Prologis Park Lodi - La street art e il rapporto tra uomo e natura
Redazione Art-Vibes | On 12, Mar 2023
Etnik, Font, Hitnes, Made514, Macs, Sea Creative, Joys e Vesod: a Lodi l’arte urbana colora e decora più di 5000 metri quadrati di un grande centro logistico.
di Redazione Art Vibes
Picture: MADE514 (Courage and Change through innovation) – Prologis Park Lodi.
Otto urban artist italiani di fama internazionale hanno rivoluzionato gli spazi esterni di un grande parco logistico a Lodi, colorando più di 5000 metri quadrati tra pareti e serbatoi: opere inedite che esplorano il rapporto tra uomo e natura.
Ciascun artista si è lasciato liberamente ispirare da alcune parole chiave proposte da Prologis e Ceva, organizzatori del progetto, curato da Enrico Hemo Sironi. Differenti per stili e composizioni, gli otto artisti che hanno lasciato la loro traccia sono: Etnik, Font, Hitnes, Made514, Macs, Sea Creative, Joys e Vesod.
Vediamo ora nel dettaglio ogni singola opera.
Luca Font – Evoluzione
Ritroviamo in quest’opera, che misura 14 metri per 30 metri, lo stile iconico, chiaro e nitido dell’artista. Una pittura essenziale, quasi primordiale, ma di forte impatto.
Evoluzione: un processo di trasformazione, graduale e continuo, per cui una data realtà passa da uno stato all’altro – quest’ultimo inteso generalmente come più perfezionato – attraverso cambiamenti successivi.
Qui è rappresentato da una forma umana stilizzata che si alza, evolve attraverso il collegamento tra una e l’altra forma, la scelta dei colori e assumendo nuove posizioni nello spazio per proiettarsi in maniera dinamica verso la fine dell’edificio.
Cosa ci aspetta dietro l’angolo? Il futuro qui rappresentato da un universo scuro, ma ricco di colori, e da alcuni cerchi concentrici. Questi sono la porta che proietta l’umanità verso una nuova dimensione evolutiva.
Per l’artista si tratta di porsi in un’ottica nuova con entusiasmo, sottolineato dall’espressione sorridente della forma stilizzata, e consapevolezza circa le sfide poste dal futuro.
Luca Font – Evoluzione, Prologis Park Lodi
Luca Font – Evoluzione, Prologis Park Lodi
HITNES – Rotte Migratorie
L’opera di HITNES si ispira a tre parole chiave: cambiamento, coraggio, storytelling.
“Rotte migratorie” è il titolo di quest’opera che misura 14 metri per 45 per complessivi 630 metri quadrati di superficie.
L’opera di HITNES prende ispirazione dalle rotte tracciate dagli uccelli durante le loro migrazioni stagionali. Il loro peregrinare è sintetizzato nel succedersi di paesaggi diversi che si aprono lungo linee dinamiche, come vedute sospese.
L’interpretazione di questo particolare fenomeno animale illustra la passione, il coraggio e l’impegno e vuole sottolineare l’importanza e allo stesso tempo ispirare il lavoro di squadra. Le memorie di viaggio degli instancabili volatili sono i luoghi e i paesaggi dipinti che si intrecciano fra loro diventando una cosa sola.
Una pittura che richiama pitture antiche e di altri paesi, una pittura di segno e di istinto, caratterizzata dai cromatismi forti e nel contempo dolci. Una pittura utilizzata con sapienza e stile.
Diversi i piani di lettura di quest’opera. Su un livello vi è l’incontro e la visione d’insieme di luoghi diversi, visti dalla prospettiva alta degli uccelli che li sorvolano: scorci di città, montagne, laghi, oasi.
Su un secondo livello l’opera rappresenta una metafora delle rotte “migratorie” delle nostre merci che, grazie proprio alla logistica, attraversano territori, giungono a dei punti di attesa, come il parco logistico, per poi ripartire e giungere fino alle nostre case.
Infine il terzo piano di lettura è datato proprio dal rapporto tra la natura e l’uomo.
HITNES – Rotte Migratorie, Prologis Park Lodi
HITNES – Rotte Migratorie, Prologis Park Lodi
MADE 514 (Courage and Change through innovation)
Sembra esserci una tensione in equilibrio precario eppure perfetto che anima i lavori di MADE514, quella tra caos e controllo. Ed è proprio quello che ritroviamo in quest’opera di 14 per 50 metri quadrati, una delle più grandi da lui realizzate.
