WALL IN ART 2018 - Borondo, Collettivo FX, Eron e OZMO
Redazione Art-Vibes | On 19, Ott 2018
Muri d’arte nella Valle dei Segni: il territorio della Valle Camonica abbraccia nuovi linguaggi espressivi. Narrazioni artistiche contemporanee nella culla della pittura rupestre.
di Redazione Art Vibes
Picture: © OZMO – Pixelated Mona Lisa with destructurated Donald Duck in Valle Camonica, WALL IN ART 2018, Angone. Photo credit: Davide Bassanesi.
Anche quest’anno WALL IN ART, Muri d’Arte nella Valle dei Segni, grande progetto di arte urbana arrivato alla sua quarta edizione, non ha deluso le aspettative. Un progetto capace di creare un potente e evocativo fil rouge tra i linguaggi dell’arte contemporanea e il lascito di segni e incisioni rupestri delle popolazioni camune preistoriche, un patrimonio talmente smisurato e prezioso da far diventare la Valle Camonica il primo sito UNESCO italiano.
Negli anni si sono alternati artisti di fama internazionale in grado di contraddistinguersi per la qualità della loro ricerca e poetica, nonché per la loro la peculiarità di lavorare sempre site-specific, realizzando opere pensate appositamente per inserirsi nei luoghi che le accolgono.
Dopo ‘Soul of the wall_Cevo’, l’intervento dello scorso luglio di Eron in Valsaviore, WALL IN ART è proseguito nel mese di settembre con altri tre apprezzati artisti della scena internazionale: Borondo, che ha lavorato nel Comune di Malegno, seguito da OZMO e Collettivo FX, che hanno invece lasciato il loro segno ad Angone, nel Comune di Darfo Boario Terme.
Eron – Soul of the wall, Cevo
Making of SOUL OF THE WALL_CEVO © Eron 2018. video courtesy of: Valle Camonica
Borondo – Mites terram possident, Malegno
Lo spagnolo Borondo a Malegno, sul grande muro che si affaccia su Piazza Casari, ha realizzato a ‘Mites terram possident’, murale che si sviluppa come dialogo tra lo spirito del luogo e che ne mette in luce la componente sacra e profana. Ispirato dalla fascinazione dell’artista per l’atto di scavare una superficie e lasciarvi un segno e dalla consapevolezza che la natura non solo sia fonte di ricerca spirituale per l’uomo, ma anche l’archetipo del suo modo di abitare e costruire lo spazio.
Al centro della composizione la raffigurazione di una grotta che si trova nei pressi del paese si espande, seguendo le regole di una prospettiva frontale, nella sequenza di archi e colonne/pilastri di una navata. La parte inferiore della parete è stata invece trattata e preparata appositamente dall’artista affinché i bambini camuni – un centinaio di alunni di età diverse nel loro primo giorno di scuola – potessero vivere e conservare nella loro memoria l’esperienza del graffiare lasciando il proprio segno nell’opera, in continuità di pratica con gli antichi abitanti della Valle Camonica.
Il murale risulta ricco di elementi figurativi appartenenti a epoche diverse (e riconducibili al territorio) che si celano e svelano nello spazio pittorico: non solo le antichissime incisioni rupestri e quelle attuali degli studenti, ma raffigurazioni di tecniche di restauro, richiami ad affreschi e pezzi mancanti, il motto Mites terram possident (che non solo dà il titolo all’opera di Borondo, ma è anche stato impresso dai padri fondatori di Malegno nei vecchi portali e nello stemma comunale).
La co-presenza di tutti questi segni, simboli e la loro stratificazione, il porre nel punto di fuga una soglia, rendono il murale un’opera aperta che invita a più livelli di lettura e interpretazioni.
MITES TERRAM POSSIDENT. video courtesy of: Gonzalo Borondo
© Borondo – Mites terram possident, WALL IN ART 2018, Malegno. Photo credit: Davide Bassanesi
© Borondo – Mites terram possident, WALL IN ART 2018, Malegno. Photo credit: Davide Bassanesi
COLLETTIVO FX – Radici, Angone
Degno di nota anche l’intervento di Collettivo FX, che si è espresso con l’opera ‘Radici’, nel cuore del quartiere di Via Silone ad Angone.
Un lavoro che ben si lega con il contesto circostante, sembra quasi essere installata dentro la montagna che si erge alle sue spalle. Ispirata dalla pianta urbanistica del quartiere e dalla comunità che lo abita, l’opera ha preso forma a colpi di rullo, un rullo sostenuto da un’asta lunga quanto l’altezza della palazzina.
Il suo bicromatismo, giocato su tinte suggerite dal contesto, nasconde e rivela al tempo stesso numerosi volti: quasi astratti e solo abbozzati sotto la linea del suolo (che coincide con l’estremità superiore del dipinto), e sempre più definiti a mano a mano che si scende nelle sue viscere, in profondità.
© COLLETTIVO FX – Radici, WALL IN ART 2018, Angone. Photo credit: Davide Bassanesi
© COLLETTIVO FX – Radici, WALL IN ART 2018, Angone. Photo credit: Davide Bassanesi
Si tratta di ritratti di persone comuni, nei quali si possono intravedere lineamenti che appartengono ai residenti (un parallelismo con le espressioni più alte dell’arte in Valle Camonica: anche Romanino e Beniamino Simoni ritrassero gli abitanti del luogo nei propri capolavori), che si mescolano nella composizione a quelli di personaggi conosciuti.
