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Massimo Giuntoli - Singing American Poetry

Massimo Giuntoli – Singing American Poetry

| On 08, Set 2017

Il compositore milanese presenta a Mantova il suo progetto tra poesia americana e musica non convenzionale con Clara Zucchetti.

di Redazione Art Vibes


Picture:Massimo Giuntoli – photo credit: ©Francesco Fratto.


La XXI Edizione di Festivaletteratura, in programma dal 6 al 10 settembre 2017 a Mantova, presenta un nuovo importante progetto di Massimo Giuntoli: Singing American Poetry.

Festivaletteratura è un appuntamento all’insegna del divertimento culturale, una cinque giorni di incontri, laboratori, percorsi tematici, concerti e spettacoli con narratori e poeti di fama internazionale, saggisti, artisti e scienziati provenienti da tutto il mondo, secondo un’accezione ampia e curiosa della letteratura. Proprio per un contesto così stimolante nasce Singing American Poetry, una sorta di “prolungamento” di Pie Glue!: se in Pie Glue! Giuntoli ha tradotto in musica le poesie della Beat generation, in Singing American Poetry lo sguardo è ancora più ampio poiché parte dalle radici di Walt Whitman fino ad arrivare a poeti contemporanei come Diane Di Prima e Robert Creeley.

Singing American Poetry andrà in scena all’interno del ciclo La parola che canta: una festa di parole in musica, concerti, reading e installazioni sonore a Palazzo Te, una kermesse con cantanti e musicisti di varia provenienza, cultori di letteratura popolare e critici musicali, rimatori in ottava rima e pilastri del canto di tradizione orale, artisti e designer alle prese con la materia sfuggente del suono.

Se nel 2016 Giuntoli è stato apprezzato al Festivaletteratura con Hobo Plays Robert Wyatt, per l’edizione 2017 passa dalla musica di Canterbury alla grande poesia americana, con un progetto ideato proprio per la storica rassegna mantovana, dove reinterpreta due secoli di letteratura americana in composizioni aperte a un variegato richiamo di stili che spazia dal Novecento al pop-rock, che tanto hanno caratterizzato quella cultura giovanile della quale non pochi semi hanno iniziato a germogliare nei versi visionari, libertari, pacifisti e anticonformisti dei poeti beat.

 

Massimo Giuntoli: PIE GLUE! Singing the beat generation – America Ouverture – video courtesy of: Massimo Giuntoli

Singing American Poetry sarà l’occasione per ascoltare, in una vesta sonora sorprendente e non convenzionale, l’opera del “cantore del Nuovo MondoWalt Whitman e la voce “senza tempo” di Emily Dickinson, la lost generation di Gertrude Stein e la Beat Generation, fino ad includere versi inediti di giovani autori contemporanei.

I testi ai quali Giuntoli e la Zucchetti danno nuova vita sonora sono di Walt Whitman, Emily Dickinson, Gertrude Stein, Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, Robert Creeley, Diane Di Prima, Norman Mailer, Denise Levertov, Michael McClure e Danielle Marie Hurren: l’obiettivo è di offrire un’interpretazione musicale dei testi per farli diventare canzoni articolate in partiture soggette all’influenza di compositori cari a Giuntoli, in primis Aaron Copland, Frank Zappa o Carl Stalling.

Con Giuntoli c’è Clara Zucchetti: diplomatasi nel 2012 in Percussioni con Paolo Pasqualin presso il Conservatorio ‘Giuseppe Verdi‘ di Como, la Zucchetti collabora in veste di vibrafonista, percussionista, tastierista e cantante/corista con diverse formazioni musicali e si occupa di propedeutica musicale per bambini.

 

Massimo Giuntoli - Photo by Davide Pappalettera
Massimo Giuntoli – Photo credit: ©Davide Pappalettera

Compositore, performer, creativo urbano e artista multimediale, Massimo Giuntoli inizia la sua attività alla fine degli anni ‘70. Dichiaratamente debitore nei confronti di maestri quali Frank Zappa, Aaron Copland e la scena di Canterbury, Giuntoli ha sviluppato un proprio linguaggio contraddistinto da un disinibito andirivieni tra l’accademia e una rosa alquanto eterogenea di altri idiomi, con l’uso ricorrente, spesso reinventato, di tecnologie elettroniche della più varia specie.

Attivo dal vivo, sia in italia che all’estero, dal 1980, ha pubblicato vari album di cui Diabolik e i sette nani (1982) e Giraffe (1992) ricercatissimi nel mercato del collezionismo. Nel corso degli anni si è impegnato in numerosi progetti che inglobano azione scenica e installazioni multimediali site specific, diventando così uno degli artisti italiani più eclettici e multiformi. Letteratura, architettura, elettronica, luoghi pubblici e siti storici e artistici: i lavori di Giuntoli trovano spazio e risonanza in location varie, nelle quali la riflessione sulla composizione, sul suono, sul rapporto con aree extramusicali è sempre significativa.

Prossimi appuntamenti di Massimo Giuntoli: sabato 16 settembre Piano Poetry, Ariston Urban Center – Lainate (MI).


– via: Art Vibes submission


– website: massimogiuntoli.com


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