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Art Vibes – Let's share beauty | November 23, 2024

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Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani

Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani

| On 20, Ott 2022

“Solo dall’Uomo può arrivare la speranza di redenzione salvifica”: le opere fotografiche di un grande giornalista e scrittore in mostra a Bresso per la rassegna Photofestival.

di Redazione Art Vibes


Picture: ©Tiziano Terzani – Cina, 1993. (Cina. Il Rally dell’amicizia è un tour guidato che in dieci giorni conduce una carovana di macchine da Chiang Rai, nel Nord della Thailandia, a Kunming, nel Sud della Cina. Il fine? Dimostrare il successo della prima apertura di questi luoghi al turismo mondiale. Quando il rally finisce a Terzani sembra di essere arrivato a Hong Kong: il vetro e l’acciaio hanno colonizzato le nuove vie e la folla brulicante di cinesi sembra essersi fermata ai tempi di Mao. La straordinaria Cina che Terzani aveva studiato sui libri di storia sta scomparendo sotto i suoi occhi).


Photofestival, la rassegna diffusa di fotografia d’autore in corso fino al 31 ottobre nella Città metropolitana di Milano e in alcune località lombarde, presenta la mostra “Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani”: in esposizione dal 20 ottobre al 6 novembre 2022 presso Oxy.gen Bresso le opere fotografiche del giornalista e scrittore Tiziano Terzani accompagnate dalla sue parole.

La mostra, curata da Nicole Pecoitz e organizzata in collaborazione con Oxy.gen Zambon e con Parco Nord Milano, intende tramandare non solo l’eredità testuale e fotografica di uno dei più fini osservatori del nostro tempo, ma anche il messaggio all’umanità che traspare continuamente dalla sua vita: se non vogliamo soccombere a un futuro materialista, cieco e fanatico, dobbiamo rivolgere la ricerca verso noi stessi, consapevoli che solo dall’Uomo può arrivare la speranza di redenzione salvifica.

È l’inizio del 1993 e Tiziano Terzani, allora corrispondente per Der Spiegel a Bangkok, decide di dare ascolto alla profezia ricevuta da un indovino di Hong Kong nel 1976. Incomincia così quel formidabile viaggio “senz’ali” che confluirà in uno dei capisaldi della letteratura di viaggio contemporanea, Un indovino mi disse.

 

©Tiziano Terzani - Vietnam, 1993
©Tiziano Terzani – Vietnam, 1993. (Vietnam. “Risentii il tintinnare divino delle campanelle sulla pagoda in cima alla collina e, fra le sagome degli alberi che si stagliavano sulle mura bianche dei monasteri, vidi l’ombra di un passante fatta dalla luna. Camminava lento, con la testa un po’ curva, come chi, assorto negli inutili pensieri sul senso della vita, segue un funerale. Ero io”). – Tiziano Terzani, Un indovino mi disse

 

Il monito a non volare per un anno si rivela così una preziosissima occasione. Gli spostamenti tornano ad avere il sapore dell’attesa tipico dei viaggi di inizio secolo; le frontiere, le macchine sgangherate, i visti, le navi lente e i treni traboccanti di umanità. E soprattutto l’incontro con indovini, stregoni, astrologi e meditatori a ogni sosta del cammino non tanto per scoprire il proprio futuro quanto per mantenere il più possibile presente e vivo un passato in pericolo.

Al cuore della narrazione di Terzani c’è, fortissima, una contraddizione che si rivelerà insanabile: da un lato l’elogio della bellezza di un continente ancora antico, l’Asia, dall’altro il lamento per la sua progressiva dissoluzione nella folle corsa verso l’appiattimento occidentale.

In mezzo a questo processo che ormai appare irreversibile Terzani cerca le radici che resistono; quelle che non si arrendono a un futuro che avanza fagocitante e indifferente alla sorte di paesaggi e culture; quelle che ancora sono in grado di portare linfa ai popoli che racconta e che ritrae.

Questa mostra, resa possibile grazie all’aiuto costante di Angela Terzani Staude, moglie di Tiziano e sua compagna di avventure di una vita, ha lo scopo di portare alla luce le fotografie di Tiziano Terzani, conservate presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Queste fotografie sono la testimonianza iconica di quel “mondo che non esiste più” tanto caro a Terzani e che Angela mi ha raccontato spesso, nella casa di Firenze, in questi due anni di collaborazione. Credo che l’occhio di Terzani scrittore e quello di fotografo si intreccino armonicamente nel raccontare la sua costante ricerca di quelle fonti della vita per cui sente una forte nostalgia”. – ha dichiarato Nicole Pecoitz.

 

©Tiziano Terzani - Singapore, 1993
©Tiziano Terzani – Singapore, 1993

©Tiziano Terzani - Singapore, 1993
©Tiziano Terzani – Singapore, 1993. (Singapore. Grattacieli bianchi svettano nel cielo altrettanto bianco e vuoto della città più moderna d’Asia, quasi a voler sottolineare l’uniformità e l’unidimensionalità che la modernizzazione apporta al paesaggio urbano. All’ombra dei palazzi è rimasto, seduto su una panchina, un solitario, quasi a simboleggiare lo smarrimento dell’uomo nell’inquietante vastità della modernità.)

©Tiziano Terzani - Cina, 1993
©Tiziano Terzani – Cina, 1993. (Cina. Al contrario, nella vicina Cina, i gong vengono sostituiti da bianchissime antenne paraboliche. La televisione è, nella mente del viaggiatore, una “scatola delle illusioni” che faciliterà il processo ormai irreversibile della “globalizzazione di tutti i cervelli”. Promuovendo stili di vita appiattiti ma appetibili, la gente non vedrà l’ora di trasformarsi nei suoi nuovi modelli umani).

©Tiziano Terzani - Confine Cina-Birmania, 1993
©Tiziano Terzani – Confine Cina-Birmania, 1993. (Confine Cina – Birmania. Il rally tuttavia è anche l’occasione per attraversare le sterminate campagne al confine tra Cina e Birmania. Le montagne, le terrazze di riso e le piantagioni di tè sono costellate di casette di fango abitate da gente “polverosa, povera, arruffata”. Per Terzani è una boccata d’aria fresca in cui sperimentare il “rincuorante ordine della millenaria natura lavorata dall’uomo”).

©Tiziano Terzani - Birmania, 1993
©Tiziano Terzani – Birmania, 1993. (Birmania. Terzani è uno dei primi a entrare in alcune zone del paese. Prima la frontiera era proibita e le montagne sembravano custodire misteri ancestrali. Adesso però anche la Birmania ha aperto le sue porte al turismo. In un articolo apparso sul «Corriere della Sera» Terzani scriverà: “La Birmania sta sì, uscendo dal suo passato ma la strada che le è stata aperta verso il futuro è, per ora, rivoltante”).

©Tiziano Terzani - Birmania, 1993
©Tiziano Terzani – Birmania, 1993. (Birmania. Terzani tornerà in Birmania più volte nel corso della sua vita. Lo attraggono, di questo paese, i buddha maestosi, le tuniche dei monaci e il soave tintinnio delle campanelle nelle pagode: essi sono il simbolo dell’antico, del timore degli dèi, di un legame forte che intreccia umano, natura e divino. Qui la modernità sferragliante non sembra essere ancora arrivata).

– via: Art Vibes submission – photo credits: ©Tiziano Terzani


Exhibition info:Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani”. A cura di: Nicole Pecoitz.

Where: Oxy.Gen Bresso, Via Campestre, Bresso (MI)
When: 20 ottobre – 6 novembre 2022.


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