L'evoluzione diventa poesia: il murale di Hitnes a Ostia
Francesco S. | On 29, Feb 2024
Un murale che cambia il panorama quotidiano di centinaia di studenti del litorale romano: l’evoluzione diventa poesia nella prima opera di HITNES a Ostia.
di Francesco Spaghi
– Picture: Hitnes, murale a Ostia, ITC Paolo Toscanelli. Photo credit: Paolo Giannotti.
In questi giorni Hitnes, artista romano di fama internazionale, ha ultimato l’opera d’arte urbana più estesa e articolata mai realizzata a Ostia.
Il murale alla succursale dell’ITC “Paolo Toscanelli” in via Capo Sperone è a cura di Mirko Pierri dell’associazione a.DNA project, ed è il primo di Hitnes su territorio ostiense. L’artista ha letteralmente trasformato il panorama che circa mille studenti vedono quotidianamente dalle finestre delle proprie classi.
Durante i lavori, ragazzi e ragazze provenienti dai numerosi istituti del comprensorio scolastico di via Capo Sperone, hanno incontrato l’artista. Un gruppo proveniente dalla scuola media Polis di Ostia Antica lo ha persino intervistato.
L’obiettivo principale del percorso creato dall’associazione “a.DNA” è proprio l’incontro con gli studenti, i docenti e i collaboratori, cioè i diretti fruitori del murale, che in questo modo hanno avuto l’occasione unica di vedere l’artista a lavoro, capire la genesi del dipinto e assistere alla comparsa dei simboli diventati man mano segni e immagini pittoriche.
“Queste due facciate architettoniche finora hanno soffocato lo sguardo degli studenti che le vivono. Adesso sono motivo di curiosità, stimolano domande in chi le osserva cambiando concretamente la prospettiva di chi attraversa questo grande cortile. La scuola è uno luogo pubblico e non deve essere vissuto contando le ore fino all’ultima campanella per scappare, ma può essere uno spazio aperto a tutti, che crea aggregazione durante e dopo le ore di lezione. Questo non avviene semplicemente “abbellendo” e colorando pareti, ma parlando a chi quel cortile lo vive tutti i giorni, creando momenti di incontro e scambio.
Hitnes a mio avviso ha saputo interpretare perfettamente questo bisogno, realizzando un’opera che stimola il dialogo” dice Mirko Pierri durante l’inaugurazione del 23 febbraio scorso alla quale sono intervenuti Paola Toto, dirigente dell’istituto “P. Toscanelli” che ha accolto con entusiasmo il progetto, il dirigente del vicino Liceo Anco Marzio, Maurizio Durante e la prof.ssa Nicoletta De Simone.
Presente inoltre Andrea Morelli, assessore alle politiche giovanili del Municipio X che insieme alla consigliera Margherita Welyam hanno seguito e supportato l’iter burocratico di tutto il progetto mettendo insieme le associazioni promotrici e presentando la proposta al bando della Regione Lazio.
Il Municipio X di Roma, infatti, grazie alla vincita del bando regionale “Lazio Street Art 2022” con il progetto ECO, e al finanziamento della Regione Lazio così ottenuto, si arricchisce di una nuova e preziosissima opera di arte urbana, in continuità con un percorso iniziato nel 2014 dall’associazione indipendente “a.DNA”, che ha messo finora a disposizione dei cittadini locali circa 20 opere firmate da artisti stranieri e internazionali, insieme ad altre realizzate in modalità partecipata e condivisa con studenti e cittadini attraverso laboratori ancora attivi da ponente a levante.
Hitnes, (work in progress) murale a Ostia, ITC Paolo Toscanelli. Photo credit: Simone Fedele
Hitnes, murale a Ostia, ITC Paolo Toscanelli. Photo credit: Mirko Pierri
Il murale di Hitnes ci racconta un’unica storia che si sviluppa sulle due pareti dell’Istituto, un’opera è suddivisa in più scene leggibili dall’alto verso il basso. Il racconto inizia con un mare primordiale, infinito, dal quale tutti noi esseri viventi proveniamo e di fronte al quale siamo tutti uguali e finiti.
Le fasce scure più strette ci mostrano alcuni frammenti dell’evoluzione di un pesce: dalla cellula primigenia fino alla sua trasformazione in mammifero (visibile nella fascia alta della parete sinistra). Nei riquadri più grandi i primi pesci iniziano a popolare la terra trascinandosi su una costa sabbiosa ed entrando in una pineta che ricorda quella di Ostia, ma milioni di anni prima l’antropizzazione e la cementificazione del litorale. Nella fascia in basso viene illustrata la nicchia evolutiva dei pesci che popolano tuttora i nostri mari.
