Newsha Tavakolian - And They Laughed at Me
Redazione Art-Vibes | On 19, Gen 2024
In mostra al Mudec Photo una voce coraggiosa, un linguaggio visivo che contrasta il terrorismo repressivo di un paese che mira a sopprimere l’autodeterminazione individuale a vantaggio di fini totalitari.
di Francesco Spaghi
– Picture: Newsha Tavakolian – And They Laughed at Me, allestimento Deloitte Photo Grant. Mudec Museo delle Culture, Milano. Photo credit: G. Pezzato.
Fino al 28 gennaio 2024 è possibile visionare al Mudec Photo di Milano la mostra “And They Laughed at Me” dell’artista iraniana Newsha Tavakolian (Teheran, 1981).
“And They Laughed at Me” è il progetto vincitore della prima edizione del Deloitte Photo Grant, concorso fotografico tra i più importanti d’Italia e tra i principali a livello internazionale, è promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte e in collaborazione con 24 ORE Cultura, la direzione artistica di Denis Curti e il team di BlackCamera.
Il tema proposto per la prima edizione Photo Grant di Deloitte è stato Connections, sul quale oltre 700 autrici e autori hanno lavorato per proporre una propria narrazione e interpretazione visiva di cosa significhi, secondo la propria sensibilità artistica, “essere connessi” a livello umano, professionale, economico o ambientale.
Il tema delle “connessioni”, sviluppato attraverso il mezzo artistico della fotografia e interpretato da artisti di diverse culture nel mondo trova nel Mudec il luogo espositivo più coerente per dare piena voce al progetto Photo Grant di Deloitte e Fondazione Deloitte, che condivide in toto la Vision artistica e di ricerca culturale del Museo delle Culture nella veste di Institutional Partner. Il lavoro di Newsha Tavakolian viene presentato, attraverso un allestimento immersivo, negli spazi esclusivi di Mudec Photo, che dal 2018 ospitano ininterrottamente le mostre dei più grandi fotografi del Novecento e della nostra epoca contemporanea.
Newsha Tavakolian – And They Laughed at Me, allestimento Deloitte Photo Grant. Mudec Museo delle Culture, Milano. Photo credit: G. Pezzato.
Lo sguardo della fotografa in questo progetto espositivo rappresenta una testimonianza vivida di una società in continua evoluzione e delle lotte di coloro che la compongono.
Newsha Tavakolian, nata a Teheran nel 1981, ha lavorato per strada come fotografa in momenti di apertura del suo paese, l’Iran, ma nei periodi di grande censura ha trovato e sperimentato modi alternativi per contribuire con il suo linguaggio artistico a documentare quei cambiamenti e quegli eventi che inevitabilmente continuano a plasmarci oggi.
And They Laughed at Me intende riflettere su una strategia di repressione militare iraniana finalizzata ad accecare le persone mediante proiettili di gomma. Questa misura distopica, spesso utilizzata dalla polizia per impedire la diffusione di informazioni, mira a prevenire che la popolazione sia consapevole di ciò che accade nella contemporaneità.
Il percorso espositivo svela la maturità narrativa delle immagini e la profonda carica umana del lavoro dell’artista, un vero e proprio manifesto che utilizza il linguaggio visivo per contrastare il terrorismo repressivo di un organismo politico che mira a sopprimere l’autodeterminazione individuale a vantaggio di fini totalitari.
Le immagini di Newsha Tavakolian riflettono la sfida di interpretare la storia collettiva in un mondo in Iran segnato dall’oppressione politica. Le sue fotografie sono cariche di interrogativi e mettono in evidenza il conflitto tra la società imposta e il desiderio di cambiamento individuale.
Newsha Tavakolian – And They Laughed at Me, allestimento Deloitte Photo Grant. Mudec Museo delle Culture, Milano. Photo credit: G. Pezzato.
