We are the bear - Installazione etica
Redazione Art-Vibes | On 04, Ott 2017
Un progetto di design che vuole far riflettere su quanto i cambiamenti climatici stiano impattando l’area dell’artico.
di Redazione Art Vibes
Picture: Elastico spa – We are the bear, installation Edit (Toronto).
Qualche giorno fa il fotografo Troy Moth ha condiviso sul suo profilo Instagram una fotografia straziante: un malandato orso bruno alla ricerca di cibo nel bel mezzo di una discarica a cielo aperto, circondato da montagne di rifiuti.
Teatro dello scatto una remota comunità dell’Ontario (Canada), una natura selvaggia cancellata da un’invasione incontrollata di rifiuti umani. “Invisible Horseman”, questo il titolo dell’immagine, è il manifesto di un mondo egoista e prepotente, per nulla attento alle esigenze degli altri esseri viventi, e per nulla consapevole delle gravi conseguenze naturali a cui sta andando incontro.
©Troy Moth – Invisible Horseman
È sempre un orso il protagonista di “We are the bear” un’installazione che vuole far riflettere su quanto i cambiamenti climatici stiano influenzando negativamente l’area dell’artico e, nello stesso tempo, vuole essere di supporto a chi a questi cambiamenti reagisce concretamente.
Elastico spa ovvero lo studio dell’architetto Stefano Pujatti, in collaborazione con gli studi KFA architects and planners inc (Toronto) e Thomas Brown ha ideato e costruito un’installazione che consiste in un orso di marmo che emerge da una vasca di petrolio: la drammatizzazione dell’opera è accentuata dall’angusto spazio che la contiene, le cui pareti si riflettono sul liquido, oltre che da uno sfondo di ghiaccio che si scioglie e si ricompone, rimandando ad un processo tristemente inarrestabile.
L’orso è stato scelto perché è il simbolo del Nord del mondo, animale sacro nella cultura indigena (scuoiato dai cacciatori assume sembianze umane), perché è vittima quanto gli autoctoni dei cambiamenti climatici e perché come molte popolazioni del mondo in questo momento è costretto a migrare nel disperato tentativo di sopravvivere.
“We are the bear” non vuole essere solo una denuncia ma anche un aiuto concreto: per questo l’opera verrà messa all’asta e il ricavato sarà devoluto interamente all’Indigenous Innovation Incubator Project (3 I P), ovvero un progetto interno al Weengushk Film Institute che mira a formare i giovani a rischio nella comunità indigena.
Un progetto artistico ma anche altamente formativo in quanto oltre a offrire agli studenti gli strumenti per esprimere il loro disagio, fornisce conoscenze pratiche e tecniche in grado di aprire loro nuovi sbocchi lavorativi.
L’obiettivo, a cui si vuole partecipare concretamente, è l’edificazione di una nuova sede operativa nella Manitoulin Island.
Elastico spa – We are the bear, installation Edit (Toronto)
Elastico spa – We are the bear, Sketch
In questi giorni a Toronto è’ possibile osservare dal vivo “We are the Bear” in occasione di Edit, “expo-meets-festival” che attraverso design, tecnologia e innovazione prova a dare una risposta alle grandi sfide del futuro.
L’evento, prodotto da DX (Design Exchange) con la partnership delle Nazioni Unite, ha luogo in una fabbrica abbandonata di oltre 150.000 mq, un’edizione 2017 che ruota intorno a 4 temi principali, e altrettanti padiglioni: Shelter (dare riparo), Nourish (nutrire), Care (proteggere) Educate (educare), attraverso i quali vengono proposti al pubblico quei progetti che possono trasformare la percezione del futuro in questo preciso momento storico.
– via: Art Vibes submission
– website: elasticospa.com
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