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«More than labels» è una campagna no budget firmata da Romedia Studio, che affronta il tema del pregiudizio con quattro video, in cui le protagoniste mostrano la propria complessa essenza, stravolgendo l’etichettamento di una società cieca.
Viviamo di etichette, nella convinzione che ogni persona possa essere facilmente catalogata in base a delle classificazioni del tutto soggettive e mediate da schemi castranti, che non ci permettono di vedere e apprezzare la magnifica complessità di chi abbiamo difronte.
Il pregiudizio alberga nelle menti di molti, forse della maggior parte di noi, incastrandoci in un limbo di incomunicabilità e assenza di significato.
Come si può pensare di capire o addirittura definire qualcuno? E poi perché abbiamo sempre questo bisogno di classificare e catalogare tutto? Una necessità che probabilmente affonda le sue radici nel rifiuto di vedere l’altro negli occhi, per sfuggire a quel contatto che irrimediabilmente trasformerebbe la vista in “carezza”.
Una carezza, che nell’era dell’autocelebrazione, dell’isolamento e della miopia emotiva, fa paura, rende fragili e senza difese.
La vita di ognuno è una lunga strada di metamorfosi e di incontri, che rendono possibile l’identificazione e la consapevolezza della diversità in un processo di determinazione del proprio essere. L’altro quindi è anche il nostro divenire, l’assurdità di definirlo con limitatezza e superficialità ci rende incompleti e schiavi di una visione parziale di noi stessi e del mondo.
La campagna che vi proponiamo (realizzata senza finanziamenti né budget, ma con la partecipazione di volontari) prova a spezzare le catene di questa antica schiavitù, ricordandoci che ognuno di noi è molto di più di quello che si vede.
Un progetto che come spiegano gli autori (Federica Balestrieri e Federico Lucas Pezzetta), cerca di lavorare su due fronti “spingendo a considerare la presenza di un “oltre e di un “ancora” indefinibili, racchiusi nelle persone che si incontrano durante la vita, ma soprattutto invitando a scoprire una percezione di se stessi più ampia di quella che inevitabilmente viene restituita attraverso gli sguardi degli altri.”
Insomma per conoscere veramente qualcuno bisogna imparare a guardare oltre, e la maggior parte delle volte lo si fa meglio ad occhi chiusi e con il cuore spalancato.
More than labels - Guardare oltre
Annalisa Grassano | On 19, Dic 2014
Ognuno di noi è molto di più di quello che si vede.
di Annalisa Grassano
«More than labels» è una campagna no budget firmata da Romedia Studio, che affronta il tema del pregiudizio con quattro video, in cui le protagoniste mostrano la propria complessa essenza, stravolgendo l’etichettamento di una società cieca.
Viviamo di etichette, nella convinzione che ogni persona possa essere facilmente catalogata in base a delle classificazioni del tutto soggettive e mediate da schemi castranti, che non ci permettono di vedere e apprezzare la magnifica complessità di chi abbiamo difronte.
Il pregiudizio alberga nelle menti di molti, forse della maggior parte di noi, incastrandoci in un limbo di incomunicabilità e assenza di significato.
Come si può pensare di capire o addirittura definire qualcuno? E poi perché abbiamo sempre questo bisogno di classificare e catalogare tutto? Una necessità che probabilmente affonda le sue radici nel rifiuto di vedere l’altro negli occhi, per sfuggire a quel contatto che irrimediabilmente trasformerebbe la vista in “carezza”.
Una carezza, che nell’era dell’autocelebrazione, dell’isolamento e della miopia emotiva, fa paura, rende fragili e senza difese.
La vita di ognuno è una lunga strada di metamorfosi e di incontri, che rendono possibile l’identificazione e la consapevolezza della diversità in un processo di determinazione del proprio essere. L’altro quindi è anche il nostro divenire, l’assurdità di definirlo con limitatezza e superficialità ci rende incompleti e schiavi di una visione parziale di noi stessi e del mondo.
La campagna che vi proponiamo (realizzata senza finanziamenti né budget, ma con la partecipazione di volontari) prova a spezzare le catene di questa antica schiavitù, ricordandoci che ognuno di noi è molto di più di quello che si vede.
Un progetto che come spiegano gli autori (Federica Balestrieri e Federico Lucas Pezzetta), cerca di lavorare su due fronti “spingendo a considerare la presenza di un “oltre e di un “ancora” indefinibili, racchiusi nelle persone che si incontrano durante la vita, ma soprattutto invitando a scoprire una percezione di se stessi più ampia di quella che inevitabilmente viene restituita attraverso gli sguardi degli altri.”
Insomma per conoscere veramente qualcuno bisogna imparare a guardare oltre, e la maggior parte delle volte lo si fa meglio ad occhi chiusi e con il cuore spalancato.
Chi apprezza il progetto può condividere i propri contributi con l’hashtag #MoreThanLabels.
More than labels – Romedia studio, campagna sociale
More Than Labels ✦ 01 – Romedia Studio – campagna sociale – Video courtesy of: Romedia studio
More Than Labels ✦ 02 – Romedia Studio – campagna sociale – Video courtesy of: Romedia studio
More Than Labels ✦ 03 – Romedia Studio – campagna sociale – Video courtesy of: Romedia studio
More Than Labels ✦ 03 – Romedia Studio – campagna sociale – Video courtesy of: Romedia studio
More than labels – Romedia studio, campagna sociale
Further reading:
– Romedia Studio website: romediastudio.com
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