Gianni Canali - Imprenditori che lavorano. Dentro i capannoni: le persone, i gesti, le parole
Redazione Art-Vibes | On 03, Mag 2017
Il lavoro quotidiano degli artigiani di CNA raccontato dall’occhio attento del fotografo bergamasco Gianni Canali
di Redazione Art Vibes
Picture: Gianni Canali – Imprenditori che lavorano. Dentro i capannoni: le persone, i gesti, le parole. Anno 2011, formato 98 cm x 74 cm. Lucia, Simona, Francesca e Giovanna: «Papà ci ha lasciato un’eredità imprenditoriale costruita per noi e, in aggiunta, la voglia di difendere con le unghie e con i denti un patrimonio di sacrifici, di competenze, di esperienze e di umanità che rappresenta il nostro orgoglio, la nostra vita. E nella «nostra vita» continuiamo ad essere in cinque».
Apre al pubblico il prossimo 5 maggio Imprenditori che lavorano – Dentro i capannoni: le persone, i gesti, le parole, una mostra di fotografie e video di Gianni Canali, organizzata da CNA Bergamo, che racconta l’imprenditoria artigiana bergamasca negli anni della grande crisi di questo inizio di millennio.
Allestita presso i pregevoli spazi della ex chiesa della Maddalena in via S. Alessandro 39 a Bergamo e aperta gratuitamente fino al 4 giugno, l’esposizione ripropone alcuni degli scatti fotografici pubblicati tra il 2010 e il 2015 sulle copertine del periodico di CNA Bergamo, l’associazione degli artigiani di cui lo stesso Canali, tra i più importanti professionisti del territorio bergamasco e non solo, è dirigente da diversi anni.
Le immagini, tutte di grande formato, e i video, realizzati nel backstage delle riprese, portano il visitatore nel cuore del lavoro quotidiano degli artigiani di CNA mettendo in scena un vero e proprio storytelling ante litteram. Soprattutto lo mettono di fronte allo sguardo di uomini e donne ritratti nei momenti più difficili della congiuntura economica, quando fare impresa era letteralmente un’impresa, e l’ultimo baluardo dell’attività corrispondeva con i loro capitani, ovvero con le persone.
Gianni Canali – Imprenditori che lavorano. Dentro i capannoni: le persone, i gesti, le parole. Anno 2011, formato 98 cm x 74 cm. Pierluigi: «Dovremo continuare a innovare, senza fermarci, migliorando incessantemente gli standard qualitativi della nostra produzione. Del resto, è questa la costante della nostra storia imprenditoriale. Ho cinque figli che già l’interpretano alla grande e con loro questa storia ha un avvenire assicurato».
«La mia idea di fondo», afferma Gianni Canali nel testo critico che accompagna il catalogo, a firma della curatrice Silvia Mazzucchelli, «è stata quella di mettere luce su queste persone, illuminare il fatto che esse hanno impiegato energie, in un momento di crisi e difficoltà, in cui diventavano l’ultima risorsa, l’unica fiammella accesa in quell’azienda».
Ed ecco allora che si coglie il significato di quell’immagine di copertina, così emblematica. Quattro donne, Lucia, Simona, Francesca e Giovanna, madre e figlie, proseguono l’attività di assemblaggio di apparecchiature elettriche e cablaggi, avviata nel 1986 dal marito e padre artigiano elettricista, anche se considerata di appannaggio maschile. Dopo la sua prematura scomparsa, si impegnano a far rivivere la Elettra snc con forza e determinazione, come testimoniato dal ritratto: riparano macchine, fanno manutenzione, lavorano con clienti e fornitori. «Papà ci ha lasciato», si legge sempre nel testo di Silvia Mazzucchelli, che cita la loro voce, «un’eredità imprenditoriale costruita per noi e, in aggiunta, la voglia di difendere un patrimonio di sacrifici, di competenze, di esperienze e di umanità che rappresentano il nostro orgoglio, la nostra vita».
