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FRAC 2017 - Festival di Ricerca per le Arti Contemporanee

FRAC 2017 – Festival di Ricerca per le Arti Contemporanee

| On 26, Lug 2017

FRAC festival 2017: bellezza del territorio, sonorità contemporanee e accurata ricerca sulla materia.

di Redazione Art Vibes


Picture: Salvatore Insana.


FRACFestival di Ricerca per le Arti Contemporanee torna per la sua III edizione, un festival nato come progetto collaterale del CRACCentro di Ricerca per le Arti Contemporanee di Lamezia Terme (CZ), realtà tra le più innovative sorte negli ultimi anni in Calabria.

FRAC (29/30 luglio) nasce con l’obiettivo di far diventare la Calabria la base operativa di un festival di arti contemporanee di livello internazionale, accompagnando alla bellezza e ricchezza oggettiva del territorio una profonda e accurata ricerca sulla materia, che punti a concentrare in due giorni alcuni dei nomi più importanti del panorama delle arti visive e performative.
Ai nastri di partenza si presenta con una lineup capace come sempre di spaziare tra gli ambiti della musica e delle arti visive, ricca di ospiti dal rinominato spessore internazionale.

 

FRAC 2017 - Festival di Ricerca per le Arti Contemporanee
FRAC 2017 – Festival di Ricerca per le Arti Contemporanee

Location scelta per il secondo anno consecutivo, il Castello Normanno-Svevo di Vibo Valentia e il Castello Murat di Pizzo Calabro, due tra le costruzioni storiche più importanti del territorio calabrese. Il primo, edificato nel XII secolo sotto l’impulso di Federico II, sorge probabilmente sui resti di quella che era l’Acropoli di Hipponion, ed è sede oggi del Museo Archeologico Nazionale; il secondo, fortezza calata a strapiombo sul Mar Tirreno, fu il luogo in cui venne condannato a morte Gioacchino Murat, re di Napoli. Durante il festival entrambe le location verranno sfruttate nella loro interezza con installazioni degli artisti in mostra mentre nei cortili e sulle terrazze esterne avranno luogo i live audio/video, le performance e i dj set.

Gli artisti protagonisti dell’edizione 2017 di FRAC provengono da diversi paesi come la Grecia, l’Argentina, l’Inghilterra, e si presentano con un bagaglio di storie, produzioni ed esperienze. Andy Stott, musicista e compositore elettronico con base a Manchester, ha fatto il suo debutto sull’etichetta Modern Love nel 2005, pubblicando nel corso degli anni quattro album e svariati ep; la sua firma stilistica è unica: profonda, complessa e affascinante, e le sue performance live hanno visto una graduale trasformazione negli ultimi anni, virando da precise e pesanti costruzioni da dancefloor a narrazioni musicali più complesse e atmosferiche create per spazi d’arte e festival.

 

Andy Stott - FRAC 2017, Festival di Ricerca per le Arti Contemporanee
Andy Stott

Larry Gus è il nome d’arte di Panagiotis Melidis, produttore greco, la cui musica nasce dalla combinazione di melodie psycho-pop con campionamenti originali provenienti dalle più disparate fonti: il risultato è un mix energico ed eccentrico, esplosivo e talvolta volutamente caotico.

L’astro nascente Dan Shakecon il suo debutto nel mondo della musica è diventato il primo produttore europeo ad esser pubblicato dalla prestigiosa Mahogani di Moodymann, circostanza che lo ha proiettato tra i newcomer della scena mondiale in campo house, disco e groove. Barrio Lindo aka Agustín Rivaldo è cresciuto nella periferia sud di Buenos Aires e nel suo suono riesce ad incrociare geografie diametralmente all’opposto, la tradizione folk sudamericana con l’elettronica più ipnotica e trascinante.

