Alessandro Risuleo - Body's contamination
Redazione Art-Vibes | On 27, Ott 2016
Nuove logiche nella relazione tra l’immagine fotografica e l’osservatore.
di Redazione Art Vibes
Picture: Alessandro Risuleo, Hug (detail), Body’s contamination.
Presentato all’edizione 2016 del MIA Photo Fair di Milano, “Body’s contamination” è un lavoro che vuole portare alla ribalta alcuni temi fondamentali e molto cari al suo autore, Alessandro Risuleo: l’indagine sul corpo, il concetto di “contaminazione”, tra una forma d’arte e un’altra, tra un media e un altro, la volontà di generare nuove logiche nella relazione tra l’immagine fotografica e l’osservatore.
Nel suo racconto, che mette al centro il corpo, l’autore si concentra solo su alcune parti contaminate da pennellate ruvide di vernice mista a farina, distribuita ad hoc per enfatizzare una posa, una parte del corpo, alcune linee o sovrapposizioni di arti. Emerge una dimensione molto fisica, che si esprime nella sperimentazione sui materiali, nell’analisi delle texture, nelle sessioni di shooting di lunga durata.
Risuleo, però, sceglie di inserire in questa dimensione fortemente reale un elemento virtuale, in modo da far interagire lo spettatore con l’opera fotografica in modo nuovo, spalancando i suoi orizzonti alle potenzialità della tecnologia e portando all’estremo quanto già avviato nei suoi lavori precedenti.
Alessandro Risuleo – Catch, Body’s contamination
Alessandro Risuleo – Little doll, Body’s contamination
Grazie alla realtà aumentata e ad un’applicazione da utilizzare con il proprio smartphone, chiamata ARTScan e da lui stesso progettata e realizzata, le immagini che compongono il progetto, se inquadrate tramite un dispositivo, prendono vita e diventano parte di un’animazione che racconta altro da quello che si vede semplicemente a occhio nudo.
L’intento di Risuleo non è solo quello di mostrare le potenzialità dell’uso della tecnologia nell’ambito della produzione artistica o di creare un effetto emozionale e di stupore. Lo scopo riguarda lo studio dell’interazione che si viene a creare tra spettatore e opera.
Queste “Contaminazioni” inducono lo spettatore ad interagire “inconsapevolmente” con un oggetto, per definizione “inanimato”, come la fotografia, rendendolo parte dell’opera stessa.
Le sue immagini risultano così “costruite“, e non “scattate“; la sua fotografia mette in relazione il corpo fotografato e noi che lo osserviamo; i nostri occhi partecipano con il fotografo al processo creativo. Il solo gesto di prendere lo smartphone, inquadrare l’opera e fruire dell’animazione che ne deriva, dopo aver aspettato il caricamento del video, implica la volontà e la capacità di attirare l’attenzione per un arco di tempo presumibilmente superiore rispetto a quello che implica la normale visione di una fotografia.
Risuleo, come un “regista dell’immagine” sceglie cosa mostrare, porta lo spettatore a interagire, valutando e pilotando anche la durata della sua attenzione. Per quanto le immagini di Risuleo impongano un messaggio, in tutte le sue opere il protagonista è lo spettatore che, attraverso le sue esperienze di vita, le riscrive.
ARtScan by Alessandro Risuleo – video courtesy of: Visualcs
Alessandro Risuleo – Escape, Body’s contamination
Alessandro Risuleo – Body’s contamination al Mia Photo Fair di Milano
Alessandro Risuleo – Protect me, Body’s contamination
Alessandro Risuleo – Separation, Body’s contamination
Alessandro Risuleo – Wait, Body’s contamination
Alessandro Risuleo – Running, Body’s contamination
– via: Art Vibes submission – photo credits: ©Alessandro Risuleo
Further reading:
– website: alessandrorisuleo.com
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