A questo punto è “il turno” degli uomini rappresentati, in modo indiretto eppure inequivocabile, dai segni di pneumatici nel fango. In questo riquadro una pozzanghera, liberamente ispirata a una xilografia di Escher che potrebbe far pensare al litorale romano prima della bonifica, viene attraversata dall’impronta dell’uomo, emblema della sua tragica interferenza e del suo egocentrico rapporto con la natura.
Nella scena successiva un bicchiere, a prima vista pieno di pesci rossi come “il vaso” di Matisse, è invece popolato da squali rinchiusi in un’ampolla di vetro in mezzo a un giardino o terrazzo tipicamente costruito per il piacere della vista umana, per il diletto estetico e allestito inseguendo canoni evidentemente artificiosi e innaturali.
Hitnes, murale a Ostia, ITC Paolo Toscanelli. Photo credit: Mirko Pierri
Hitnes, murale a Ostia, ITC Paolo Toscanelli. Photo credit: Mirko Pierri
Le ispirazioni artistiche, le “citazioni d’autore”, sono parte integrante della storia che Hitnes ci sta raccontando e in questo caso l’arte stessa è una rappresentazione dell’uomo. I segni di pneumatici nel fango come le pennellate di un quadro fauve, compaiono in questa catena evolutiva indicando l’umanità come parte di un tutto più grande, sicuramente non il centro dell’esistenza, ma una delle tante parti che la compongono.
L’uomo è l’unico che addomestica l’habitat e incatena altri esseri viventi. Allo stesso modo l’umanità tende a richiudere sé stessa in un “barattolo artificiale” fatto di asfalto, cemento e metallo, allontanandosi sempre di più dal suo ambiente primordiale, fino a dimenticare le sue leggi.
L’opera sembra quindi concludersi con una visione pessimista. Hitnes invece cambia nuovamente rotta e l’evoluzione del pesce continua. Le squame diventano baffi, il pesce diventa topo seguendo il ramo evolutivo che eventualmente arriverà a noi umani. Qui l’autore ci mostra questa ulteriore prospettiva “i mammiferi riconquistarono l’acqua evolvendosi in quelle che oggi riconosciamo come balene”.
La storia raccontata da Hitnes con questa particolarità del gioco evolutivo, evidenzia le nostre possibilità di adattamento all’ambiente in cui viviamo. La narrazione delle due pareti si conclude così nello stesso mare dove tutto è cominciato.
Hitnes, murale a Ostia, ITC Paolo Toscanelli. Photo credit: Mirko Pierri
Il progetto
L’opera di Hitnes è la terza opera realizzata per il progetto “E.C.O.” Ecologia Condivisione Opportunità per il mare di Roma. Grazie alla vincita del bando “Lazio Street Art 2022” indetto dalla Regione Lazio, è stato possibile realizzare ben tre opere curate da alcune realtà locali unite per sensibilizzare i cittadini sui problemi legati all’impatto che ha l’attività umana sull’ambiente, promuovendo alternative e riflessioni.
Quattro associazioni impegnate a vario titolo nella promozione culturale, artistica e sociale del territorio: a.DNA project, Collettivo La Talpa, VenUS urban art e Spazi all’Arte aps. Le altre due opere prodotte per il progetto sono state dipinte da Teddy Killer presso la scuola “Alessandro Magno” in zona Axa (via Stesicoro 115) e l’altra da Cipstrega presso il C.F.P. “P. P. Pasolini” in via Baffigo 143.
E’ proprio grazie alla sinergia tra Municipio X di Roma, associazioni e istituti scolastici, che il progetto “ECO” è riuscito a ottenere il terzo posto nella graduatoria regionale del bando e a vedere la luce. L’intero progetto è stato inoltre patrocinato dalla Cittadellarte – Fondazione Pistoletto.
Hitnes, (work in progress) murale a Ostia, ITC Paolo Toscanelli. Photo credit: Paolo Giannotti
Hitnes, murale a Ostia, ITC Paolo Toscanelli. Photo credit: Paolo Giannotti
Hitnes, murale a Ostia, ITC Paolo Toscanelli. Photo credit: Paolo Giannotti
– photo credits & courtesy: Paolo Giannotti; Simone Fedele; Mirko Pierri.
– Facebook: facebook.com/a.DNAproject
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