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Art Vibes – Let's share beauty | January 7, 2025

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Snøhetta - "Refuge de Barroude": l’architettura che si integra con il paesaggio naturale

Snøhetta – “Refuge de Barroude”: l’architettura che si integra con il paesaggio naturale

| On 05, Gen 2025

Il progetto di Snøhetta prevede la costruzione di un rifugio sicuro per gli escursionisti nei Pirenei, una struttura che si contraddistingue per il suo approccio sostenibile ad impatto zero.


di Redazione Art Vibes


Picture: Snøhetta – “Refuge de Barroude” (detail). Photo credit and courtesy: ©Snøhetta.


Nel cuore del Parco Nazionale dei Pirenei, immerso in una location patrimonio mondiale UNESCO, sorgerà il nuovo rifugio di montagna “Barroude”, struttura che andrà a sostituire il vecchio rifugio, distrutto una decina di anni fa da un incendio accidentale.

L’edificio fungerà da nuovo punto di sosta per gli escursionisti sulla Haute Route des Pyrénées, nonché rappresenterà un nuovo centro di accoglienza e supporto per lo staff del Parco nazionale.

Progettato in modo sobrio e tuttavia moderno per preservare la fauna e la flora del Parco nazionale dei Pirenei, il nuovo rifugio accoglierà gli escursionisti limitando al contempo l’impatto ambientale dell’edificio sul sito naturale del Cirque de Barroude.

A capo del progetto c’è il team di architetti del gruppo Snøhetta, fautori di un’architettura basata sulla suddivisione in precise aree funzionali.

Da un lato sorgeranno una serie di aree aperte al pubblico, tra cui le aree di accoglienza, la sala da pranzo, i servizi igienici e i dormitori, e dall’altro invece una serie di aree private riservate al custode del rifugio e allo staff del Parco nazionale dei Pirenei.

 

Un equilibrio tra integrazione e visibilità

Il desiderio è quello di offrire un rifugio sicuro agli escursionisti, preservando al contempo l’integrità e la maestosità dell’ambiente naturale circostante, perché in quest’area la presenza umana deve rimanere in secondo piano, onde alterare il delicato equilibrio tra integrazione e visibilità.

 

Snøhetta - Refuge de Barroude
Snøhetta – “Refuge de Barroude”. Photo credit and courtesy: ©Snøhetta

Tale approccio concettuale si basa su due parole chiave, “Terrier” e “Cairn”. Il primo evoca integrazione, calore e sicurezza. Il secondo invece evoca una destinazione, un punto di riferimento costruito con gli elementi naturali delle montagne.

Queste due parole si uniscono e si completano a vicenda in un’architettura che sembra rannicchiarsi negli spessori della topografia e del paesaggio, ma la cui materialità che si compone di pietra, legno e alluminio fornisce un contrasto che contraddistingue un rifugio protettivo nel cuore delle vette dei Pirenei.

 

Adattato all’ambiente circostante

Situato sul sito dell’ex rifugio, l’edificio si trova al di fuori delle zone in cui la flora e la fauna endemiche sono protette. La posizione è stata scelta con cura per sfruttare la topografia esistente, consentendo di creare due livelli di rifugio senza la necessità di eccessivi movimenti terra.

Con il suo design architettonico bioclimatico, il rifugio è una struttura compatta che riduce al minimo la quantità di facciata esposta agli elementi e si fonde perfettamente nel paesaggio del circo di Barroude, con un doppio orientamento che favorisce un’ampia ventilazione naturale.

Il rifugio è caratterizzato dal suo ampio tetto piantumato, che segue le linee del paesaggio, e da un involucro protettivo in alluminio riciclato ideale per riparare gli spazi esterni dai venti dominanti.

 

Spazi condivisi

La disposizione del rifugio è organizzata in due aree principali: gli spazi abitativi, aperti sui dintorni del circo e sul lago Barroude, e le camere da letto, posizionate a nord, di fronte alla cresta.