Primo lavoro post lockdown pandemico, l’opera complessa si ispira alla connessione tra le parole “coraggio” e la frase “cambiamento attraverso l’innovazione”. Ed è proprio questo il titolo dell’opera: “Courage and Change through innovation”.
Facendo una rapida ricerca etimologica della parola coraggio, si scopre che tale parola ha origine dalla parola cuore e più nello specifico dalla capacità di agire sapendo gestire il cuore durante le turbolenze emotive.
Quindi il coraggio diventa uno stato d’animo, diverso dall’ardire, in cui si domano le pulsioni istintive che uno stato di disagio emotivo crea per consentirci di oltrepassarlo.
A tal proposito l’artista ha voluto citare graficamente due simboli molto noti che troviamo nel gioco delle carte: i cuori, per l’appunto simbolo del medesimo e delle caratteristiche ad esso attribuite e le picche, simbolo che trae origine dalla spada, che rappresenta la sfida e la valenza nella difficoltà a testimoniare una determinata situazione da attraversare per evolvere.
Per rappresentare graficamente questi concetti ha ideato un lettering la cui architettura si basa completamente su degli sviluppi modulari dei due simboli citati, i Cuori e le Picche. Nel centro della composizione è riconoscibile un elemento grafico a forma di cuore attraversarne un altro più grande a forma di picche che arriva in primissimo piano creando una sorta di portale che viene attraversato per riformulare futuro.
In quest’opera viene utilizzata anche la linea verde, tratto caratteristico che corre lungo tutto il perimetro degli edifici Prologis, come metafora dello scorrere della vita che ad un certo punto, in concomitanza di un crocevia, si imbatte in una turbolenza e con coraggio e innovazione la supera.
MADE514 (Courage and Change through innovation) – Prologis Park Lodi
MADE514 (Courage and Change through innovation) – Prologis Park Lodi
MACS CREATIVE SOUP
L’opera di MACS, non a caso chiamata “Creative Soup”, richiama alla memoria una delle opere d’arte contemporanea più celebri della storia.
Strizza infatti l’occhio al Tomato Sauce di Andy Warhol, con l’obiettivo di risvegliare nella memoria degli abitanti del parco delle associazioni positive con il proprio immaginario.
Nell’idea di succo o concentrato rientra la volontà di riunire diversi elementi fondamentali per lavorare in squadra con successo, come la cooperazione, il coraggio di osare e uscire dagli schemi. Ma vi è una dimensione futuribile in quest’opera rappresentata dallo scooter volante senza ruote e da un uomo toro che taglia il filo con il passato. Una suggestione rispetto al futuro sostenibile al quale dobbiamo aspirare.
MACS – CREATIVE SOUP, Prologis Park Lodi
MACS – CREATIVE SOUP, Prologis Park Lodi
SEA CREATIVE (Strappi e Sovrapposizioni)
“Strappi, sovrapposizioni” è il titolo di quest’opera.
Una composizione multidimensionale in cui sguardi, parole e natura, vivono di vita propria ma allo stesso tempo si fondono in un unico dialogo per dar vita alla totalità dell’opera.
Cosi come il concetto PARKLife™ di Prologis, qui elementi diversi con vari compiti e fini sono uniti da un unico fine: creare un polo intorno alle persone.
Il colore azzurro rappresenta i valori dell’azienda attraverso parole chiave, il secondo livello di colore verde descrive l’attenzione che l’azienda dedica alla sostenibilità e al benessere, l’area bianca simboleggia le persone che vivono questi spazi.
SEA CREATIVE (Strappi e Sovrapposizioni) – Prologis Park Lodi
SEA CREATIVE (Strappi e Sovrapposizioni) – Prologis Park Lodi
JOYS (Contemporary Future)
Qui l’estetica grafica e geometrica di JOYS dialoga con l’elemento architettonico su cui si inserisce sviluppando una griglia dentro cui si ripete il nome dell’artista. Ogni linea che compone il reticolo è intesa come il partecipante a un gruppo di lavoro che opera in totale sintonia, ognuna rispondendo allo stimolo dell’altra. L’opera “Contemporary future” vuole comunicare un concetto di futuro, di simbiosi tra tecnologia, innovazione e ambiente.
L’opera esteticamente e architettonicamente dialoga con l’edifico, ne sfrutta le caratteristiche per essere il più funzionale possibile, con l’idea di rendere una parete ad angolo come un unica parete piana. Si compone così un diverso significato dell’architettura dell’edificio non solo funzionale ma anche in grado di catturare l’attenzione e procurare emozioni.
