Hera - "We all are Birds of Migration. Some With Feathers, Some Without", Stavanger
Francesco S. | On 28, Nov 2023
Gli interventi pittorici dell’artista HERA a Stavanger (Norvegia) nell’ambito del progetto di arte urbana PLANES, TRAINS & AUTOMOBILES, ideato e organizzato da Nuart Festival.
di Francesco Spaghi
– Picture: Hera – Mural, platform 1 at the Stavanger train station, Stavanger. Photo credit: @bktallman.
La direzione di Nuart, il celebre festival di arte urbana, ha recentemente prodotto due progetti creativi nella città norvegese di Stavanger. Martyn Reed, fondatore e direttore di Nuart, ci ha spiegato da dove è nata l’idea:
“Questo concept è nato da un ricordo del mio primo viaggio che feci a Londra nei primi anni ’80, partendo da Leeds . Stavo arrivando in una stazione degli autobus cadente che puzzava di urina, con luci rotte e povertà. Tutti i miei sogni su “Londra” furono distrutti in 5 minuti. Questo ricordo non mi ha mai abbandonato, e solo di recente posso constatare che le città stanno riconoscendo il valore che queste aree di destinazione possono avere.
A rafforzare questo mio pensiero c’è una dichiarazione di Banksy che per me è una grande ispirazione e così recita: “Se vuoi davvero che le persone vedano il tuo lavoro, se hai qualcosa da dire, l’ultimo posto in cui dovresti mettere il tuo lavoro è in una galleria, nessuno ci va“.
Con questo pensiero in mente Martyn Reed ha ideato e organizzato due interventi nella città di Stavanger, in due punti strategici della città, il primo presso la stazione ferroviaria, il secondo presso l’aeroporto internazionale di Sola.
Protagonisti degli interventi che rientrano nel progetto contenitore “PLANES, TRAINS & AUTOMOBILES”, sono stati rispettivamente l’artista tedesca Hera, autrice di un murale lungo 100 metri che costeggia ora il binario 1 della stazione dei treni, e l’artista italiano Millo autore di un muro di 40 x10 metri che decora la parete esterna della sala arrivi dell’aeroporto internazionale di Sola, un’opera ora perfettamente visibile dallo sky bridge mentre attraversi i controlli di sicurezza.
Il lavoro di Hera si intitola “We all are Birds of Migration. Some With Feathers, Some Without.”, ed è stato realizzato in associazione con Bane Nor. L’intervento si è concretizzato lungo la parete che costeggia il binario 1 della stazione di Stavanger, in un punto strategico, che annualmente vede transitare circa 2,3 milioni di persone.
Hera – Mural, platform 1 at the Stavanger train station, Stavanger. Photo credit: @bktallman
HERA – “We all are Birds of Migration. Some With Feathers, Some Without”
Per contestualizzare il pezzo ci affidiamo alle parole della stessa artista che ben inquadrano il suo agire: “Noi tutti esistiamo oggi perché i nostri antenati, ad un certo punto, si sono mossi liberamente verso pascoli più verdi, terreni più fertili, risorse maggiori e condizioni di vita più sicure, o sono stati spostati con la forza da un luogo all’altro in qualche punto della storia.
Nemmeno il nazionalista più accanito può negare la realtà fattuale: gli esseri umani esistono ancora oggi perché sono migrati, si sono spostati, hanno portato sé stessi, le loro famiglie, il loro genio attraverso terre, mari, continenti.
Il mio murale è un tributo a quei viaggiatori, nomadi, esploratori, sopravvissuti. Con lo zaino in spalla, il mio protagonista umano potrebbe essere tranquillamente qualcuno che si sposta quotidianamente da casa sua al luogo di studio o di lavoro.
Alcuni potrebbero sostenere che questi semplici spostamenti non rappresentino un atto di migrazione. Ma non è forse così? Gli studenti non lasciano la propria casa, viaggiano per chilometri e chilometri per migliorare se stessi? I pendolari non lasciano le proprie case e famiglie per guadagnarsi da vivere, per garantire la propria esistenza? Non somiglia forse all’idea stessa di migrazione? Io credo di sì.
Ci sono voci nella società che chiedono a tutti di rimanere nel proprio luogo d’origine, fondamentalmente di restare dove sono nati, “da dove vengono“. Alcuni si aspettano persino che non solo le persone, ma anche la fauna selvatica, gli animali, rimangano per sempre in determinate aree assegnate e lontane da altre, senza mai attraversare recinzioni, rispettare segnali di stop e confini. Che pensiero innaturale.
Mi chiedo se queste persone, che richiedono così energicamente che tutti rimangano fermi nel proprio luogo d’origine, siano davvero disposte a applicare le stesse regole a se stesse e ai loro cari. Avrebbero ancora bisogno di linee ferroviarie, autobus, aerei? Acconsentirebbero all’uso di biciclette o di qualsiasi altro mezzo di trasporto? Hanno riflettuto a fondo su questo?
Desidero con tutto il cuore che le persone capiscano quanto sia irrazionale opporsi all’impulso più naturale e intrinseco della vita stessa: la libertà di movimento. Questa è la vita stessa.”
Hera – Mural, platform 1 at the Stavanger train station, Stavanger. Photo credit: @bktallman
Hera – Mural (work in progress), platform 1 at the Stavanger train station, Stavanger. Photo credit: @bktallman
Hera – Mural, platform 1 at the Stavanger train station, Stavanger. Photo credit: @bktallman
Hera – Mural, Stavanger. Photo credit: @bktallman
Hera – Mural, Stavanger. Photo credit: @bktallman
Hera – Mural, Stavanger. Photo credit: @bktallman
Hera – Mural, Stavanger. Photo credit: @bktallman
Hera – Mural, platform 1 at the Stavanger train station, Stavanger. Photo credit: @bktallman
Hera – Mural, platform 1 at the Stavanger train station, Stavanger. Photo credit: @bktallman
– website: archive.nuartfestival.no
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