CHEAP - "RECLAIM POETRY". Il diritto alla poesia come esperienza quotidiana
Francesco S. | On 19, Dic 2023
Una nuova campagna su strada a Bologna, realizzata con Patto per la Lettura: le parole di oltre 30 poetə riecheggiano sui poster in giro per la città, un invito a frequentare la poesia e la sua funzione sociale, attingendo al grande patrimonio delle biblioteche pubbliche.
di Francesco Spaghi
– Picture: CHEAP – “RECLAIM POETRY“, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli.
Archiviata l’esperienza di grande successo dell’infestazione temporanea avvenuta nelle sale del MAMbo, “SABOTATE con grazia”, CHEAP presenta un nuovo intervento inedito, realizzato per Patto per la Lettura di Bologna, la rete coordinata dal Comune di Bologna / Settore Biblioteche e Welfare Culturale che promuove libri, attività, servizi, voci, progetti, luoghi, occasioni, incontri intorno alla lettura nel territorio.
Quest’anno i manifesti di CHEAP, il progetto di arte pubblica su poster, portano nello spazio pubblico “RECLAIM POETRY – il diritto alla poesia come esperienza quotidiana”. Con questa campagna, CHEAP e Patto per la lettura intendono esplicitare la funzione sociale della poesia, connotare la lettura come esperienza collettiva, decostruire lo stereotipo della lettura come fatto individuale, invitare a riscoprire la poesia attingendo gratuitamente al patrimonio depositato nelle Biblioteche di Bologna, dichiarare la poesia come diritto nell’esperienza quotidiana di tutt*.
Nelle biblioteche è conservato un patrimonio simbolico anche sotto forma di poesia: il progetto di CHEAP per il Patto per la Lettura di Bologna invita a riscoprire un genere a volte poco frequentato, sottolineandone il carattere contemporaneo, le inclinazioni politiche, la natura sociale, la semantica transfemminista. RECLAIM POETRY è, in questo senso, la rivendicazione di una parola poetica radicale.
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
“Le biblioteche che immaginiamo sono spazi pubblici a cui accedere per diritto, in controtendenza alle dinamiche di privilegio ed esclusione che permeano ogni aspetto della nostra vita sociale. Luoghi in cui sono a portata di mano i saperi, cioè quegli strumenti indispensabili per produrci nell’atto di ragione del prendere una posizione. Gate tra il passato e il futuro, sono archivi che dovremmo attraversare per riformulare nuovi immaginari” – commenta CHEAP – “Da questa visione parte il nostro invito a riscoprire le biblioteche, a frequentare la poesia e leggerla come parola contemporanea, capace di raccontare il nostro tempo in maniera radicale”.
Le parole di RECLAIM POETRY sono quelle di: Antonella Anedda – Margaret Atwood – Silvia Bre – Chandra Livia Candiani – Upile Chisala – Cristina Torres Càceres – Diletta D’Angelo – Parwana Fayyaz – Mariangela Gualtieri – Wissal Houbabi – Mohja Kahf – Viola Lo Moro – Meena Kandasamy – Jamila Woods – Maram al-Masri – Simone Marcelli Pitzalis – Roberta Marrero – Klaus Miser – Nikki Giovanni – Stella Nyanzi – Ama Asantewa Diaka – Karen Press – Laura Pugno – June Scialpi – Arundhathi Subramaniam – Kae Tempest – Ida Vitale – Warsan Shire.
I luoghi di RECLAIM POETRY, 55 bacheche, tra centro città, prime periferie e colli: Corte Galluzzi – Via Cà Selvatica – Via del Pratello – Via Irnerio – Via Laura Bassi – Via Sant’Isaia – Via Ugo Bassi – Via Zamboni – Via di Casaglia – Via Mascarella – Via Marchesana – Via San Felice.
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – “RECLAIM POETRY”, Bologna. Photo credit: Margherita Caprilli
– Photo credits: ©Margherita Caprilli
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