CHEAP - "On fire": il fuoco della creatività per le strade di Bologna
Redazione Art-Vibes | On 25, Set 2022
150 poster “per mettere a fuoco la città”: “Uno sguardo collettivo che non ha paura di generare conflitto e di ardere“. L’arte pubblica come luogo di lotta, conversazione e giustizia.
di Redazione Art Vibes
Picture: CHEAP – (On fire) Open call for artists, Street poster art, Bologna, 2022. Photo credit: Margherita Caprilli.
Desideri e corpi, estintori e passeggini, Giovanna d’Arco con Sofia Loren a fianco di Daenerys Stormborn First of Her Name, case bottiglie e banconote, una macchina, uno sguardo, una vulva, il pianeta presente e il futuro prossimo – tutto “in fiamme”.
Sono i poster della Call For Artists di CHEAP, il laboratorio permanente nato e cresciuto in seno alla città di Bologna, tra i progetti di arte pubblica più riconosciuti e autorevoli a livello internazionale, che ha lanciato per il decimo anno consecutivo il proprio invito rivolto ad artistə provenienti da tutto il mondo a contaminare lo spazio pubblico della città.
150 i lavori selezionati, a fronte delle 1000 candidature arrivate, un campionario visivo che vede protagonistə centinaia di artistə al lavoro con grafica, illustrazione, lettering, fotografia, collage e tecniche miste, che si sono cimentatə con un tema carico di sfumature, semantiche e visive: “ON FIRE”.
In fiamme, come le nostre case, i nostri quartieri, il nostro pianeta, fiamme che cingono l’orizzonte del nostro futuro e di fronte a cui, in maniera distopica, non resta che avvicinarsi per farsi restituire almeno un po’ di calore. L’emergenza climatica e quella economica quindi, ma non solo. Fiamme anche come simbolo di lotta e d’amore, fiamme che bruciano in fondo agli occhi e accendono i nostri desideri. La fiamma di un accendino che è indice delle nostre idee, da non lasciare nelle tasche di qualcun altro per l’ennesima volta.
“Quando abbiamo pensato e lanciato il tema della Call For Artists 2022, lo scenario mondiale era totalmente diverso da quello in cui ci ritroviamo. Avevamo evocato le fiamme come una sorta di rituale post-pandemico, per lavorare sul simbolico in termini di ricostruzione.
CHEAP – (On fire) Open call for artists, Street poster art, Bologna, 2022. Photo credit: Margherita Caprilli
CHEAP – (On fire) Open call for artists, Street poster art, Bologna, 2022. Photo credit: Margherita Caprilli
Non ci immaginavamo che a breve sarebbe esplosa una guerra nel cuore dell’Europa e che questa determinasse un’accelerazione così potente delle fratture sociali, economiche e politiche, generando nuove declinazioni in termini di precarietà, sottrazioni di diritti, violenza di genere, miopia sui temi ambientali ed ecologici e un’avanzata preoccupante delle Destre sovraniste” – scrivono da CHEAP.
“Evocavamo incendi e ci siamo trovate in uno scenario dove diritti che pensiamo consolidati prendono fuoco come fiammiferi, creando futuri arsi e desertici. Alla facilità con cui si legifera sul corpo delle donne, con cui si modificano tutele a ecosistemi protetti, con cui si riducono in cenere proposte di legge che combattono odio e violenza, noi rispondiamo con uno sguardo collettivo che non ha paura di generare conflitto e di ardere”.
Fiamme di rabbia quindi, che assalgono il potere, i soldi, le banche – o fiamme sputate da creature leggendarie e animali, dai draghi agli orsi polari. In fiamme, come le streghe sul rogo, o come una fenice, prontə ad una nuova (l’ennesima?) rinascita. Nelle strade di Bologna, all’interno delle bacheche posizionate lungo tutto il perimetro urbano, ogni poster installato diventa una scintilla “per mettere a fuoco la città”.
Un immaginario forte, evocato da una call for artists che arriva, polifonica e polimorfa, per stimolare un’azione collettiva di riappropriazione della città e degli spazi urbani. Una dichiarazione d’intenti in termini di dedizione all’effimero e ricerca del contemporaneo come temporaneo, che viene amplificata attraverso il paste-up, l’utilizzo di carta e colla, da sempre tra i medium prediletti da CHEAP.
Esperienza fluida, situazionista e tagliente, CHEAP continua fare e intendere l’arte pubblica (anche) come un luogo di lotta e di conversazione. Progetti che sedimentano sul paesaggio urbano e che hanno il delicato compito, attraverso le pratiche dell’arte, di portare l’idea di un diritto alla città per tuttə: l’idea di una città inclusiva, intersezionale, femminista – l’idea di una città più giusta.
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