Newsha Tavakolian vince la prima edizione del Deloitte Photo Grant
Redazione Art-Vibes | On 12, Ott 2023
L’artista iraniana si aggiudica la prima edizione del Grant con il suo progetto “And They Laughed At Me“, focalizzato sui tragici eventi che stanno colpendo le donne e i diritti civili in Iran.
di Redazione Art Vibes
Picture: Newsha Tavakolian – “And They Laughed At Me“, Winner Deloitte Photo Grant.
L’artista iraniana Newsha Tavakolian (Teheran, 1981), con il progetto And they laughed at me, è la vincitrice, nella sezione Segnalazioni, della prima edizione del Photo Grant di Deloitte, promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte e in collaborazione con 24 ORE Cultura, la direzione artistica di Denis Curti e il team di BlackCamera.
Il tema proposto per la prima edizione del contest è stato Connections, sul quale le autrici e gli autori hanno lavorato per proporre una propria narrazione e interpretazione visiva di cosa significhi essere connessi a livello umano, professionale, economico o ambientale.
Newsha Tavakolian . And they laughed at me
“Da quando ho iniziato a fotografare, all’età di 16 anni – spiega Newsha Tavakolian -, la società iraniana è stata ciclicamente spinta sull’orlo del precipizio, lacerata, spezzata e comunque costretta ad andare avanti nonostante le avversità. Ci sono stati così tanti eventi che la vita è diventata una continua corsa verso un avanti indefinito, dove anche il concetto di “ieri” è stato presto dimenticato. A 42 anni continuo a vivere e lavorare in Iran, determinata a testimoniare visivamente la mia versione della storia di questo paese”.
Newsha Tavakolian – And They Laughed At Me, Winner Deloitte Photo Grant
“A volte – conclude Newsha Tavakolian – sono riuscita a lavorare per strada come fotografa, mentre, in momenti di grande censura, ho trovato altri modi per contribuire, con il mio linguaggio artistico, a testimoniare tutti quei cambiamenti e quegli eventi che inevitabilmente continuano a plasmarci. Quando poi, negli ultimi anni, mi è stato proibito di partecipare alla vita pubblica, come terapia, ho iniziato a scansionare i miei vecchi negativi.
Mi sono accorta che avevo scartato molte immagini, a suo tempo, perché non urgenti o troppo formali. Ora, guardando indietro, capisco quanto esse riescano ancora a trasmettere il fuoco di un cambiamento radicale e profondamente desiderato. In parallelo, sto traducendo eventi recenti e inattesi turbamenti politici in nuove immagini”.
Il progetto And they laughed at me ruota attorno a una strategia di repressione militare finalizzata ad accecare le persone con proiettili di gomma. Una misura distopica, spesso utilizzata dalla polizia per impedire che le cose vengano letteralmente viste: in altre parole, per impedire alla popolazione di essere coscienti di ciò che accade nella contemporaneità.
La sua posizione di fotografa le ha permesso di sostituirsi ai loro occhi seviziati e le immagini che ha prodotto riescono ad amplificare la voce, lungamente soffocata, di tutti i suoi connazionali.
Procedendo nel racconto e partendo da un’epoca precedente ai social media, Newsha Tavakolian ha deciso di combinare immagini d’archivio con scatti inediti e fotogrammi ritraenti altri cittadini per tratteggiare un quadro completo della condizione iraniana. La sua intenzione è di raccogliere queste storie in un manifesto editoriale per fare in modo che i sacrifici fatti fino ad oggi non vengano dimenticati.
Newsha Tavakolian – And They Laughed At Me, Winner Deloitte Photo Grant
Le motivazioni della giuria
“Newsha Tavakolian – recita la motivazione della giuria – ha presentato un progetto che ha colpito per la carica umana contenuta nelle immagini e per la maturità narrativa di queste. Forte è il messaggio raccontato da Newsha Tavakolian, che attraverso immagini d’archivio, scatti inediti e fotogrammi ha voluto testimoniare visivamente la sua personale visione dell’Iran, il suo Paese di provenienza. I soggetti ritratti sono il punto di accesso per una nuova modalità comunicativa, il cui fine ultimo è mostrare il volto drammatico dell’oppressione. Oltre che la qualità delle immagini, la giuria ha ritrovato nel progetto fotografico un evidente legame con il tema Connections: Newsha Tavakolian è riuscita a raccogliere nei suoi scatti attimi di comunione universale”.
Newsha Tavakolian, oltre a un premio di €40.000, si è assicurata l’opportunità di organizzare una mostra, in programma dal 13 dicembre 2023 al 28 gennaio 2024 al Mudec – Museo delle Culture di Milano, accompagnata da un catalogo edito da 24 ORE Cultura.
La proclamazione si è tenuta mercoledì 27 settembre nel corso di una conferenza stampa ospitata da Deloitte a Milano, alla quale hanno partecipato Fabio Pompei, CEO Deloitte Italia, Guido Borsani, presidente Fondazione Deloitte, Denis Curti, direttore artistico del Photo Grant di Deloitte, Renata Ferri, giornalista e curatrice.
La fotografa brasiliana Fernanda Liberti (Rio de Janeiro, 1994) si è invece aggiudicata il primo premio di €20.000 della sezione Open Call, con il progetto Dust from home e la possibilità di tenere una esposizione durante la prossima edizione del Photo Grant di Deloitte.
Newsha Tavakolian – And They Laughed At Me, Winner Deloitte Photo Grant
Denis Curti ha dichiarato inoltre che “il Photo Grant di Deloitte è il concorso fotografico più importante d’Italia e tra i principali a livello globale. Si tratta di una nuova occasione di crescita e visibilità per tutto il mondo della fotografia. Un’occasione imperdibile per chi vuole contribuire alla valorizzazione del linguaggio delle immagini nella direzione della progettualità. Le vincitrici di questa prima edizione esprimono con convinzione la necessità di costruire connessioni: la fotografia non è solo memoria ma opportunità di scambio e confronto, soprattutto uno strumento per conoscere se stessi in relazione con gli altri”.
I 682 candidati che hanno inoltrato l’application con la propria proposta sono stati dapprima selezionati da dieci personalità operanti nel mondo della produzione culturale internazionale: Renata Ferri, Nathalie Herschdorfer, Matthias Harder, Erik Kessels, Antonio Carloni, Andréa Holzerr, Elisabeth Sherman, Karen McQuaid, Horacio Fernández e Claudio Composti. Una giuria composta da critici, fotografi professionisti, direttori di musei, fotoeditor, galleristi – ha avuto invece il compito di indicare i due progetti vincitori.
– website: deloittephotogrant.com
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