Margaret Bourke-White. L'opera 1930-1960
Redazione Art-Vibes | On 09, Set 2024
150 immagini raccontano il lavoro e la vita della prima fotografa di LIFE. A CAMERA Torino una grande retrospettiva sulla fotografa americana.
di Redazione Art Vibes
Picture: Margaret Bourke-White – Alluvionati afroamericani in fila per ricevere cibo e vestiti da un centro di soccorso della Croce Rossa davanti a un cartellone pubblicitario che esalta ironicamente: “Il più alto tenore di vita del mondo / Non c’è altra strada che quella americana” Louisville, Kentucky, 1937. Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock.
Dopo il successo delle mostre su due grandi pioniere della fotografia come Eve Arnold e Dorothea Lange, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino presenta l’esposizione di un’altra figura centrale della fotografia del XX secolo, l’americana Margaret Bourke-White.
Fino al 6 ottobre 2024 gli spazi del Centro accolgono Margaret Bourke-White. L’opera 1930-1960, un percorso espositivo a cura di Monica Poggi che attraverso 150 fotografie racconta il lavoro, la vita straordinaria e l’altissima qualità degli scatti di Bourke-White, capace di raccontare la complessa esperienza umana sulle pagine delle riviste a grande diffusione come LIFE – di cui la mostra presenta una ricca selezione – superando con determinazione barriere e confini di genere.
Le trasformazioni del mondo sono il cuore della ricerca entusiasta e incessante della fotografa nata a New York nel 1904, che studia biologia alla Columbia University e frequenta per alcune settimane il corso di fotografia tenuto dal famoso fotografo pittorialista Clarence H. White.
Trasferitasi alla Cornell University, Bourke-White inizia a vendere le sue fotografie all’interno del campus per mantenersi durante gli studi; nel 1926 si stabilisce a Cleveland e apre un piccolo studio fotografico: di giorno immortala architetture e giardini, guadagnando il necessario per comprare attrezzature e materiali che usa di notte per ritrarre le grandi acciaierie della città.
Nel 1929 l’editore Henry Luce la invita a New York per contribuire alla nascita della rivista illustrata Fortune e da quel momento la carriera di Bourke-White è un percorso in continua ascesa: pubblica celebri reportage sulle industrie americane e viaggia in Unione Sovietica, dove documenta lo sviluppo del piano quinquennale promosso da Stalin per trasformare il paese in una grande potenza industriale. Una delle immagini più note di questo periodo è quella che la ritrae accovacciata su uno dei grandi gargoyle del Chrysler Building, dove vive, mentre, senza alcuna protezione, fotografa dall’alto il brulichio della città sottostante.
Margaret Bourke-White – Striscione sudafricano “Stop al terrore della polizia” durante un discorso nell’ambito della seconda riunione comunista, 1950. Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock
Negli anni Trenta delinea un’estetica particolarmente vicina agli ideali della rivista LIFE che, non a caso, sceglierà la sua foto della diga di Fort Peck per la copertina del primo numero, uscito il 23 novembre 1936. LIFE vuole essere una finestra sul mondo, testimone oculare dei grandi avvenimenti della storia, fare vedere cose mai viste e sostenere i valori del New Deal. Se inizialmente i suoi lavori si contraddistinguono per la quasi totale assenza dell’uomo in favore delle architetture e delle macchine industriali, con la pubblicazione del libro fotografico You have seen their faces (1937) compie un cambio di rotta, concentrandosi sulla denuncia della povertà e della segregazione razziale nel Sud degli Stati Uniti.
Durante la Seconda guerra mondiale realizza reportage in Unione Sovietica, nel Nord Africa, in Italia e in Germania, seguendo l’entrata delle truppe statunitensi a Berlino e documentando gli orrori dei campi di concentramento.
Bourke-White viene accolta ovunque, anche in situazioni di conflitto, come una celebrità, status che le permette di realizzare ritratti a personaggi storici come Stalin e Gandhi. Ma non è la fama dei soggetti a rendere iconiche le sue fotografie: Bourke-White predilige la posa alla presa diretta spontanea più cara a Robert Capa, scelta che trasforma anche le persone più umili in attori universali, rappresentati di una collettività, eroici anche nella miseria.
Dopo una carriera di reportage indimenticabili, nel 1957 è costretta ad abbandonare la fotografia a causa dei sintomi del morbo di Parkinson, dedicandosi alla scrittura della sua autobiografia Portrait of myself, pubblicata nel 1963. Nel 1971 muore a causa delle complicazioni dovute alla malattia.
La mostra include un percorso di opere visivo-tattili accompagnate da audiodescrizioni che approfondiscono lo stile e la storia. La selezione comprende sia alcune delle immagini più note sia alcuni scatti meno conosciuti del lavoro dell’autrice.
Fra le sezioni della mostra è presentato anche un focus dedicato alla città – tema esplorato da Margaret Bourke-White per tutta la vita – parte del progetto “Urban Frame”, sviluppato da Stratosferica e da CAMERA, che ha vinto l’Avviso pubblico “Torino, che cultura!” promosso dalla Città di Torino, Dipartimento Cultura, Sport, Grandi Eventi e Promozione Turistica e cofinanziato con fondi PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027 – TO7.5.1.1.B – Sostegno all’economia urbana nel settore della cultura.
Margaret Bourke-White – Veduta aerea di un aereo passeggeri DC-4 in volo su Midtown Manhattan, New York City, 1939. Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock
Margaret Bourke-White – Italiani passeggiano tra le bancarelle del mercato nero di Lungotevere Tor di Nona, Roma, 1944. Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock
Margaret Bourke-White – Lavoratori schiavi semi-affamati, sdraiati in cuccette di legno, tra cui il futuro cacciatore di nazisti Elie Wiesel (seconda fila, settimo da sinistra), guardano stupiti i loro liberatori, le truppe statunitensi della 80a Divisione entrano nelle loro baracche, nel campo di concentramento di Buchenwald, Weimar, Germania, 1945. Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock
Oscar Graubner – Margaret Bourke-White in cima al Chrysler Building, New York City, 1932 ca. Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection
Margaret Bourke-White – Il leader sovietico Iosif Stalin. Mosca, Russia, 1941. Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock
– Exhibition info: Margaret Bourke-White. L’opera 1930-1960, a cura di Monica Poggi.
– When: 14 giugno – 6 ottobre 2024.
– Where: CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Torino.
– website: camera.to/mostre/margaret-bourke-white-l-opera-1930-1960
Submit a Comment