Gianmaria Testa - Da questa parte del mare
Annalisa Grassano | On 28, Apr 2016
Un piccolo ma intensissimo libro che ci ricorda quanto sia importante restare umani.
di Annalisa Grassano
«Ciao socio, compare, fratello che non mi è capitato in famiglia e che ho cercato intorno, grazie di accomunarmi al libro della tua vita. Hai messo insieme pezzi del tuo tempo senza ricavarne un’autobiografia, perché non riesci a dire di te senza gli altri. Ti scansi dal centro, lasci il tuo capitolo all’ospite di turno. La tua diventa una multibiografia di persone e di luoghi, dove sei anche tu. Leggo la tua vita numerosa di altri, la tua scrittura a maglia di catena che li tiene insieme».
In queste poche righe di introduzione scritte da Erri de Luca c’è la vera essenza di “Da questa parte del mare”, l’ultimo libro di Gianmaria Testa, uscito postumo in seguito alla sua scomparsa lo scorso 30 Marzo.
L’artista piemontese racconta tra le pagine asciutte di questo piccolo testo delicati aneddoti che parlano di altri, altri che ha incontrato ad ogni angolo della sua vita, altri a cui ha sempre teso un orecchio, una mano, una canzone.
La sua è una biografia sui generis, era un uomo discreto e colmo di un rispetto antico che sapeva ascoltare e leggere la gente, così attento a quella umanità tutt’intorno da non riuscire nemmeno a parlare di se stesso se non attraverso le storie altrui.
Pagina dopo pagina piccoli frammenti del suo quotidiano emergono, la sua storia fa capolino tra le altre, i ricordi accennati di un bambino che ha imparato la semina del grano a mano, che crescendo diventa quasi per caso ferroviere e che non smette mai di amare la musica unica vera strada.
Lui resta volutamente sempre in lontananza, perché il vero protagonista del suo libro è il mare.
Un mare che già da tempo aveva riempito la sua anima di sconcerto, nelle onde vedeva le storie tragiche di chi quelle acque scure aveva provato ad attraversarle in cerca di una vita migliore o più semplicemente di una vita.
Racconti autentici e pieni di sguardi carichi di speranza, storie di “uno dei tanti figli di figli”, uno di quelli che non si conoscono per nome, uno che finalmente tra le pagine attente di Testa riacquista la propria voce perduta.
Tra le righe ci siamo noi tutti, uomini divisi dall’incapacità di riconoscerci, divisi da un odio becero figlio della prepotenza e dell’ignoranza che come una maschera scura ci vieta di vedere la continuità che c’è tra un uomo e l’altro.
I testi delle canzoni appaiono come intermezzi chiudendo e completando ogni racconto, poesie soavi che hanno l’effetto di una lieve e consolatoria pacca sulla spalla come quella di un vero amico.
Ed è proprio questa la sensazione che si avverte leggendo le pagine di questo bel libro, quella di ascoltare le parole di un caro amico, uno di quelli che quando non ci sono più lo senti, ma che non va via, lui resta.
Gianmaria Testa – Da questa parte del mare
Gianmaria Testa – 3/4 (tre quarti)
Further reading:
– Produzioni Fuorivia: produzionifuorivia.it
– Gianmaria Testa: gianmariatesta.com
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