Emerge fortemente come la paura indotta dalle decisioni politiche iraniane abbia trasformato la stessa organizzazione sociale in una minaccia per l’ordine costituito. Nel contesto di questa realtà oppressiva, le opere in mostra rappresentano una voce coraggiosa che si oppone a un destino ineluttabile, combinando elementi tipici del reportage e composizioni concettuali che rivelano il dramma dell’oppressione e finiscono per tracciare un cammino rivoluzionario verso la libertà, ispirato dall’unione di tante anime coraggiose.
«Per questo progetto ho scelto consapevolmente una teoria di negativi dovuti a errori miei o di altri, allo sviluppatore del laboratorio o alla macchina fotografica» scrive l’artista. «Ho raccolto queste immagini indesiderate, imperfette, frammentate, perché anch’esse fanno parte della storia e delle narrazioni, non si possono cancellare. Mostrano la realtà grezza e non rifinita, a cui non possiamo sottrarci. I cambiamenti che non possiamo negare e l’inesorabilità del tempo che passa.
All’epoca non ero formata professionalmente, il mio sguardo non aveva peso, era ingenuo, con una disponibilità che mi faceva guardare e vagare in tutte le direzioni. Ora, a distanza di anni, a causa del tempo che passa il mio sguardo è diventato pesante; come posso liberarmene? Come posso liberare il mio sguardo da questo peso? Dalla rivisitazione di queste immagini d’archivio, sullo sfondo di eventi ancora una volta terribili, emerge un chiaro rito di passaggio dalla speranza e dai sogni della giovinezza verso la delusione della realtà e la conclusione che c’è una sola vera scelta nella vita: essere attratti dalle tenebre o scegliere di combattere le tenebre e andare verso la luce».
Newsha Tavakolian – And They Laughed at Me, allestimento Deloitte Photo Grant. Mudec Museo delle Culture, Milano. Photo credit: G. Pezzato.
Con oltre 70 opere tra immagini d’archivio, scatti inediti e fotogrammi, la mostra And They Laughed at Me testimonia visivamente e racconta al visitatore il volto drammatico dell’oppressione in Iran, dal 1996 ad oggi. L’obiettivo della macchina fotografica di Newsha Tavakolian si “sostituisce agli occhi seviziati” dei suoi connazionali. Le sue immagini, pregnanti di carica umana, riescono ad amplificare la voce, a lungo soffocata, di tutti coloro che hanno subito questa repressione e violenza.
A lato della mostra di Newsha Tavakolian viene presentata anche l’idea progettuale Dust From Home di Fernanda Liberti, che ha vinto la Open Call del concorso, dedicata alle artiste e agli artisti Under 35. La fotografa brasiliana si concentra sulla diversità delle migrazioni, prendendo spunto dalla storia della sua famiglia di origine siriana, italiana e albanese, che ha attraversato l’oceano per stabilirsi in Brasile, cercando un nuovo inizio. Fernanda ha iniziato il suo percorso utilizzando l’archivio fotografico di famiglia, con l’obiettivo di creare un legame visuale tra paesaggio, tempo, nostalgia, eredità e politica. La realizzazione di questo progetto diventerà una mostra nell’edizione 2024 del Photo Grant di Deloitte.
Newsha Tavakolian – And They Laughed at Me, allestimento Deloitte Photo Grant. Mudec Museo delle Culture, Milano. Photo credit: G. Pezzato.
Newsha Tavakolian – And They Laughed at Me, allestimento Deloitte Photo Grant. Mudec Museo delle Culture, Milano. Photo credit: G. Pezzato.
Newsha Tavakolian – And They Laughed at Me, allestimento Deloitte Photo Grant. Mudec Museo delle Culture, Milano. Photo credit: G. Pezzato.
Newsha Tavakolian – And They Laughed at Me, allestimento Deloitte Photo Grant. Mudec Museo delle Culture, Milano. Photo credit: G. Pezzato.
– Exhibition info: Newsha Tavakolian – “And They Laughed at Me“, a cura di Denis Curti.
– When: 13 dicembre 2023 – 28 gennaio 2024.
– Where: Mudec Photo, Milano
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