L’insieme di linee parallele ed incrociate si muovono con una metrica e con regole ben precise: all’interno del “pattern” JOYS ha inserito il proprio nome (in quanto rimane un aspetto sempre importante anche se non più fondamentale) elaborandolo nella sua personale visione. Allo stesso tempo le linee funzionano come un team: l’insieme di tutti questi vettori ne determina il risultato finale, ogni linea è in funzione della linea successiva, tutto in perfetta armonia ed equilibrio.
JOYS (Contemporary Future) – Prologis Park Lodi
JOYS (Contemporary Future) – Prologis Park Lodi
VESOD – INFINITO
Il concept di questa imponente opera che occupa più di 600 metri quadrati, prende spunto da “L’infinito” di Giacomo Leopardi che l’artista considera una delle più belle poesie mai scritte.
L’infinito come concetto matematico è stato rivoluzionario e un importante motore dell’evoluzione umana e dell’innovazione. L’infinito nella poesia prende la forma del pensiero, della metamorfosi, dell’immaginazione.
Riprendendo quindi le parole del poeta, VESOD ha creato un’immagine che, in linea con i suoi lavori precedenti, reinterpretasse la poesia in modo surrealista. A livello compositivo un’importante valore aggiunto viene dall’inserimento del giardino verticale nella maestosa facciata a completare il vortice generato dal simbolo dell’infinito.
L’opera incorpora inoltre al suo interno gli elementi architettonici dell’edificio stesso come le finestre e la porta di ingresso. Quest’ultima sembra invitare il visitatore a fare un passo nell’ “infinito”. Change through innovation, Culture, Mentorship, Passion, Future change sono le parole che più si legano all’idea dell’opera realizzata dall’artista.
Vesod – Infinito, Pro Logis Park Lodi
Vesod – Infinito, Pro Logis Park Lodi
ETNIK – Green Revolution
“Green revolution” ideata per Prologis verte totalmente sul tema della natura e sull’importanza del cambiamento in atto nel mondo volto alla salvaguardia del pianeta e alla consapevolezza circa le sue possibilità energetiche, economiche e sociali. Questo è un tema ricorrente nei lavori di ETNIK ed è spesso rappresentato nella contrapposizione tra città e natura.
Quest’ultima spesso cerca di riappropriarsi dei propri spazi. In questo progetto si può vedere la “green revolution” dell’artista nella scelta grafica e nel dualismo tra forme geometriche che rappresentano la Città (quindi le architetture, la mano dell’uomo sull’ambiente) e la Natura.
Il riappropiamento della natura sugli agglomerati urbani è enfatizzato dalla presenza dei giardini verticali che non solo rendono reale questo binomio presentando la natura come la vera protagonista della parete, ma si pongono in continuità con l’area verde presente sul piano orizzontale antistante la parete stessa. A completare l’opera, sono le parole chiave che rappresentano questo lavoro: “Future change“, “Change through innovation” e “Integrity” ma anche “Courage“.
Queste sono state il punto di partenza del progetto.
Sono tre i piani di lettura di quest’opera: Il primo è più descrittivo grazie agli elementi naturali immediatamente riconoscibili da parte del fruitore fruitore. Il lavoro pittorico integra e gioca con il verde reale in un’unica composizione omogenea.
Il secondo sta nella composizione semi astratta di volumi architettonici, una cromatica pittorica ben studiata e disposta nel quadro in modo da dare input e sensazioni diverse e progettate per risaltare le forme più importanti. La composizione prevede un dualismo tra forme naturali e solidi geometrici sottolineando il tema caro della CITTÀ – caro all’artista – come playground dell’arte urbana. Ma anche luogo dove l’uomo principalmente si muove e lo spazio che il verde o la natura trova in esso rimandando anche a certi tipi di architettura utopica.
Il terzo piano di lettura più profondo è il rimando vero e proprio alle origini del writing cioè l’elaborazione stilistica del suo lettering interno alla composizione. Questo lo rende un lavoro molto articolato dalla prima fase di lettura e lo completa inserendo anche la chiave stilistica oltre al concept e la descrizione dei temi. Il lettering nel percorso creativo di ETNIK diventa la massa di volumi a simboleggiare la parte Urban della composizione, un modo per descrivere la città dipingendola sulla città stessa, un gioco alla Escher che pone il suo lavoro in un’area astrattista del panorama artistico.
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