I dormitori del rifugio Barroude offrono diversi tipi di sistemazione: il dormitorio invernale, al piano seminterrato con accesso diretto dall’esterno, è riservato esclusivamente agli escursionisti e al personale del Parco che trascorre la notte nel rifugio.

 

Snøhetta - Refuge de Barroude
Snøhetta – “Refuge de Barroude”. Photo credit and courtesy: ©Snøhetta

Per gli escursionisti, ci sono dormitori da 8 e 6 persone, nonché dormitori da 8 persone adattati per l’uso invernale, ognuno dei quali offre una sistemazione compatta ma accogliente.

Oltre ai dormitori degli escursionisti, il rifugio dispone di stanze per il guardiano, i suoi assistenti e il personale di manutenzione del Parco.

Il design degli spazi interni incoraggia la “vivenza insieme” offrendo un ambiente accogliente e luminoso con vista sul paesaggio più ampio.

 

Un’impronta ridotta

Il guscio e la struttura del rifugio sono realizzati rispettivamente in legno riciclato e alluminio. L’obiettivo non è solo quello di promuovere l’uso di materiali a basse emissioni di carbonio, ma anche di massimizzare la prefabbricazione della struttura, riducendo così il peso, l’installazione in loco e le rotazioni degli elicotteri necessari per il trasporto dei materiali.

Anche i movimenti terra in loco e le fondamenta in cemento sono ridotti al minimo, poiché la struttura “sfiora” il terreno esistente. Ciò non significa solo che la struttura può essere completamente invertita e integrata in modo ottimale nell’ambiente, ma significa anche che il periodo di costruzione può essere ridotto a due stagioni.

Per la base è prevista la pietra locale, garantendo una perfetta integrazione nel contesto montuoso e preservando l’autenticità del paesaggio. La scelta della pietra locale rafforza inoltre il legame con la regione e aiuta a ridurre l’impronta di carbonio associata al trasporto dei materiali.

La forma del rifugio è ispirata ai contorni naturali e alla topografia dell’area circostante. Il tetto verdeggiante costituisce un’estensione della flora e della fauna, creando al contempo una transizione fluida tra l’architettura e il paesaggio montano, dove le linee del rifugio si fondono con il rilievo naturale, rafforzando il senso di unità con la natura.

 

Snøhetta - Refuge de Barroude
Snøhetta – “Refuge de Barroude”. Photo credit and courtesy: ©Snøhetta

Anche la compattezza dell’edificio è un fattore chiave per ridurre l’impronta di carbonio. Limitando l’impronta fisica dell’edificio, il rifugio riduce al minimo il consumo di energia per il riscaldamento e il raffreddamento, preservando al contempo l’ambiente naturale circostante.

La gestione efficiente dell’energia è anche integrata nel design. Verranno installati sistemi solari e a biomassa per il riscaldamento e la produzione di acqua calda in modo da ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e quasi azzerare al minimo le emissioni di gas serra. Inoltre, l’uso di pannelli fotovoltaici per produrre elettricità rinnovabile aiuterà a ridurre l’impronta di carbonio del rifugio.

L’acqua potabile verrà fornita da un serbatoio che immagazzinerà l’acqua da una sorgente vicina e le acque reflue verranno trattate tramite infiltrazione, senza alcun impatto sull’ambiente.

 

Credits

Date: 2024—2027
​- Discipline: Architettura, paesaggio e interni
​- Localizzazione: Parc national des Pyrénées, Francia
​- Tipologia: Rifugio
​- Dimensioni: 540 m2

– ​Stato: Concorso vinto a maggio 2024
​- Cliente: Parc national des Pyrénées
​- Ingegnere meccanico: Energeco
​- Ingegnere strutturale e consulente per la facciata: Bollinger + Grohmann
​- Stima dei costi: Vernet Eco
​- Ingegnere civile: Prima Ingénierie

– website: snohetta.com


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