Francesco Greco - il violino che incanta
Redazione Art-Vibes | On 19, Ott 2013
Intervista al violinista tarantino Francesco Greco.
di Annalisa Grassano
INTERVISTA A FRANCESCO GRECO
Francesco Greco vanta un curriculum davvero interessante e collaborazioni con musicisti del calibro di Jose Cura, Stefan Milenkovic e Andrea Griminelli.
In realtà riuscire a rendere a parole la forza di questo grande artista è un’impresa complessa.
La sua è una magia che deve essere ascoltata, vissuta, impossibile da spiegare.
Come un alchimista contemporaneo impugna il suo violino ed ecco che il prodigio si compie.
Le note intense viaggiano lente tra la gente, trasformandosi in atti di straordinaria bellezza che accordano l’uomo, rendendolo migliore.
La sua musica parla il linguaggio dell’anima, ed è in grado di stabilire un contatto profondo con la parte più vera di noi stessi.
Ti stravolge, come un big bang emozionale.
Conosciamolo un po’ meglio.
Come ti sei avvicinato alla musica e più in particolare al violino?
Nel 1980 il mio primo regalo di Natale fu un violino ¼,regalato da mia madre, che è stata un’insegnante di violino per ben 46 anni, senza dubbio la miglior insegnante in Puglia. È evidente, come il mio destino fosse legato a questo strumento da sempre.
Che violini usi durante i tuoi concerti? Preferisci il classico o l’elettrico?
Durante i concerti porto con me due violini elettrici pregiatissimi. Sono i famosi Violini Zeta, che sarebbero gli Stradivari dei violini elettrici, pezzi ormai introvabili e di altissimo livello.
Ovviamente lo studio di questo strumento si basa principalmente sul classico, ma una volta avuta una formazione valida puoi iniziare a giostrarti tra i due.
Avendo un animo un po’ rocker preferisco sperimentare suoni più metal sul violino elettrico.
“E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare.”
Ti piace farti ascoltare ? Qual è il tuo rapporto con il palcoscenico?
Io sono innamorato del violino, del mio lavoro e di quello che riesco a inventare, penso che questo durerà per sempre. Il palcoscenico è la vita di un musicista. Si sale lì senza vergogna e timore dimostrando tutto il talento e lo studio che hai dovuto fare per arrivarci.
Il progetto che ti sta più a cuore fra tutti quelli realizzati fino ad ora?
Insegnare in un istituto superiore e dirigere l’orchestra con tutti i giovani musicisti della scuola è stata una bellissima esperienza , senza contare il grandissimo successo ottenuto.
Il ricordo più intenso legato alla tua carriera musicale?
Sicuramente Il concerto in piazza Navona a Roma, qualcosa di unico.
A cosa stai lavorando in questo momento?
Il 22 Novembre ci sarà la presentazione del mio nuovo cd nella chiesa del Carmine in Taranto, con annesso concerto con tutta l’Ensemble.
Ringraziamo Francesco Greco.
“Il palcoscenico è la vita di un musicista.
Si sale lì senza vergogna e timore dimostrando tutto il talento e lo studio che hai dovuto fare per arrivarci.”
(Francesco Greco)
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