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Infinito. L'universo di Luigi Ghirri

Infinito. L’universo di Luigi Ghirri

| On 22, Nov 2022

L’alfabeto visivo di Luigi Ghirri raccontato attraverso un bel documentario firmato da Matteo Parisini, con la voce narrante di Stefano Accorsi.

di Redazione Art Vibes


Picture: Infinito. L’universo di Luigi Ghirri (Poster, dettaglio).


A trent’anni dalla scomparsa di Luigi Ghirri, il grande fotografo nato e cresciuto tra Reggio Emilia e Modena, che con il suo sguardo sensibile ha rivoluzionato la fotografia contemporanea, Marazzi si unisce alle celebrazioni dell’anniversario sostenendo il documentario Infinito. L’universo di Luigi Ghirri del regista Matteo Parisini (Il nostro Paese, La mia virgola) e con la voce di Stefano Accorsi.

Dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma 2022, il documentario è protagonista di un tour italiano che lo porta in alcuni dei più importanti festival cinematografici dell’autunno e luoghi d’arte.

Il legame che unisce Marazzi Ceramiche, fondata a Sassuolo nel 1935 da Filippo Marazzi, e Luigi Ghirri, che in una frazione di Sassuolo si trasferisce con la famiglia sfollata subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, non è rappresentato soltanto dal territorio tra Modena e Reggio Emilia che fa da sfondo alla crescente fortuna della fabbrica e alla vita del fotografo, che lì è nato e che in quei luoghi dà vita a tanti dei suoi progetti seminali.

Il legame tra Marazzi e Luigi Ghirri diventa un vero e proprio sodalizio, che per dieci anni, dal 1975 al 1985, apre al fotografo le porte della fabbrica e gli consente di sperimentare e approfondire nuovi aspetti della sua ricerca, gettando le basi del suo alfabeto visivo.

 

Photo credit: ®eredi Luigi Ghirri
Photo credit: ®eredi Luigi Ghirri

Tale legame è stato al centro, nel 2021, dell’articolato progetto Luigi Ghirri. The Marazzi Years 1975 – 1985, che attraverso la produzione di un volume, un focus espositivo e due mostre ha portato alla luce e valorizzato un’esperienza culturale unica, capace di arricchire di nuovi elementi la conoscenza dell’opera di un maestro assoluto della fotografia italiana.

Il film Infinito. L’universo di Luigi Ghirri, sostenuto d Marazzi, intraprende il suo viaggio italiano facendo tappa in alcuni dei più importanti festival dedicati al cinema e nei luoghi deputati al cinema d’autore e all’arte.

«Lo spazio tra infinitamente grande e infinitamente piccolo è riempito da qualcosa di infinitamente complesso: l’uomo e la sua vita, la natura. L’esigenza di conoscenza nasce dunque tra questi due estremi (…) per poter tradurre e interpretare il reale, il pensiero, la memoria, l’immaginazione. Da qui nasce il mio lavoro». Così affermava Luigi Ghirri, uno dei maggiori e più influenti fotografi italiani del Novecento che ha scardinato la fotografia da qualsiasi definizione, ha rotto i codici che la definivano fino a quel momento, e ha creato un’estetica dell’immagine destinata a innovare radicalmente la cultura fotografica dell’epoca.

I suoi ritratti color pastello della provincia, considerata «il luogo per antonomasia» e punto privilegiato da cui osservare il mondo, diventano parte dell’immaginario collettivo mentre la sua capacità di catturare il paesaggio, che sia un dettaglio banale, un’architettura o una spiaggia romagnola, ha influenzato lo sguardo di generazioni presenti e future.

 

Photo credit: ®eredi Luigi Ghirri
Photo credit: ®eredi Luigi Ghirri

In contrapposizione con le tendenze dell’epoca, Ghirri porta avanti un suo percorso personale e continua a interrogarsi sul senso dell’immagine per tutta la vita attraverso la parola scritta. Una scrittura prolifica, ben sessantanove testi in diciannove anni, che è insieme affermazione poetica, argomentazione esistenziale, diario che interroga il presente.
«L’aspetto riflessivo è un elemento fondamentale del lavoro di Luigi Ghirri» afferma il regista Parisini «e come il suo pensiero si interseca strettamente con le sue fotografie, allo stesso modo io volevo far luce sul Ghirri sia uomo sia artista»

In un intenso lavoro di sintesi, il regista Parisini cesella il suo pensiero a cui l’attore bolognese Stefano Accorsi regala la sua voce.

La parola di Ghirri struttura tutto il documentario, che ripercorre i nuclei fondanti della sua carriera in un viaggio attraverso la provincia italiana anni ’70, ancora in bilico tra un passato rurale e il boom economico, e nei paesaggi della Pianura Padana.

 

Photo credit: ®eredi Luigi Ghirri
Photo credit: ®eredi Luigi Ghirri

«Di Luigi Ghirri, oltre alle sue bellissime foto, mi ha colpito la sua capacità di analisi e sintesi anche con le parole» ha commentato Accorsi «È come se riuscisse a immortalare esattamente quello che vedeva e raccontava. Riusciva a raccontare il mistero che si cela dietro l’immagine».

In una vera e propria immersione nel mondo di Luigi Ghirri, il documentario affianca alle parole del fotografo le testimonianze delle figure fondamentali che hanno lo accompagnato nelle tappe fondamentali del suo percorso. Come gli artisti concettuali Davide Benati e Franco Guerzoni, con cui, su una vecchia macchina, si aggiravano per la provincia, il suo primo stampatore Arrigo Ghi e lo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle. Non meno importanti sono i racconti intimi, come quelli della famiglia, la sua àncora «per rimanere attaccato al mondo», e del musicista Massimo Zamboni (CCCP, CSI), con cui il fotografo ha collaborato.

Il film è impreziosito da numerose immagini e video inediti provenienti dall’Archivio Eredi Ghirri che ha lasciato libero accesso per la realizzazione del documentario.

Il pensiero di Ghirri si riflette continuamente nelle immagini, che a loro volta creano
un dialogo fitto di rimandi con le voci degli altri protagonisti del film, continuando a porre allo spettatore la stessa domanda che il fotografo si è posto per tutta la vita: cosa vediamo quando guardiamo una fotografia?

 

Infinito. L'universo di Luigi Ghirri
Infinito. L’universo di Luigi Ghirri

Informazioni: Infinito. L’universo di Luigi Ghirri è prodotto da Lorenzo Cioffi per Ladoc con la collaborazione di Adele Ghirri, Eredi Luigi Ghirri, con il sostegno del Comune di Modena e della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, con il contributo di Marazzi e Bper Banca, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e con Film Commission Regione Campania e Regione Campania, Sky Arte e Rai Cultura. La distribuzione internazionale è di Rai Com.


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