ORIGIN of SIMPLICITY. 20 Visions of Japanese Design
Francesco S. | On 23, Mar 2024
ADI Design Museum presenta una lettura culturale inedita del design giapponese, evidenziandone l’unicità tra tradizione e ricerca.
di Francesco Spaghi
– Picture: Mariko Kusumoto – “Blue Bubble“, 2016.
L’essenzialità delle forme, la cura estrema dei particolari, l’originalità di ciascun pezzo pur nella continuità della tradizione, coniugate oggi a una ricerca tecnologica e ingegneristica che sviluppa nuovi materiali e il riciclo di quelli di scarto, sono peculiarità che rendono il design giapponese un’icona internazionale.
La mostra “ORIGIN of SIMPLICITY. 20 Visions of Japanese Design” è uno sguardo trasversale tra design e artigianato per comprendere le origini del concetto di semplicità, ora declinabile come vuoto (ku), spazio o silenzio (ma), talvolta leggibile come povertà (wabi) e consunzione legata all’uso nel tempo (sabi), altre come asimmetria, non definitezza e imperfezione, concetti che hanno radice in diversi pensieri filosofici appartenenti a questa cultura: dal buddhismo zen al pensiero animista shintoista, quasi opposti alla razionalità occidentale.
Una ricerca inedita ideata dalla curatrice Rossella Menegazzo, esperta di storia dell’arte e cultura giapponese dell’Università degli Studi di Milano, con progetto grafico e di allestimento del designer e curatore nipponico Kenya Hara, che ha concepito il percorso di mostra come una foresta dove passeggiare.
Ogni albero raggruppa le opere che sono espressione di una stessa qualità, accostamenti inediti di lavori di diversi designer e artigiani, attraverso cui il tema della semplicità viene declinato attribuendo parole chiave che aiutano la lettura.
Keisuke Fujiwara – Hanaire, 2015 (Photographer: Satoshi Asakawa)
ORIGIN of SIMPLICITY. 20 Visions of Japanese Design, installation view, ADI Design Museum, Milano. Photo credit: Yuki Seli
In mostra sono presenti oltre 150 opere, molte mai presentate prima in Italia, progettate dai nomi più rappresentativi del design moderno e contemporaneo, che hanno segnato la storia del design giapponese a partire dagli anni Sessanta del Novecento, ma anche esponenti delle ultime generazioni, meno note al pubblico internazionale.
Tutti gli oggetti scelti sottolineano la sapienza artigianale, che al design ha tradizionalmente unito tecniche, materiali e forme tramandate di generazione in generazione, attraverso botteghe, laboratori storici e maestri considerati “tesori nazionali viventi”, intangible heritage.
Una sapienza secolare che rivela una predilezione per i materiali naturali, legno, carta, metallo, ceramica e tessile, e una sensibilità verso le caratteristiche di ciascuno di questi, rendendo fluida la distinzione fra prodotto di design o d’arte, “la semplicità nasce proprio da una profonda aderenza delle forme alla natura, quasi un tentativo di preservare quella sacralità insita in ogni elemento che il pensiero animistico shintoista porta con sé, gettando le basi della cultura giapponese” commenta la curatrice Rossella Menegazzo.
ORIGIN of SIMPLICITY. 20 Visions of Japanese Design, installation view, ADI Design Museum, Milano. Photo credit: Yuki Seli
ORIGIN of SIMPLICITY. 20 Visions of Japanese Design, installation view, ADI Design Museum, Milano. Photo credit: Yuki Seli
Approccio che intende sottolineare lo stretto legame tra design e artigianalità e l’equilibrio sempre sottile tra materia e uomo, tecnica e tecnologia, che sottende alla produzione giapponese.
Un progetto di ricerca nato con lo speciale supporto della Ishibashi Foundation di Tokyo, che il presidente di ADI Luciano Galimberti ringrazia per “la preziosa intesa che ha reso possibile un progetto inedito di analisi e diffusione del design giapponese, a confronto con quello italiano, promuovendone al pubblico il valore culturale e artistico, obiettivo e missione della fondazione sin dalle sue origini nel 1956.
È interessante ricordare che pochi anni prima, nel 1954, in Italia, nasceva l’associazione ADI e il premio del Compasso d’Oro, con l’uguale obiettivo di promuovere la diffusione e l’eccellenza del sistema design italiano. Circa 70 anni dopo questi intenti trovano il comune desiderio di produrre un evento espositivo unico, che ci auguriamo dopo l’esposizione a Milano nei nostri spazi possa continuare a diffondersi a Tokyo e oltre.”
ORIGIN of SIMPLICITY. 20 Visions of Japanese Design, installation view, ADI Design Museum, Milano. Photo credit: Yuki Seli
Daisuke Yamamoto – Flow side arm chair, 2022. (Photo: Masayuki Hayashi)
Shunji-Kurimori, Kurikyu, 1977 – MAGEWAPPA BENTŌBAKO [lunch box]
Mayuhana Goben, Toyo Ito, 2007
Sori Yanagi – Butterfly Stool, 1954
Atsushi Morita – Origami Shikki, 2022
– Exhibition info: ORIGIN of SIMPLICITY – 20 Visions of Japanese Design, a cura di Rossella Menegazzo, progetto di allestimento e progetto grafico di Kenya Hara
– When: 23 marzo – 9 giugno 2024
– Where: ADI Design Museum, Milano.
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