OZMO - "Al suono delle trombe". Rieti: murale sul Tribunale
Redazione Art-Vibes | On 29, Mag 2019
Salvezza e Schiavitù: l’omaggio di Ozmo alle memorie storico-artistiche del territorio reatino.
di Redazione Art Vibes
Picture: OZMO – Al suono delle trombe, TraMe, Tracce di memoria, Tribunale di Rieti, 2019.
A Rieti nell’Oratorio di San Pietro Martire è conservato “Il Giudizio Universale”, importante affresco ad opera dei fratelli Torresani, Bartolomeo e Lorenzo, che tra il 1552 ed il 1554 portarono a termine un capolavoro unico, un’impresa ardita completata ricorrendo ai più grandi modelli iconografici. A distanza di cinque secoli l’artista di fama internazionale Ozmo riscopre la bellezza di quest’opera e propone a tutti gli abitanti della città una rivisitazione in chiave contemporanea.
Ispirandosi dunque al celebre “Giudizio Universale” dei fratelli Torresani e al Ratto delle Sabine del Giambologna , Ozmo ha da pochi giorni concluso un maestoso murale sulla facciata del Tribunale di Rieti, un omaggio ad uno degli affreschi più rilevanti presenti in città.
Invitato dalla curatrice Annalisa Ferraro, nell’ambito del progetto “Trame – Tracce di memoria”, ideato dall’Agenzia Creativa The Uncommon Factory, Gionata Gesi, in arte Ozmo, ha realizzato una grande opera dedicata alla città (16 x 10 metri), in grado di dialogare con le memorie storico-artistiche del territorio.
Ispirato dall’affresco dei fratelli Torresani, l’artista è riuscito a catturare la fatica e la sofferenza con cui i santi si impegnano a salvare le anime periclitanti. Nel Ratto delle Sabine del Giambologna, Ozmo ha invece colto la violenza e la drammaticità di un rapimento, la potenza racchiusa nei corpi giovani e la resa di un corpo senile, sulle cui spalle pesano non solo gli anni, ma anche tutti i mali e le angosce del genere umano.
Il murales di Ozmo visto dal drone. E la città diventa un quadro. video courtesy of: Rieti Life Video
Al suono delle trombe il tempo sarà scaduto e la giustizia farà il suo corso, consentendo l’ascesa di chi andrà verso la salvezza, favorendo la caduta di chi vedrà nella condanna svelarsi il proprio destino. Pur traendo ispirazione dal passato, da due gesti simili ma profondamente diversi, dono di salvezza l’uno, dono di schiavitù l’altro, Al suono delle trombe è un’opera quanto mai attuale, che ricorda a tutti noi lo scorrere del tempo e l’esaurirsi inevitabile delle possibilità di rimediare agli errori fatti, non solo nella sfera individuale, ma anche in scala globale.
Un’impresa coraggiosa, quella intrapresa dall’Agenzia Creativa The Uncommon Factory, dalla curatrice Annalisa Ferraro, dall’artista Ozmo, dal Comune e dal Palazzo di Giustizia di Rieti, che ha portato alla realizzazione della prima opera d’arte mai realizzata sulle pareti di un Tribunale, sintesi perfetta dell’evoluzione dell’arte urbana, nata come non autorizzata, e da diverso tempo, invece, in grado di dialogare con le istituzioni e con la collettività. Un lavoro site-specific, quello di Ozmo, che conferma le potenzialità della street art, in grado di elevarsi ad arte pubblica, a monumento consegnato alla città e ai suoi abitanti.
OZMO – Al suono delle trombe, TraMe, Tracce di memoria, Tribunale di Rieti, 2019
OZMO – Al suono delle trombe, TraMe, Tracce di memoria, Tribunale di Rieti, 2019
OZMO – Al suono delle trombe, TraMe, Tracce di memoria, Tribunale di Rieti, 2019
OZMO – Al suono delle trombe, TraMe, Tracce di memoria, Tribunale di Rieti, 2019
OZMO – Al suono delle trombe, TraMe, Tracce di memoria, Tribunale di Rieti, 2019
OZMO – Al suono delle trombe, TraMe, Tracce di memoria, Tribunale di Rieti, 2019
– via: Art Vibes submission – photo credits & courtesy of: ©Marco Bellucci
– website: ozmo.it
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