MILANO BENE COMUNE - Circolo Fotografico Milanese
Redazione Art-Vibes | On 06, Ott 2022
Un articolato sguardo sulla Milano di oggi e sui suoi cittadini.
di Redazione Art Vibes
Picture: Gianni Pezzotta – In coda, Padiglione Giappone, Expo, 2015.
I 17 punti dell’Onu per il decennio 2020-2030 coinvolgono ogni livello della società, per un futuro migliore e sostenibile. In questo contesto, Milano è la metropoli italiana che più è coinvolta da problematiche ambientali, ma anche di sostenibilità per la vita e il tessuto di una società altamente produttiva.
Le esigenze contemporanee non possono quindi esimersi dal confrontarsi con le tematiche più pressanti: uso delle risorse, sistemi di mobilità e trasporto pubblico, modelli di produzione, distribuzione e commercio, stile di vita, inclusione.
Il Circolo Fotografico Milanese, storica istituzione nata nel 1930 e tra i fondatori nel dopoguerra di FIAF presenta una mostra che nasce dalla volontà di testimoniare, attraverso una narrazione a più voci, i cambiamenti del profilo e dello spazio urbano milanese, delle attività sostenibili e a carattere circolare, dell’attività sociale, degli stili di vita e dei comportamenti personali, dei pregi e dei difetti dell’azione civica a tutti i livelli: dal 12 ottobre al 3 novembre 2022 apre al pubblico presso il Centro Culturale di Milano l’esposizione “Milano Bene Comune”.
Ernesto Fantozzi – Corso Buenos Aires, 1966
Curata da Cristina Quadrio Curzio “Milano Bene Comune” è un articolato sguardo, seppure non esaustivo, sulla città di oggi e sui suoi cittadini. Sono nove le aree tematiche indagate dai fotografi del Circolo:
La Biblioteca di Milano
Esistono a Milano biblioteche molto antiche, come la Braidense e la Trivulziana, per i Milanesi la biblioteca per antonomasia è la “Sormani”.
All’interno della biblioteca ha sede anche il Centro Stendhaliano, presso cui è conservata la raccolta dei libri che costituivano la biblioteca dello Scrittore, con le pagine spesso arricchite dai suoi appunti, insieme ad una vasta collezione di documenti, lettere, manoscritti ed oggetti personali. La gran parte degli spazi è occupata dalle librerie in cui “riposano” più di 400.000 volumi. I tomi più antichi e preziosi sono conservati nelle casseforti, ma, per la carenza di spazio, scaffali pieni di libri sono sparsi ovunque, anche in cantina.
Roberto Rognoni – IULM, Milano, 2021
Milano a colori
Uno stereotipo duro a morire indica Milano come una città “grigia”. Forse era vero qualche anno fa quando la nebbia sfumava anche le più evidenti note di colore; se poi ci mettiamo anche il grigio del cemento e le grisaglie degli impiegati il monocolore fa da padrone! Da un po’ di tempo la città si è come risvegliata e ha iniziato un nuovo percorso che ha investito anche il suo aspetto formale, compresi i suoi colori.
Non si contano i nuovi quartieri in cui i colori giocano un ruolo architettonico importante spaziando dalle tinte pastello a cromatismi più decisi, come il rosso, il mattone, il blu. A ciò si aggiungono le note cromatiche portate dalla street art, da laboratori, artigiani, piccole aziende che usano il colore in modo creativo capace di attirare lo sguardo, senza contare gli apporti delle singole persone, gli abbigliamenti, gli ornamenti.
Giungla urbana
Ecco il lato caotico, talvolta alienante della città moderna che merita però di essere osservata. Oggetti visibili compongono un puzzle di elementi contrastanti e ridondanti, lo stato di disordine e di confusione dato dal moltiplicarsi di segni e simboli visivi appesantiscono la vista e non consentono al cittadino di sentirsi rilassato.
Rosi Cassano – I colori di Greco, 2021
Cascine
La cascina è “frontiera urbana”, entità tipica del mondo agricolo padano che interagisce con lo sviluppo socio urbanistico.