Ignazio Silone, il rivoluzionario marocchino Ben Barka, Carletto Mazzone e Pirandello, Didone – prima regina di Cartagine – e il patrono di Angone San Matteo, il calciatore Dybala e Madre Teresa: molti scelti e raffigurati dall’artista dopo una discussione e un confronto con la comunità, adulti e bambini senza distinzioni, dipinti fra radici che evocano appartenenza e connessioni, raccontano e rappresentano la multiculturalità e l’intergenerazionalità che contraddistinguono questo particolare quartiere.
OZMO – Pixelated Mona Lisa with destructurated Donald Duck in Valle Camonica, Angone
Infine è stato il turno di OZMO, direttore artistico del festival, noto al pubblico della Valle Camonica per aver già firmato tre opere nel corso delle passate edizioni.
Il punto di partenza di ogni lavoro di OZMO è l’ispirazione che arriva dal territorio. Per il murale sulla prima palazzina di via Silone, quella che accoglie chi raggiunge il quartiere, l’artista ha scelto così di “appropriarsi” de ‘La Gioconda’, l’icona dell’arte mondiale nel cui sfondo si possono riscontrare intriganti corrispondenze con scenari sebini e camuni e in particolar modo con lo scorcio che si può intravedere percorrendo la strada – che da Angone porta al Convento dell’Annunciata – situata proprio a monte della parete consegnata al suo intervento.
© OZMO – Pixelated Mona Lisa with destructurated Donald Duck in Valle Camonica, WALL IN ART 2018, Angone. Photo credit: Davide Bassanesi
© OZMO – Pixelated Mona Lisa with destructurated Donald Duck in Valle Camonica, WALL IN ART 2018, Angone. Photo credit: Davide Bassanesi
L’artista ha reinterpretato il celebre dipinto creando détournements dadaisti: aggiunge elementi casuali tra i quali il segno rosso, copre il volto della misteriosa donna con dei pixel, raffigura l’anatra, l’animale emblematico del luogo e migrante per eccellenza, nella sua versione ideata da Disney, il Paperino caro a generazioni di bambini, mentre si scompone nello spazio pittorico.
Dipinta con bombolette spray e acrilici, con le quali l’artista riesce a ottenere le caratteristiche estetiche tipiche della pittura a olio, ‘Pixeleted Mona Lisa with destructured Donald Duck in Valle Camonica’, è un omaggio ad Angone e al genio di Leonardo Da Vinci, è un’opera contemporanea d’avanguardia che sperimenta una messa in discussione delle modalità espressive della tradizione dei murales e che si e ci interroga sull’uso e sul potere delle immagini artistiche.
OZMO – Pixelated Mona Lisa with destructurated Donald Duck in Valle Camonica, WALL IN ART 2018, Angone. Photo credit: Davide Bassanesi
«Il progetto ‘Wall in art. Muri d’arte nella Valle dei Segni’» dichiara Simona Ferrarini, Presidente del Distretto Culturale della Valle Camonica «è sempre più conosciuto e apprezzato sia in Valle Camonica che a livello nazionale e internazionale.
Nel 2018, prima Eron e ora Borondo, OZMO e Collettivo FX, hanno creato quattro opere ispirate dalle suggestioni del luogo, dalle sue storie e dalle sue peculiarità che hanno saputo coinvolgere e rendere partecipe in modo consapevole il territorio, le comunità e in particolar modo gli studenti.
I bimbi delle scuole elementari di Malegno hanno partecipato attivamente all’opera di Borondo; quelli di Angone hanno visitato i cantieri d’arte, visto gli artisti all’opera, posto domande; gli studenti delle scuole medie Tovini, infine, hanno potuto incontrare Ozmo e Collettivo FX e confrontarsi in un dialogo aperto con loro».
“…quattro opere ispirate dalle suggestioni del luogo, dalle sue storie e dalle sue peculiarità che hanno saputo coinvolgere e rendere partecipe in modo consapevole il territorio, le comunità e in particolar modo gli studenti..”
Simona Ferrarini
Borondo, Collettivo FX e OZMO – School Workshop
Sergio Bonomelli, Presidente del GIC – Gruppo Istituzionale di Coordinamento del Sito UNESCO n.94, ha poi sottolineato: «La Valle Camonica – che da millenni ha sempre fatto dei segni l’elemento del proprio racconto, attraverso questi nuovi segni/interventi artistici che si aggiungono a quelli realizzati nelle edizioni precedenti, si riconferma oggi culla dei linguaggi, anche contemporanei, in grado di comunicare il mondo e i segni di oggi».
Questo poker di artisti ha lasciato il segno, portando nell’attualità della vita quotidiana una riscoperta del territorio secondo nuove rotte, un’esplorazione che ci permette di guardare con occhi nuovi tesori nascosti e dimenticati.
© COLLETTIVO FX – Radici, WALL IN ART 2018, Angone. Photo credit: Davide Bassanesi
© Borondo – Mites terram possident, WALL IN ART 2018, Malegno. Photo credit: Davide Bassanesi
© Borondo – Mites terram possident, WALL IN ART 2018, Malegno. Photo credit: Davide Bassanesi
© OZMO – Pixelated Mona Lisa with destructurated Donald Duck in Valle Camonica, WALL IN ART 2018, Angone. Photo credit: Davide Bassanesi
– via: Art Vibes submission – images courtesy of: Distretto Valle Camonica Cultura – photo credit: Davide Bassanesi
– website: vallecamonicacultura.it
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