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Max Fuschetto, Mother Moonlight - La poesia dell'infanzia

Max Fuschetto, Mother Moonlight – La poesia dell’infanzia

| On 22, Feb 2018

Fanciullezza, Africa, dialogo tra culture, sperimentazione pop e colta in un disco unico nel suo genere.

di Redazione Art Vibes


Mother Moonlight nasce dedicato espressamente al pianoforte e attinge al mondo dell’infanzia. La sua caratteristica è che questo mondo, come per Paul Klee, rappresenta l’ologramma del futuro. Le linee semplici fatte di pochi suoni danno la possibilità di sperimentare combinazioni sonore nuove, tempi e strutture formali flessibili e non preordinate, l’assenza e l’allusione; dire il meno possibile perché a volte la misura è forza”.

Già dalle prime battute si comprende che il nuovo album di Max Fuschetto, proietta l’ascoltatore in un panorama completamente diverso rispetto a Popular Games (2010) e al fortunato Sun Nà (2015). I ricordi, le visioni, le suggestioni e le reminiscenze della fanciullezza ispirano il compositore che sceglie il pianoforte – e l’esecuzione, la sensibilità, l’empatia di Enzo Oliva – per dare vita a un ciclo di sedici brani legati alla ‘poesia dell’infanzia‘, per citare l’amato Klee.

Mother Moonlight è anche il primo disco di Italian World Beat, il nuovo network indipendente di promozione degli artisti italiani all’estero. Un disco che si pone in linea di continuità con quella letteratura pianistica e musicale che ha fatto del mondo dell’infanzia un luogo privilegiato di esplorazione degli spazi più profondi della psiche e del tempo. Come ricorda Fuschetto, “Mother Moonlight vive dei suggerimenti di queste pagine uniche e sorprendenti ma anche del genio musicale africano, mi riferisco all’Africa Subsahariana, che si dispiega con grande acume già nelle play song cantate dai bambini e che accompagnano giochi e momenti di vita“.

 

Max Fuschetto: Danzando nel buio – Enzo Oliva, piano – video courtesy of: Max Fuschetto

Fuschetto opta ancora una volta per una “terza via” che ponga in dialogo colto e popular, senza dimenticare il suo studio sulla musica dell’Africa subsahariana; i brani sono concepiti come moderne invenzioni a due voci in cui il movimento delle linee sperimenta indipendenza e flessibilità di tempo, sovrapposizioni e motivi.

Concepito espressamente al pianoforte, strumento per me di indicibile bellezza, Mother Moonlight è realizzato sui due soli pentagrammi, quello della mano sinistra e quello della mano destra. Due voci, un dialogo costante, intreccio e indipendenza di linee. La concezione che sta alla base non è armonica bensì polifonica. Non mi sono messo al pianoforte per trovare una melodia e un insieme di accordi, ho proceduto ad inventare contemporaneamente l’una e l’altra voce usando un materiale sonoro e motivico estremamente ridotto e lavorando molto sulle possibilità di scambio tra le voci e di permutazione continua degli stessi motivi fatti a volte di soli due suoni.“.

Il percorso di Mother Moonlight si completa con il contributo pianistico di Enzo Oliva. Musicista attivo in Italia e all’estero Enzo Oliva unisce all’amore e allo studio della grande tradizione classica una spiccata sensibilità per gli stimoli provenienti dagli altri generi musicali.

Avevo ascoltato Enzo a una commemorazione del nostro compianto amico Marzio Rosi e mi avevano stupito la bellezza e la facilità del tocco oltre che una cifra interpretativa molto personale e moderna. Poi lui imbattutosi in un mio brano, Iride a Paul Klee, si è incuriosito riguardo alla mia musica e mi ha contattato. Gli ho inviato tre brani per pianoforte di non facile esecuzione. Dopo tre giorni mi ha chiamato per dire che era pronto per farmeli ascoltare. Sono andato a casa sua, mi sono seduto e ho ascoltato. Ho detto: è lui. Ero in cerca di un pianista adatto a Mother Moonlight, al suo continuo interplay tra le voci, e ora ce lo avevo davanti“.

Per il tour che accompagnerà Mother Moonlight, Fuschetto ha scelto il protagonista Oliva al pianoforte, il chitarrista Capobianco e il violoncellista Fusco.

 

Max Fuschetto - photo credit: Luigi Vaccaro
Max Fuschetto – photo credit: Luigi Vaccaro

– via: Art Vibes submission


– website: maxfuschetto.eu


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