La ricognizione fotografica ha evidenziato varie tipologie di interazione: degrado, trasformazione come integrazione, cambio destinazione d’uso, mantenimento delle funzioni originarie al servizio della città.
Tangenos
Tange nos. Dal latino, ci tange, ci riguarda. Ma è anche un acronimo, Tangenziali Est Nord Ovest Sud. Le tangenziali sono le grandi arterie che ci ruotano intorno, su cui ogni giorno migliaia di automobili, uomini, bus e camion transitano. Una fetta del nostro tempo che fila via insieme al cemento, insieme ad alienazione e stress.
Per questo progetto, abbiamo percorso le tangenziali di Milano e il nostro sguardo è volato via tra suggestioni, forme, colori, geometrie, concetti. Il nostro è un invito a uscire dagli schemi, a progettare infrastrutture più sostenibili con il benessere dell’uomo al centro.
Pietro Mattioni – Rinnoviamo la città, riprendiamoci il futuro, 2022
Le distrazioni
Le distrazioni possono essere simpatiche, a volte divertenti, ma possono anche influenzare la nostra vita. Oggi più che mai si dibatte di grandi temi ambientali, per i quali però demandiamo sempre la soluzione a qualcuno più grande o più in alto di noi. Ma non siamo anche noi, ognuno di noi, nel nostro piccolo quotidiano, responsabili? Magari senza accorgercene, magari solo per…distrazione.
E allora ecco il nostro racconto.
Per questo, abbiamo scelto una visione rasoterra, che ci permette di vedere da vicinissimo e in soggettiva quel che abbandoniamo sulle strade, sui marciapiedi. Non ci siamo girati dall’altra parte, lo abbiamo fissato e interpretato.
Mobilità urbana a due ruote
Persone, bici, città: un percorso che nel panorama del centro urbano si snoda tra contraddizioni e asperità in un ambiente duro, quotidianamente ostile nelle sue strade, teatro di lotte ansiose tra selciato, rotaie e gli indisciplinati.
La politica di sostenere lo sviluppo delle piste ciclabili da parte delle grandi città ha trasformato la bici progressivamente in un’alleata per chi spera di raggiungere la propria sede di lavoro, la scuola, la palestra in un tempo più breve che con i mezzi o l’auto. Spesso non è solo una scelta necessaria ma una scelta consapevole volta a cercare quella dimensione più “umana” del muoversi, un’opportunità di evasione, miraggio che aiuta a divincolarsi dalla morsa delle strade per suggerire una traiettoria di fuga fino al verde liberatorio, dove tutto si distende più armonioso.
Emilio Secondi – Giardini Porta Venezia, 1970
Botteghe storiche
La città ha visto negli ultimi decenni una radicale trasformazione nella vendita al dettaglio, si è passati dalle piccole botteghe familiari alla grande distribuzione fino agli acquisti on-line e consegna a domicilio.
In questo progetto sono rappresentati alcuni esempi di botteghe storiche i cui proprietari, alla terza o quarta generazione, hanno aperto le porte orgogliosi di mostrare!
Artigiani storici
Milano ex città industriale votata al terziario avanzato dove tutto è smart e funziona con un’app.
Esiste però un’altra parte della città dove tutto ha mantenuto un ritmo fatto di gesti lenti e laboriosi, insomma ritmi antichi. Mani sapienti che con precisione realizzano o restaurano oggetti unici, delle vere e proprie opere d’arte. Piccole botteghe artigiane che scovi in qualche cortile, seminterrato polveroso o antichi complessi in periferia.
Mestieri unici e difficili da tramandare per la mancanza di passaggio di testimone tra generazioni che mette un punto di domanda sul futuro di queste preziose realtà.
Emilio Senesi – Cavalcavia del Ghisallo, 2021
– Exhibition info: MILANO BENE COMUNE, Circolo Fotografico Milanese, a cura di Cristina Quadrio Curzio.
– When: 12 OTTOBRE – 3 NOVEMBRE 2022
– Where: CENTRO CULTURALE DI MILANO, Largo Corsia dei Servi 4, Milano.
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