Street Art

Ernest Pignon-Ernest - Si je reviens

Redazione Art-Vibes | On 16, Dic 2015

La street art dell’artista francese ricorda PPP.

di Redazione Art Vibes

Fin alla metà degli anni 1960, Ernest Pignon-Ernest invade le strade con i suoi disegni, serigrafie e, più recentemente, anche con stampe digitali, dimostrando tutta la sua voglia di restare sempre al passo con i tempi. Considerato una delle leggende assolute del arte di strada, un pioniere dell’arte urbana, il suo genio artistico ha da sempre affrontato temi storici e politici con spirito critico e provocatorio e con il desiderio di veder trionfare la verità e la giustizia. Alla luce di tutto ciò, non sorprende che sua la prima mostra alla Galerie Openspace, “Si je reviens” sia dedicata alla vita e alla morte di Pier Paolo Pasolini, il grande regista italiano ucciso quarant’anni fa sulla spiaggia di Ostia, vicino a Roma.

La sua arte non è mai una coincidenza, l’artista non lascia nulla al caso, infatti trascorre diversi mesi alla ricerca del soggetto protagonista del suo ultimo progetto. In questo caso la scelta ricade su Pasolini, in cui riconosce da sempre una guida spirituale e una fonte di ispirazione. Pignon ripropone le domande senza risposta riguardanti l’omicidio del noto scrittore. In quattro decenni da quando è accaduto non è mai apparso chiaro chi sia stato il vero responsabile.

Matera

L’immagine potente realizzata da Ernest Pignon-Ernest ha trovato il suo posto nelle città e nelle località strettamente legate allo stesso Pasolini: Roma, sede del suo film “Accattone“; Napoli, dove è stato girato il suo “Decamerone“; Matera, dove è nato “Il Vangelo secondo Matteo“; la spiaggia di Ostia, teatro del suo assassinio.
Il disegno rappresenta un Pasolini che porta tra le braccia la figura di se stesso ormai privo di vita, quasi una pietà laica in chiave contemporanea, che sembra guardare con sguardo accusatorio i responsabili e tutti quelli che hanno lasciato cadere nell’oblio la fine di questo grande uomo.

– via: widewalls.ch

– photo courtesy of: © Open Space Paris