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World Press Photo 2024 - Lo scatto di Mohammed Salem che ritrae una donna palestinese che abbraccia il corpo di sua nipote è la “Photo of the Year”

World Press Photo 2024 – Lo scatto di Mohammed Salem che ritrae una donna palestinese che abbraccia il corpo di sua nipote è la “Photo of the Year”

| On 21, Apr 2024

La guerra a Gaza e in Ucraina, storie di migrazione, famiglia e demenza: gli scatti premiati al World Press Photo 2024 raccontano visioni pregne di commozione, tragedia e speranza.


di Francesco Spaghi


Picture: © Mohammed Salem, Palestine, Reuters – Title: “A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece“. World Press Photo of the Year, 2024.


Tra le fotografie già premiate nell’edizione 2024 del World Press Photo troviamo immagini che parlano di guerra, di migrazione, di famiglia e di problemi mentali.

Gli scatti vincitori, selezionati tra migliaia di proposte, mostrano ancora una volta l’importanza della fotografia giornalistica e documentaristica, incarnando attraverso una visione una testimonianza di coraggio, abilità e empatia di molti professionisti dell’obiettivo sparsi in tutto il mondo.

Si prevede che la World Press Photo Exhibition 2024 sarà esposta in oltre 60 località in tutto il mondo, tra cui Amsterdam, Londra, Berlino, Roma, Città del Messico, Rio de Janeiro, Hong Kong, Taipei, Sydney, Toronto e Tunisi.

 

WORLD PRESS PHOTO OF THE YEAR

Lo scatto insignito del titolo di World Press Photo of the Year è stato quello di Mohammed Salem, fotografo palestinese (Reuters) che ritrae una donna palestinese mentre abbraccia il corpo di sua nipote.

Il fotografo descrive questa foto, scattata pochi giorni dopo il parto di sua moglie, come un “momento potente e triste che riassume il senso più ampio di ciò che stava accadendo nella Striscia di Gaza”.

L’immagine nello specifico mostra Inas Abu Maamar (36 anni) intenta a cullare l’inerte corpicino di sua nipote Saly (5 anni), uccisa insieme a sua madre e sua sorella da un missile israeliano che aveva colpito la loro casa, a Khan Younis, Gaza.

La giuria ha premiato lo scatto per l’efficacia della sua composizione, una narrazione di un evento tragico portata avanti con cura e rispetto, uno sguardo metaforico per cercare di guardare oltre ad una perdita inimmaginabile.

 

© Mohammed Salem, Palestine, Reuters – Title: A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece. World Press Photo of the Year, 2024.
© Mohammed Salem, Palestine, Reuters – Title: A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece. World Press Photo of the Year, 2024.

 

WORLD PRESS PHOTO STORY OF THE YEAR

Valim-babena,
Lee-Ann Olwage, South Africa, for GEO.

In Madagascar, la mancanza di consapevolezza pubblica sulla demenza fa sì che le persone che mostrano sintomi di perdita di memoria siano spesso stigmatizzate.

La giuria ha commentato: “Questa storia affronta un problema di salute universale attraverso la lente della famiglia e dell’assistenza. La selezione di immagini è composta con calore e tenerezza, e ricorda agli spettatori l’amore e la vicinanza necessari in un momento di guerra e aggressione in tutto il mondo”.

In questa foto, “Dada Paul” e sua nipote Odliatemix si preparano per andare in chiesa in Madagascar, laddove Dada Paul convive con la demenza da 11 anni ed è accudito dalla figlia Fara.

Questa istantanea fa parte di un progetto a lungo termine di Olwage proprio incentrato sulla demenza.

 

© Lee-Ann Olwage, South Africa, for GEO - Title: Valim-babena, World Press Photo Story of the Year, 2024
© Lee-Ann Olwage, South Africa, for GEO – Title: Valim-babena, World Press Photo Story of the Year, 2024.

© Lee-Ann Olwage, South Africa, for GEO - Title: Valim-babena, World Press Photo Story of the Year, 2024
© Lee-Ann Olwage, South Africa, for GEO – Title: Valim-babena, World Press Photo Story of the Year, 2024.

 

WORLD PRESS PHOTO LONG-TERM PROJECT AWARD

The Two Walls,
Alejandro Cegarra, Venezuela, The New York Times/Bloomberg.

Dal 2019, le politiche di immigrazione del Messico hanno subito un cambiamento significativo, trasformandosi da una nazione storicamente aperta ai migranti e ai richiedenti asilo al suo confine meridionale, a un paese che applica rigorose politiche di immigrazione.

