Red Sky - Dietro una maschera
Annalisa Grassano | On 13, Apr 2017
Intervista a Red Sky, il giovane artista mascherato.
di Annalisa Grassano
Picture: Red Sky – photo credit: Fabry C. Photos – Stolen Instants
Oscar Wilde affermava che spesso “la maschera ci dice più di un volto”, questa avrebbe in sé la potenzialità innata di rivelare nuove identità. Insomma la maschera pur nascondendo la verità, la rivela e racconta l’autenticità di chi si nasconde, allo stesso modo l’artista mascherato di cui sto per parlarvi nasconde il suo volto per raccontare la verità della sua musica.
Red Sky è un giovane e talentoso artista milanese, indossa una maschera da giullare e gioca con i suoni mescolando generi e linguaggi differenti, dando vita ad un lavoro singolare portatore di un’originalità e un’intensità unica. Utilizza il suono come strumento d’azione, la sua è una rivoluzione che mira a liberare la musica da tutti quei condizionamenti che oggi rendono l’artista schiavo di un sistema denaturalizzante e omologante, che mira a de-estetizzare e destituire l’arte nella sua essenza più pura. Certamente un innovatore che ama sperimentare, un instancabile ricercatore mai completamente soddisfatto e per questo in continua evoluzione.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo ed ecco cosa ci ha raccontato.
Red Sky
Intervista a Red Sky
Chi è Red Sky ? e chi è Leo? I due si piacciono?
Red Sky è Leo quando fa musica, è la parte che migliora, cresce e produce cose belle quando l’altra parte peggiora, muore e produce cose brutte. I due si piacciono e si odiano, come ogni essere umano con le sue due parti interiori.
Dagli inizi ad oggi come si è evoluto il tuo progetto musicale?
Il progetto è iniziato come rock strumentale nel 2011, per poi aggiungere qualche poesia recitata nel 2012. I lavori successivi si sono arricchiti di ulteriori influenze rap ed elettroniche, fino ad arrivare al mio periodo “No Genre Music”, in cui la mia musica cercava di spogliarsi di ogni limite per tornare alla sua essenza, e infine al periodo Future Rock, in cui dall’assenza di forma si è arrivati alla mia forma personale. Attualmente ho già superato anche quella fase, ma preferisco non parlare ancora di quella nuova e definitiva.
RED SKY – DANZA BUTOH – video courtesy of: Red Sky
Nel nostro tempo qual è il più grosso limite per un artista?
Il primo limite è il sovraffollamento: per emergere bisogna riuscire a distinguersi e creare qualcosa di mai fatto prima, che nel 2017 è molto difficile, e lo sarà sempre di più. Il secondo limite sono i soldi: produrre musica ad alti livelli costa molto, e il livello si alza sempre di più, per cui se vuoi essere concorrenziale devi investire molto. Il terzo limite è il pubblico, che sembra apprezzare le cose false e vuote piuttosto che quelle profonde, ma credo che ci sia una piccola nicchia anche per chi tenta di fare arte con un senso. Per concludere, il più grosso limite del nostro tempo per un artista credo sia la società in cui vive, ma credo anche che questi limiti siano necessari, in quanto producono la sofferenza che l’artista necessita per esprimersi.
Riesci a mischiare generi diversi, trovando una combinazione magica tra elementi apparentemente differenti. Da dove nasce questo tuo desiderio di sperimentazione e innovazione?
Grazie. Il desiderio nasce principalmente dal fatto che mi annoio facilmente, e non sopporto l’idea di dovermi esprimere rispettando delle regole decise da non si sa chi. Inoltre amo il lavoro che Bruce Lee ha fatto nelle arti marziali e cerco di riproporlo nella musica: l’anima è infinita e non può esprimersi seguendo le regole che hanno deciso gli esseri umani, deve poter fare quello che le pare. Abbiamo infiniti strumenti per esprimerci, dobbiamo poterli usare tutti.
Qual è il futuro della musica?
Il futuro della musica è lo stesso della razza umana, la contaminazione. I confini spariranno sempre di più, arriveremo prima o poi ad avere un’unica umanità, non più divisa in mille nazioni, religioni, generi ecc, e di conseguenza la musica sarà finalmente una, e libera.
Red Sky – photo credit: Fabry C. Photos – Stolen Instants
Ti va di parlarci del tuo ultimo progetto?
In questi ultimi mesi ho pubblicato un album dal titolo “Cronache di resistenza”, che racchiude i brani usciti nell’ultimo anno, con testi in italiano e giapponese, e sonorità abbastanza cupe. Oltre all’album, ho iniziato una serie di video dal titolo “Visions”, dei cortometraggi con lo scopo di comunicare la mia visione del mondo e del futuro, con atmosfere un po alla Black Mirror.
Il tuo personaggio mi fa pensare ad un eroe mascherato desideroso di cambiare la società a colpi di musica. Per te chi sono gli eroi oggi?
Esatto, la mia missione è unificare la musica e liberare l’arte dai limiti che ci siamo auto imposti. Gli eroi sono tutti coloro che hanno il coraggio di inseguire il proprio sogno e di essere se stessi, nonostante tutto.
L’ultima domanda è per noi quella di rito cos’è per te la bellezza?
Tutto ciò che mi emoziona.
Red Sky – photo credit: Fabry C. Photos – Stolen Instants
Red Sky – photo credit: Fabry C. Photos – Stolen Instants
– photo credits: ©Fabry C. Photos – Stolen Instants -via: facebook.com/redskyofficialpage
– website: redsky.it
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