IMForest025: parte da Firenze la foresta che attraverserà l’Europa per chiamare all’azione contro il climate change
Redazione Art-Vibes | On 13, Gen 2025
È il chiostro del Museo Sant’Orsola, nel cuore urbano della città, la prima tappa del progetto che, nel corso del 2025, porterà una porzione di bosco mediterraneo dall’Italia alla Spagna per segnalare l’urgenza di un processo di riforestazione globale.
di Redazione Art Vibes
Picture: SOForest025 (Sant’Orsola Forest), chiostro del Museo Sant’Orsola, Firenze. Photo credit: Chiara Baldi.
Una foresta itinerante capace di immagazzinare CO2 e mitigare le temperature, che abita temporaneamente lo spazio urbano per segnalare l’urgenza di un processo di riforestazione globale in risposta al cambiamento climatico.
Questo è IMForest025 (Itinerant Mediterranean Forest), il progetto in partenza da Firenze che, nel corso del 2025, porterà una porzione di bosco mediterraneo attraverso l’Europa fino alla Spagna, promosso dall’organizzazione non profit LWCircus-Onlus, network per lo sviluppo sostenibile coordinato da Annacaterina Piras tra Messico, Italia e Cina.
SOForest025 (Sant’Orsola Forest), chiostro del Museo Sant’Orsola, Firenze. Photo credit: Chiara Baldi
Prima tappa: Museo Sant’Orsola, Firenze
Prima tappa del percorso è il chiostro del Museo Sant’Orsola, situato negli spazi dell’omonimo ex convento, rimasto a lungo inaccessibile, nel cuore della città.
Qui sarà installata la prima porzione di foresta, la SOForest025 (Sant’Orsola Forest). Opening e presentazione pubblica dell’iniziativa martedì 14 gennaio ore 17.00 con un programma tra open talk, concerti e performance legati al tema della foresta urbana.
Tra gli ospiti l’esploratore polare Mike Horn, l’atleta oro olimpico Vincent Defrasne, l’executive director della XIII Biennale Internazionale del Paesaggio di Barcellona Marina Cervera, il direttore del Parco Nazionale dell’Asinara Vittorio Gazale, i paesaggisti internazionali Henri Bava (Parigi) e Karin Helms (Oslo), il litofonista (scultore e suonatore di pietre) francese Tony Di Napoli, il performer Gavino Murgia e gli attori sordi del Laboratorio Silenzio.
SOForest025 (Sant’Orsola Forest), chiostro del Museo Sant’Orsola, Firenze. Photo credit: Chiara Baldi
SOForest025 sarà visitabile fino al 19 giugno su prenotazione, a seguire il progetto uscirà della mura del museo arricchendosi di esemplari – per arrivare a oltre 100 alberi e abbracciare lo spazio pubblico della città – e in autunno partirà per nuove destinazioni, tra cui si prevede la XIII Biennale Internazionale del Paesaggio di Barcellona nell’ambito dell’evento di eco attivismo pop up green.
“Come tappa ultima ci proponiamo la città di Valencia, a fine novembre 2025 – ha spiegato Piras – con successiva messa a dimora delle piante a ripristino e consolidamento della naturalità locale, stravolta dagli avvenimenti alluvionali del 2024, attraverso un progetto di risanamento ambientale condiviso con la comunità”.
IMFOrest025 e la tappa pilota SOForest025 costituiscono un’evoluzione naturale degli obiettivi di LWCircus-Onlus, che dal 2017 lavora per valorizzare paesaggi culturali sensibili o compromessi dal punto di vista ambientale, attraverso gli strumenti dell’inclusione sociale e dei linguaggi artistici.
IMForest025 e SOForest025 vogliono non solo costituire un gesto di attivismo climatico, ma offrire l’opportunità di sperimentare concretamente quanto la riforestazione può migliorare la vita dei cittadini, contrastando il fenomeno delle isole di calore ad esempio. Non solo: l’esperienza di LWCircus-Onlus fa in modo che l’impronta ecologica generata dallo spostamento delle piante e dalla creazione stessa dell’iniziativa venga costantemente monitorata e bilanciata. Niente viene lasciato al caso, gli elementi vegetali vengono scelti e curati per sostenere la durata e le condizioni del progetto, al termine del quale trovano una collocazione definitiva.
SOForest025 (Sant’Orsola Forest), chiostro del Museo Sant’Orsola, Firenze. Photo credit: Chiara Baldi
“IMForest025 e SOForest025 nascono quali eventi di apertura delle attività e delle iniziative collaterali previste in seno alla BRAL025, Biennale di Resilienza, Arte e Paesaggio, dell’Asinara che si terrà dal 18 al 28 settembre 2025 sull’isola dell’Asinara” racconta la curatrice Annacaterina Piras. “In occasione dell’eccezionale allineamento di Biennali di Architettura e Paesaggio che si terranno durante l’anno tra Venezia, Versailles, Asinara e Barcellona, LWCircus, unitamente ai suoi partner, sente la necessità di un opera di sensibilizzazione sulla tematica urgente della crisi ambientale in atto ai fini della promozione di atteggiamenti virtuosi, verso la costruzione di futuri sempre più resilienti e inclusivi”.
LWCircus-Onlus lavora con una comunità creativa internazionale e itinerante di architetti, artisti, paesaggisti, fotografi e registi, e fin dalla fondazione opera tra Firenze, Roma e il Parco Naturale dell’Asinara, nonché nei villaggi rurali nello Yucatan e in Cina, con la serie di workshop operativi di progettazione culminati con l’istituzione della BRAL, Biennale di Resilienza, Arte e Paesaggio, con sede nell’isola dell’Asinara, risultato della proficua collaborazione pluriennale tra LWCircus e il Parco Naturale.
In sinergia con la Biennale di Architettura di Venezia e la Biennale Internazionale del Paesaggio di Barcellona dal 2021, LWCircus organizza attività per sollecitare il dialogo tra le due discipline – architettura e architettura del paesaggio – e per stimolare il dibattito sul ruolo dell’arte nella valorizzazione del patrimonio culturale e dei paesaggi culturali contemporanei.
– via: lwcircus.org
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