Attingendo alla sua esperienza diretta di migrante dal suo nativo Venezuela al Messico nel 2017, il fotografo Alejandro Cegarra ha avviato questo progetto nel 2018. La giuria ha ritenuto che la posizione di questo fotografo/migrante offrisse una prospettiva sensibile che si concentra sulla resilienza dei rifugiati.

 

© Alejandro Cegarra, Venezuela, The New York Times/Bloomberg - Title: The Two Walls, World Press Photo Long-Therm Project Award, 2024
© Alejandro Cegarra, Venezuela, The New York Times/Bloomberg – Title: The Two Walls, World Press Photo Long-Therm Project Award, 2024.

© Alejandro Cegarra, Venezuela, The New York Times/Bloomberg - Title: The Two Walls, World Press Photo Long-Therm Project Award, 2024
© Alejandro Cegarra, Venezuela, The New York Times/Bloomberg – Title: The Two Walls, World Press Photo Long-Therm Project Award, 2024.

 

WORLD PRESS PHOTO OPEN FORMAT AWARD

War Is Personal,
Julia Kochetova, Ukraine.

Tra decine di migliaia di vittime civili e militari e una situazione di stallo che dura da mesi, non ci sono segnali di pace all’orizzonte per la guerra della Russia in Ucraina.

Mentre i media aggiornano il loro pubblico con statistiche e mappe, e l’attenzione internazionale si sposta altrove, il fotografo ha creato un sito web che unisce il fotogiornalismo con lo stile documentaristico personale di un diario per mostrare al mondo cosa vuol dire convivere quotidianamente con un conflitto.

Questo progetto intreccia immagini fotografiche con poesia, clip audio e musica in collaborazione con un illustratore e DJ ucraino.

 

© Julia Kochetova, Ukraine - Title: War Is Personal, World Press Photo Open Format Award, 2024
© Julia Kochetova, Ukraine – Title: War Is Personal, World Press Photo Open Format Award, 2024.

Il direttore esecutivo del World Press Photo, Joumana El Zein Khoury, ha dichiarato: “Ciascuno di questi fotografi vincitori conosce intimamente e personalmente i temi trattati, una conoscenza che attraverso la potenza delle loro immagini si estende a chi osserva e infonde empatia e compassione.

Sono grato per la loro dedizione, il loro coraggio, la loro professionalità e la loro competenza. Il lavoro dei fotografi giornalistici e documentaristi di tutto il mondo è spesso portato avanti con alti rischi. Lo scorso anno, il bilancio delle vittime a Gaza ha spinto il numero dei giornalisti uccisi verso un numero record . È importante che venga riconosciuto il trauma che hanno vissuto per mostrare al mondo l’impatto umanitario della guerra”.

La presidente della giuria globale, Fiona Shields, responsabile della fotografia presso The Guardian, ha dichiarato: “Tutte le immagini vincitrici hanno un tale potere di trasmettere un momento specifico, risuonando anche al di là del soggetto e del tempo. Questo è ciò che speravamo di trovare. La fotografia che abbiamo selezionato come immagine dell’anno racchiude davvero questo forte senso di impatto“.

 

© Zied Ben Romdhane, Magnum Photos, Arab Fund for Arts and Culture, AIM LAB. Title: Title: The Escape. World Press Photo 2024, Regional Winner, Africa
© Zied Ben Romdhane, Magnum Photos, Arab Fund for Arts and Culture, AIM LAB. Title: Title: The Escape. World Press Photo 2024, Regional Winner, Africa.

© Arlette Bashizi, for The Washington Post - Title: Survivors, Africa, Honorable Mention, World Press Photo 2024
© Arlette Bashizi, for The Washington Post – Title: Survivors, Africa, Honorable Mention, World Press Photo 2024

© Ebrahim Noroozi, Associated Press - Title: Afghanistan on the Edge. Honorable Mention, Asia, Stories, World Press Photo, 2024
© Ebrahim Noroozi, Associated Press – Title: Afghanistan on the Edge. Honorable Mention, Asia, Stories, World Press Photo, 2024.

© Adem Altan, Agence France-Presse - Title: A Father’s Pain. Honorable Mention, Europe, Singles, World Press Photo, 2024
© Adem Altan, Agence France-Presse – Title: A Father’s Pain. Honorable Mention, Europe, Singles, World Press Photo, 2024.

– website: worldpressphoto.org


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