Maria Crocco - Hora fugit
Redazione Art-Vibes | On 04, Dic 2015
L’esibizione di una dimensione di transito, un divenire fisico ed esistenziale dove l’azione che conta è sempre quella successiva.
di Redazione Art Vibes
Venerdì 11 dicembre, dalle 19.00, presso HulaHoop Gallery Torino, sede del Museo d’Arte Urbana, si inaugura la mostra personale di Maria Crocco, “Hora fugit“, a cura di Togaci ed Edoardo Di Mauro. Il titolo della mostra è in latino, lingua prediletta dall’artista per la sua capacità di evocazione, ed è “Hora fugit”, che si traduce in “Fugge l’ora”.
La tematica del corpo, prediletta dall’artista, è elemento centrale al dibattito artistico contemporaneo. A patto che essa venga interpretata e divulgata nella sua corretta dimensione, che non è certo quella di una statica citazione delle esperienze estreme, ed all’epoca giustificate, tipiche di certa “body art” degli anni ’70, in cui il corpo era riscoperto nella sua funzione di elemento comunicante, nella fase in cui l’espressione artistica radicalmente si liberava, una volta per tutte, dall’involucro bidimensionale, andando ad abbracciare l’esterno partendo dalla propria interiorità.
Ai giorni nostri i termini della questione, gli elementi dialettici, sono rinvenibili all’interno di un diffuso tentativo di ricostruire una identità individuale, sottraendola alla dispersione cui pare destinata dai molteplici effetti dell’innovazione tecnologica.
Quindi all’identità dispersa e frammentata, pura forma e significante ridotto a monade incapace di intrattenere rapporti con gli altri da sé, con cui si limita a fugaci ed effimeri contatti, eteree toccate e repentine fughe, in un perpetuo movimento, si sostituisce il contenuto capace di dare significato all’esistenza, di coniugare la “res cogitans” alla “res extensa” per approdare alla completezza di un essere pacificato in grado di fondersi con il mondo e l’ambiente esterni, di dare vita ad una materia inanimata ed inerte.
Maria Crocco – Hora fugit
Maria Crocco espone una serie di lavori del 1999 di sconcertante attualità, da sempre ha usato la fotografia con l’attenzione rivolta in direzione del corpo, dei volti, dell’anatomia umana, scandagliati nella loro valenza simbolica e psicologica, senza però dimenticare la ricaduta in una dimensione sociale nella quale tutti siamo coinvolti. Scopo dell’artista è proprio quello di confrontarsi con la realtà per coglierne aspetti riposti e non decifrabili a prima vista, per comunicare le proprie sensazioni ad un pubblico che vuole scuotere e coinvolgere.
Le sue fotografie, di cui ricordo un lavoro di grande rilevanza condotto a partire dal 2002 intitolato “Sic transit”, composto da oltre 50 scatti di uomini e donne divisi tra reclusi del carcere torinese delle Vallette e soggetti comuni, lasciando ai fruitori lo stimolante compito di avventurarsi nel vissuto delle persone rappresentate proiettandolo nel proprio, fanno parte di una serie, come scritto di fine anni Novanta, intitolata “Angeli”.
La letteratura sull’Angelo è sterminata. Questa figura mitica, messaggero tra il divino e l’umano, accompagna la storia della cultura sacra da molto tempo, a partire da religioni come lo zoroastrismo per proseguire con la triade monoteista di Ebraismo, Cristianesimo, ed Islam.
Il razionalismo moderno, imperante tra il Settecento ed il primo Novecento, cercò di relegare queste figure al rango di anticaglie, di superstizioni superflue. Il pensiero della post modernità, nuovamente attento alla sfera della ritualità e dell’inconscio, ha rivalutato il ruolo educativo dell’Angelo, perchè testimonia il mistero in quanto mistero, trasmette l’invisibile in quanto invisibile, andando oltre la dimensione concreta della sensorialità.
Come scrive Massimo Cacciari nel suo celebre saggio “L’Angelo necessario” : “L’Angelo è l’ermeneuta del movimento opposto, si oppone radicalmente al “daimon”, quello che guida fuori dalla lettera quello che non va, non già dall’idea alla cosa, dal segno al rappresentato, ma dalla cosa all’invisibile”.
Quelli di Maria Crocco sono angeli e messaggeri della nostra contemporaneità, scelti per l’esemplarità delle loro vite e delle loro azioni : danzatori, artisti, transgender. Tutte persone detentrici di un corpo in trasformazione, di un divenire fisico ed esistenziale che li rende sospesi in una dimensione di transito, dove l’azione che conta è sempre quella successiva.
Noi possiamo rispecchiarci in queste icone corporali, e trarre da loro esempio e conforto.
Edoardo Di Mauro
Maria Crocco – Hora fugit
– via: Art Vibes submission – image credit: © Maria Crocco
– Exhibition info: Maria Crocco – Hora fugit
– When: 11 – 31 dicembre 2015. Orari: dal lunedì al sabato ore 15.00-19.00.
– Where: HulaHoop Gallery Torino – via Rocciamelone 7 c, Torino.
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