«La storia di questo libro», racconta Silvia Mazzucchelli, «inizia nel 2010, quando CNA Bergamo decide di dedicare uno spazio della sua rivista alle imprese artigiane che operano sul territorio bergamasco, in un momento storico caratterizzato dall’incombere della crisi economica. Giuseppe Vavassori, allora direttore della CNA, si occupa di raccontare in una rubrica intitolata “Storie di copertina” le vicende di queste aziende, mentre il fotografo Gianni Canali realizza i loro ritratti e una serie di video in cui racconta il backstage, […] le difficoltà, i dubbi, la fatica, in sintonia con le narrazioni degli imprenditori e le loro storie di lavoro».
Gianni Canali – Imprenditori che lavorano. Dentro i capannoni: le persone, i gesti, le parole. Anno 2013, formato 98 cm x 74 cm. Leone: «Ho cominciato a 9 anni a gironzolare tra macchine, utensili e legno. Mi piaceva aiutare mio padre, stare in laboratorio, vedere la materia prima trasformarsi in cose utili. Con il passare del tempo ho rubato il mestiere. Ho imparato a fare l’imprenditore aprendomi ai modi nuovi di organizzare l’azienda e di collegarla ai cambiamenti della domanda e del mercato».
Da notare come quell’impostazione narrativa – una storia d’impresa raccontata in copertina del giornale da una fotografia e, nelle pagine interne, da una rubrica dedicata – sarà riproposta in mostra: il visitatore camminerà fra immagini “nude”, praticamente prive di didascalia, per immergerlo nel rapporto diretto con l’immagine.
Marchio inconfondibile delle immagini di Gianni Canali è l’asta della lampada per illuminare il set, che campeggia sempre in primo piano, in una fusione ideale del lavoro del fotografo artigiano con la materia che sta documentando e di cui si sente intimo parente.
«Gianni Canali», prosegue Silvia Mazzucchelli, «come suggerisce il sottotitolo del libro è anch’egli “dentro i capannoni”, con le persone, a raccontare i loro gesti, le parole, le vite. E ancora è egli stesso un soggetto che parla del suo lavoro, poiché racconta ciò che nella propria storia l’ha condotto a divenire colui grazie al quale il segno fotografico potrà inscriversi nelle immagini. Così la scelta di inserire una lampada dietro la scena non fa che attingere al fondo semantico che assume la fotografia, a partire dal senso del suo nome. Fotografia è “scrittura della luce”, annotava William Henry Fox Talbot su una delle copie del “Pencil of nature”. Per questo “al graphein della foto-grafia” […] Gianni Canali affianca l’agente, ovvero la lampada, che rivela la presenza del fotografo al lavoro […]. Questa tensione insondabile è ciò che il ritratto attraversa ed espone: “rendere visibile l’invisibile” e in questo caso cercare di mostrare una passione, che si identifica con la propria professione».
Gianni Canali – Imprenditori che lavorano. Dentro i capannoni: le persone, i gesti, le parole. Anno 2012, formato 98 cm x 74 cm. Daniele: «Dopo le medie ho detto al nonno: «Se mi regali la bicicletta vengo da te a lavorare». Sono entrato per una bicicletta e non me ne sono più uscito».
Gianni Canali – Imprenditori che lavorano. Dentro i capannoni: le persone, i gesti, le parole. Anno 2015, formato 98 cm x 74 cm. Giovanna: «Mia mamma lavorava come cameriera da una lavandaia. Ogni tanto, da ragazzina, l’accompagnavo perché il mondo della lavanderia mi attraeva, con i suoi odori strani, l’andirivieni dei clienti, i ritmi precisi e organizzati della preparazione, del lavaggio e dell’impacchettamento degli indumenti. Mi affascinavano i tessuti, la loro consistenza piena di vissuto. Ero piccola, eppure avevo la sensazione intuitiva di toccare cose a me familiari, immediatamente riconoscibili. Segni premonitori? Può darsi. Sta di fatto che quel lavoro mi piaceva moltissimo».
– via: Art Vibes submission – photo credits: © Gianni Canali
– Exhibition info: Imprenditori che lavorano – Dentro i capannoni: le persone, i gesti, le parole
Fotografie e video di Gianni Canali, a cura di Silvia Mazzucchelli.
– When: 5 maggio – 4 giugno 2017
– Where: Ex chiesa della Maddalena, via S. Alessandro, 39D, Bergamo.
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