Natacha Lesueur - Come un cane ballerino
Redazione Art-Vibes | On 06, Gen 2022
Tra ironia e stravaganza, le manifestazioni dell’espressione di una costrizione sociale e culturale.
di Redazione Art Vibes
Picture: Fée tachée, (série Les humeurs des fées), 2020, Monotype à la mine de graphite sur épreuve photographique pigmentaire fine art. 43 x 63 cm. © Natacha Lesueur et ADAGP, Paris, 2021.
L’opera di Natacha Lesueur è essenzialmente fotografica. I suoi interessi artistici si articolano intorno al corpo, all’apparenza, all’aspetto e all’intima relazione tra il corpo e la sua interiorità. Attraverso una serie di immagini costruite come quadri, il corpo è sottoposto a diversi trattamenti che rilevano al tempo stesso la costrizione, la messa in scena e la maschera.
Fino al 9 gennaio all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è possibile visitare la mostra “Come un cane ballerino“, un’esibizione che rende omaggio al lavoro svolto per quasi 30 anni dall’artista ed ex borsista di Villa Medici Natacha Lesueur (promozione 2002-2003).
Curata da Christian Bernard, la mostra si sviluppa in forma di narrazione visiva e tematica che riunisce più di 80 opere dell’artista, sia storiche che inedite, offrendo uno sguardo intimo sul suo lavoro intorno all’immagine e ai suoi intenti plastici e politici.
La dimensione ironica del titolo preso in prestito dal libro di Virginia Woolf Una stanza tutta per sé esprime a pieno la sua consapevolezza di donna artista e dà il tono di un’esposizione dove l’incongruo e lo stravagante sono trattati con la massima serietà.
Dai primi lavori storici (1993-1998), alla recentissima serie delle fate-spose (Les humeurs des fées, 2020-21), passando per le opere dedicate all’attrice brasiliana Carmen Miranda, figura leggendaria del cinema hollywoodiano degli anni 40, le rappresentazioni del femminile abitano la mostra, spesso inquietanti, sempre ambigue.
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Sans titre, (série Tests optiques), 2000, èpreuve photographique lambda ilfoflex. © Natacha Lesueur et ADAGP, Paris, 2021.
Attraverso interventi sui marcatori d’identità distintivi, buste di capelli e abbigliamento, veicoli e simboli delle mascherate della femminilità, attraverso l’esplorazione di ruoli attribuiti e modelli normativi – sposa, madre, principessa, attrice, ballerina, ecc. – attraverso la sovversione delle imposizioni alla bellezza, alla giovinezza o alla magrezza, Natacha Lesueur cerca di rivelare, non senza umorismo, le manifestazioni dell’espressione di una costrizione sociale e culturale. Acconciature soffocanti, capelli accessoriati, make-up XXL e posticce di cibo sono tutti enigmi ricorrenti nei quadri-narrativi esposti a Villa Medici.
Come un cane ballerino oltrepassa inoltre i confini del mezzo fotografico per esplorare altri aspetti della produzione artistica di Natacha Lesueur: sculture-fontane in ceramica, vasi in terracotta, disegni e opere video scandiscono la mostra, in dialogo con le serie fotografiche, come un modo di interrogare l’esperienza dell’immagine e la fissità delle forme.
Figure enigmatiche di fate e spose o familiari ritratti femminili che si espongono allo sguardo e allo stesso tempo lo eludono: la mostra Come un cane ballerino offre una genealogia femminile personale e culturale dell’artista, “un lavoro multiplo, che si sviluppa in un percorso scandito dai suoi singolari usi dello strano e dell’ambiguo”, per riprendere le parole del curatore Christian Bernard
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Fée tachée, (série Les humeurs des fées), 2020, Monotype à la mine de graphite sur épreuve photographique pigmentaire fine art. 84 x 44,5 cm. © Natacha Lesueur et ADAGP, Paris, 2021.
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Sans titre, (série Belle-mére), 2010, èpreuve photographique lambda ilfoflex. 109 x 94 cm. © Natacha Lesueur et ADAGP, Paris, 2021.
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Sans titre, 1997, èpreuve photographique lambda ilfoflex. 110 x 110 cm. © Natacha Lesueur et ADAGP, Paris, 2021.
– via: Art Vibes submission – photo credits & courtesy of: © Natacha Lesueur
– Exhibition info: Come un cane ballerino – Esposizione di Natacha Lesueur, Curatore: Christian Bernard.
– When: 13 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022.
– Where: Villa Medici, Roma.
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