Come lucciole - Senza paura
Annalisa Grassano | On 06, Giu 2017
Ci siamo arresi dunque? Il nuovo è irrimediabilmente morto e con esso la creatività?
di Annalisa Grassano
Il clima di guerra e la paura che ne consegue ci inducono a vivere imprigionati in un “eterno ritorno”.
Rinasciamo ogni giorno ripetendo ciclicamente un certo corso che rimane sempre uguale, innumerevoli volte viviamo lo stesso giorno, la stessa vita, in un’anestesia quotidiana che rivoluziona il concetto di tempo e ci rende sempre più rivolti al passato; se il terrore è alle porte siamo portati a rifugiarci in un passato rassicurante e riconoscibile, che inevitabilmente ci rende sempre più inclini alla nostalgia.
In un clima di questo tipo il nuovo somiglia sempre più al vecchio, la scintilla della creatività si affievolisce, la vita tra le sbarre di un ricordo somiglia sempre più ad una resa.
Ci siamo arresi dunque? Il nuovo è irrimediabilmente morto e con esso la creatività?
Senza dubbio la paura restringe l’energia necessaria alla novità, tuttavia credo che quell’euforia creativa embrione di innovazione non si sia esaurita ma continui a scorrere dentro ognuno di noi, magari sotto cumuli di macerie emotive o sotto strati spessi di timori castranti.
Dunque ritengo che l’uomo non si sia ancora arreso, finché resterà viva quella scintilla di fantasia la paura non potrà averla vinta.
Il terrore non deve fermarci, dobbiamo continuare a vivere la nostra vita fare la nostra parte nel migliore dei modi, provarci, essere tesi come un arco verso un futuro differente. All’imbarbarimento del pensiero rispondere con l’armonia delle azioni di chi sa ancora sognare tempi diversi.
Spegnerci, ecco cosa vogliono, annientare la nostra luce, ma noi resteremo lucciole e brilleremo tutta la notte, la nostra sarà una resistenza fatta di “lampi di consapevolezza”, “scintille di verità”, stelle di fantasia. Nessuno potrà spegnerci, nemmeno la paura, resisteremo al buio, saremo un esercito di “uomini-lucciole”. E ci prenderemo il mondo che ci spetta, un mondo di speranza, dove sarà l’incontro tra culture diverse a riportare nuove forme, a portare un’innovazione del pensiero, a riconsegnarci il diritto di vivere il presente.
Nessuna paura dunque, nessuna resa, continueremo il viaggio.
“…E continuo il viaggio
alla ricerca ancora
pur sapendo di essere
nell’infinito del tempo un istante
nell’abisso dello spazio un puntino
E continuo il viaggio
anche se sono tenebra
e tutto attorno a me è tenebra
e la tempesta lo rende più spaventoso
E continuo il viaggio
e mi basta
che io tenebra
abbia amato la luce”
(Viaggio del poeta e uomo libero Alekos Panagulis)
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