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Biancoshock - "Heavy Meal"

Biancoshock – “Heavy Meal”

| On 17, Apr 2022

Milano: un intervento di “Urban Hacking” che irride i colossi del delivery, un dito puntato contro le meschine logiche di profitto che accrescono i ricavi ma che affossano i lavoratori.

di Redazione Art Vibes


Picture: Biancoshock – “Co-Branding“, Heavy Meal series, Milano.


Globalizzazione e pandemia in questi ultimi anni hanno fornito un consistente boost alla pratica del food delivery. Seduti comodamente a casa si aspetta il proprio ordine evaso attraverso un’app, una consegna che si realizza per l’intervento del rider di turno a prezzi davvero esigui.

E’ proprio sul tema della remunerazione e dei diritti dei lavoratori che in questo settore sono affiorate molte proteste.

Una questione quella dei diritti di questi lavoratori atipici che non ha lasciato indifferente l’artista italiano Biancoshock, da sempre voce fuori dal coro nel narrare le contraddizioni della società contemporanea.

Con un intervento di “Urban hacking” nelle zone limitrofe di Milano, l’artista ha dato vita a “Heavy Meal”, un’installazione che irride i colossi del delivery, un dito puntato contro le meschine logiche di profitto che accrescono i ricavi ma che affossano i lavoratori.


E’ lo stesso Biancoshock ad esprimersi sul suo lavoro:

“In una società democratica, il lavoro è uno strumento fondamentale per il progresso civile ed economico. Che progresso ci può essere se il mondo del lavoro non produce emancipazione, crescita e gratificazione? Ad esempio, il lavoro dei riders del food delivery è dettato da algoritmi che estendono le funzioni di controllo e distribuzione dei numeri fino a diventare inaccessibili, autoritari e categorici.

L’algoritmo impone un percorso, ritmi, distanze da colmare (quelle tra il rider e il consumatore) e altre incolmabili (quelle tra il rider e il management dell’azienda che produce l’algoritmo e la merce da consegnare).

La necessità di sopravvivere in questo sistema trasforma i giovani, gli studenti e i disoccupati in “schiavi di nuova generazione”. Ogni giorno sono costretti a sopportare un peso costante causato dalla mancanza di diritti, da contratti sottopagati e irregolari, dalla mancanza di confronto e di relazione nonché dalla totale assenza di assistenza assicurativa.”


   

“…il lavoro dei riders del food delivery è dettato da algoritmi che estendono le funzioni di controllo e distribuzione dei numeri fino a diventare inaccessibili, autoritari e categorici…”

CO-BRANDING” ad esempio trasforma il nome dei 3 brand di food delivery più famosi in vocaboli che ben condensano i principi della globalizzazione. Le borse di cemento rappresentano lo sforzo quotidiano che dobbiamo compiere per sopportare le pesanti conseguenze dell’era del “Voglio tutto e lo voglio ora“.

Altri pezzi come “JUST NEET” e “SLAVEROO” criticano la condizione di schiavitù dei rider e accendono ancora un faro sulle offuscate dinamiche lavorative a cui sono costretti.

 

Biancoshock - Co-Branding, Heavy Meal series, Milano
Biancoshock – Co-Branding, Heavy Meal series, Milano

Biancoshock - Just Neet, Heavy Meal series, Milano
Biancoshock – Just Neet, Heavy Meal series, Milano

Biancoshock - Slaveroo, Heavy Meal series, Milano
Biancoshock – Slaveroo, Heavy Meal series, Milano

– via: biancoshock.com – photo credits & courtesy of: ©Biancoshock


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