Assieme agli ospiti stranieri nella lineup di FRAC trovano spazio anche artisti della scena del nostro territorio che portano avanti progetti di grande spessore, come Indian Wells, producer di stanza a Cosenza in uscita con il suo nuovo album per l’etichetta losangelina Friends of Friends, e il synth-punk denso e abrasivo del duo romano Holiday Inn. E ancora: Black Flowers Cafe, Fjelds, ISTMO, Ettore, Hugosan, Asymmetrical e a seguire tutte le più importanti crew attive sul territorio, Di Beat e Different Grooves.

 

Indian Wells - photo credit: Alessia Naccarato
Indian Wells – photo credit: ©Alessia Naccarato

Sul versante delle arti visive sarà invece presentata “Artificialia“, collettiva a cura di Simona Caramia. La mostra si propone di ricreare l’atmosfera suggestiva delle Camere delle Meraviglie italiane unendo scienza e natura, i due poli del sapere antico, rileggendoli attraverso la materia e i materiali dell’arte; accostando “oggetti stravaganti” come reperti archeologici, cimeli di viaggio, elementi naturali modificati, atomi di spazio, scorci di galassie, pregevoli manufatti, elementi organici e non, intrappolati sotto vetro o dentro colle.

Le Camere delle Meraviglie erano antichi luoghi di conoscenza, in cui l’interesse per il meraviglioso e l’incredibile incontravano la metodologia sistematica dell’assetto del sapere. All’interno vi erano esposti esemplari rari e bizzarri di storia naturale (naturalia), artefatti pregiati (artificialia) provenienti da ogni parte del mondo; disposti a caso nella Wunderkammer, su scansie di legno, in armadietti e bacheche, questi mirabilia rivelavano condizioni di eccezionalità, originalità, unicità nelle forme, nelle dimensioni o nelle tecniche di lavorazione.
Sebbene tali luoghi si legarono ben presto al prestigio sociale ed al lignaggio aristocratico, essi erano fari di civiltà, custodi della cultura e del sapere, appannaggi di studiosi, intellettuali, scienziati, religiosi. Nacquero come derivazioni degli studioli rinascimentali, come evoluzione delle raccolte dei tesori, a cui si accostava lo spazio della biblioteca, poiché per l’uomo colto la conoscenza doveva spaziare verso ogni branca del sapere.

La volontà di classificare il sapere e di farlo attraverso una metodologia scientifica si diffuse gradualmente. Sempre più nobili si mettevano alla prova con lo studio della conoscenza tout court, occupandosi di letteratura e poesia, ma anche di astrologia, matematica e scienze. Contestualmente si sviluppò la brama del viaggio, della scoperta, di acquisire mirabilia recandosi in luoghi lontani, oltre mare. Nacque il collezionismo, volto a possedere oggetti che suscitassero meraviglia e che rendessero evidente lo status sociale dei proprietari. L’accumularsi di naturalia e artificialia nelle collezioni delle Wunderkammer portò successivamente alla costituzione dei primi musei per ordinare e catalogare la quantità incredibile del materiale ra colto e per consentirne – con molta cautela iniziale – la fruizione al pubblico.

Il progetto “Artificialia” vede coinvolti numerosi artisti: Andreco, Mattia Casalegno, Carmela Cosco, Francesca De Fazio, Alessandro Donato, Raffaele Fiorella, Marco G. Ferrari, Salvatore Insana, Denise Melfi, Giuseppe Negro, Fabio Nicotera, Tommaso Palaia, Maria Pia Picozza, Carlo Michele Schirinzi, Antonio Tolomeo, Zeroottouno.

 

Giuseppe Negro - FRAC 2017, Festival di Ricerca per le Arti Contemporanee
Giuseppe Negro

Zeroottouno - FRAC 2017, Festival di Ricerca per le Arti Contemporanee
Zeroottouno

Carmela Cosco - FRAC 2017, Festival di Ricerca per le Arti Contemporanee
Carmela Cosco

– via: Art Vibes submission


Further reading:

– website: fracfestival.com


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