglioso a cui la piccola protagonista desidera avere accesso: il mondo della bellezza e della creatività racchiuso in Lunetta».
“…Le soglie di Lunetta sono proprio come la porticina scoperta da Alice in uno dei capitoli dell’opera di Carroll, che custodisce, oltre a se stessa, quel mondo meraviglioso a cui la piccola protagonista desidera avere accesso: il mondo della bellezza e della creatività racchiuso in Lunetta.”
LUNETTA. Anno ZERO
Non solo murales perché dal 12 al 17 ottobre 2020, Mantova ha aperto le porte della Scuola di Alta Formazione sull’Arte Urbana, “LUNETTA. Anno ZERO”: un progetto organizzato dall’associazione culturale Caravan SetUp, grazie al gemellaggio tra il Comune di Mantova e il Comune di Ravenna per l’iniziativa “Virgilio e Dante 4.0, Nuove storie Antichi Maestri”.
L’iniziativa è parte della cooperazione tra i Comuni per lo sviluppo e la diffusione di interventi di innovazione sociale giovanile, promosso da Anci e Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del Bando SINERGIE.
“LUNETTA. Anno ZERO” si presenta come un’offerta esclusiva nel panorama della formazione artistica italiana e nasce con l’obiettivo di fornire solide basi per la comprensione delle principali tematiche di quella che è ancora una realtà di nicchia. Il percorso formativo intende approfondire aspetti teorici, storici, conservativi e legislativi legati all’arte urbana, insieme a questioni più tecniche, come l’archiviazione, la comunicazione, l’organizzazione di eventi e la sicurezza.
In aggiunta sono previste alcune uscite didattiche pensate per immergere gli studenti nel contesto dell’arte urbana e osservarlo dall’interno, e i laboratori per bambini, nati dalla collaborazione fra Caravan SetUp e Segni d’Infanzia. La collaborazione tra i due Festival è stata pensata per avvicinare bambini e ragazzi alla Street Art attraverso la partecipazione a una serie di laboratori ed attività itineranti nel quartiere di Lunetta.
Già nel 1991, il regista Wim Wenders, in un intervento a Tokyo sul futuro della città, sollecitava architetti e urbanisti a non dimenticare, in nessuna occasione, che la città è il contenitore-laboratorio che i bambini hanno a disposizione e che plasmerà il loro mondo visivo e sentimentale.
Ciò che sta accadendo all’arte e all’artista del XXI secolo riguarda molto il suo rapporto con la città, una città che non vede più solo il centro come incubatore unico di novità, come lo furono i centri storici e le grandi corti a partire dai primi anni del Quattrocento, ma che abbatte i confini e crea un ponte di collegamento con i propri quartieri periferici. Il centro ingravida la periferia che partorisce figli sapienti e consapevoli del fatto che la storia non debba essere dimenticata, ma utilizzata per portare avanti una rivoluzione costruttiva all’insegna del cambiamento. Gli artisti escono per strada, invadono gli spazi comuni, impongono il loro messaggio allo spettatore che ignaro e incredulo continua a passeggiare.
HOWLERS CREW – Alice in Borderland, Without Frontiers, Lunetta a colori (V edizione), Mantova.
HOWLERS CREW – Alice in borderland, mural for (Without Frontiers, Lunetta a colori), Mantova.
Aris, Corn79 – Hybrid, Without Frontiers, Lunetta a colori (V edizione), Mantova
Aris, Corn79 – Hybrid, Without Frontiers, Lunetta a colori (V edizione), Mantova
Andrea Casciu, Kiki Skipi – Eikasia, Without Frontiers, Lunetta a colori (V edizione), Mantova
Andrea Casciu, Kiki Skipi – Eikasia, Without Frontiers, Lunetta a colori (V edizione), Mantova
Andrea Casciu, Kiki Skipi – Eikasia, Without Frontiers, Lunetta a colori (V edizione), Mantova
Made514 – Murale, Piccola Biblioteca Ideale, quartiere Te Brunetti, Mantova
Corn79 – Murale quartiere Te Brunetti (Ingresso Quartiere), Mantova
Corn79 – Murale quartiere Te Brunetti (Ingresso Quartiere), Mantova
Corn79 – Murale quartiere Te Brunetti (Ingresso Quartiere), Mantova
– via: Art Vibes submission
– Facebook: facebook.com/withoutfrontiersmn
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