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VIS-À-VIS - Mostra collettiva

VIS-À-VIS – Mostra collettiva

| On 15, Feb 2016

Punti di vista e stili differenti orientati al confronto.

di Redazione Art Vibes


Picture: Andrea Martinucci – Offline, 2014 – 2016


L’Institut français Milano e l’Associazione ArtGallery sono lieti di presentare la nuova mostra collettiva dal titolo vis-à-vis, a cura di Rainlab e in collaborazione con Molin Corvo Gallery, che inaugurerà mercoledì 2 marzo 2016 alle ore 18:30 presso La Galerie dell’Institut français Milano.

vis-à-vis è un’espressione che si presta a molte interpretazioni ma, prima di ogni possibile fuga semantica, rimanda all’idea del confronto e per vicinanza concettuale alla relazione tra diversi soggetti. La realtà fattuale del mondo ogni giorno è popolata da gesti, parole, idee e individui che in un continuo fluire si ritrovano immersi in una fitta rete di legami attraverso i quali vengono determinate le coordinate geografiche dei soggetti coinvolti.
 All’interno di vis-à-vis gli artisti mettono in mostra il proprio punto di vista sul confronto, decifrando, ognuno attraverso il proprio tratto, la fitta trama di interconnessioni esistenti.

Attraverso l’immagine gli artisti sono capaci di tramutare il caos in kosmos rendendo comprensibile almeno una parte di ciò che al di fuori della rappresentazione artistica apparirebbe solo come una nube confusa di elementi. Il confronto, inoltre, oltre ad essere l’elemento chiave della rappresentazione fornisce l’occasione di mettere in relazione gli artisti attraverso la varietà e la diversità degli stili, delle tecniche e degli sguardi.
 Gli eventi di cronaca e i temi più intimi influiscono e interagiscono con l’arte contemporanea e sette artisti di talento affrontano, assimilano ed interpretano le tematiche della società attuale attraverso un percorso che fornisce i presupposti per la comprensione del macrocosmo a partire dal microscopico o da un semplice particolare.

 

C215 - American native, 33x41 cm

C215 – American native, 33×41 cm

Artisti in mostra:

C215. Le opere in mostra di C215, uno degli street artist più sensibili alle questioni sociali quotidianamente sollevate dai fatti di cronaca internazionale, arricchiscono la rassegna di un punto di vista noto ed apprezzato a livello europeo.
Attraverso la tecnica dello stencil, Christian Guémy, in arte C215, ritrae con la stessa accuratezza stilistica e toccante profondità volti, animali e paesaggi, i soggetti dei suoi interventi urbani. Opere che restituiscono attenzione e dignità a coloro che stanno ai margini: senzatetto ed immigrati, ma anche bambini ed animali, nel tentativo di ricostruire un paesaggio urbano più solidale all’insegna dell’integrazione.

ANDREA MARTINUCCI. La ricerca dell’artista romano è conosciuta e apprezzata per la capacità di sperimentazione continua, punto di partenza delle sue creazioni. Ne è un esempio tangibile la serie OFFLINE, progetto artistico che prende ispirazione da un comportamento sociologicamente riconoscibile, attuale, tipico della contemporaneità: l’alienazione dell’individuo dal contesto che lo circonda, un’astrazione assimilabile alla dimensione onirica. Dopo aver osservato i frequentatori delle metropolitane parigine immersi a chattare con il proprio smartphone, Andrea Martinucci dà forma a installazioni interattive che indagano il rapporto tra digitale e dinamiche interpersonali in un connubio che fonde arte e tecnologia. I dialoghi dell’installazione sono stati scritti in collaborazione con la sceneggiatrice Alessia Rotondo.

 

Coquelicot Mafille - La mia famiglia - 210x120 cm

Coquelicot Mafille – La mia famiglia – 210×120 cm

COQUELICOT MAFILLE: l’artista francese vive e lavora a Milano. Attraverso la tecnica del ricamo, l’artista impone una lettura lenta e paziente delle sue linee che conservano e trasmettono a chi le scruta la dimensione del racconto. Le sue opere sono testimonianze di una ricchezza immaginativa abilmente riprodotta sul medium prescelto, tele, tessuti o carta, in silhouettes delicate ed oniriche, che si propongono di fungere da ponte tra l’uomo e la natura per riscoprire la necessità dell’altro.

YASSINE MEKHNACHE: dopo varie esperienze di residenze e mostre tra Francia, Marocco e Stati Uniti, le opere di Yassine Mekhnache, in arte Yaze, approdano a Milano in tutta la loro forza visuale. Le tele, segnate da pennellate vigorose dai colori forti, rappresentano per l’artista il terreno di incontro ideale per le istanze artistico-culturali di cui la sua arte si fa portatrice: figlio del multiculturalismo francese, il ricamo tradizionale marocchino e indiano si fondono con la tradizione della pittura gestuale astratta occidentale. I suoi ritratti occupano lo spazio della tela e si fondono con il vissuto dell’artista impregnandosi di lirismo, trasformandosi in luogo di confronto tra cultura occidentale e orientale.
 

Yassine Mekhnache - Untitled, 70x70 cm - VIS-À-VIS

Yassine Mekhnache – Untitled, 70×70 cm

PAUL DE FLERS. Nato e cresciuto a Parigi, Paul de Flers si trasferisce nel 2013 a Siena dove intraprende un percorso artistico di sperimentazione e compositiva attorno ai suoi personaggi. Gli individui che popolano le sue tele, immortalati singolarmente o in gruppo, diventano un pretesto per un lavoro di ricerca introspettiva sulla personalità; le figure e i volti senza tempo, decontestualizzati dal vissuto reale, sono resi metafore della difficoltà del quotidiano dai toni freddi dei colori acrilici dell’artista. L’immediatezza della tecnica pittorica e l’apparente semplicità di lettura delle sue opere consentono di muovere dal singolare al plurale, dalla verosimiglianza dei tratti dipinti ad una riflessione generale sul valore dei rapporti interpersonali e del confronto con l’altro.

K-NARF: la fotografia non si limita solo alla ricerca della verità, ma è diventata anche una piattaforma fantastica per creare, inventare e scoprire. Egli usa e gioca con tutte le diverse forme di fotografia per creare un archivio della sua memoria visiva personale e in questo modo mantiene le tracce del suo mondo circostante, un mondo in perpetua mutazione. Allo stesso tempo, sperimentale e concettuale, sicuramente non convenzionale, il suo lavoro fotografico integra le pratiche del “bricolage” per inventare il proprio metodo di lavorazione manuale. Il suo approccio genera una discrepanza radicale con la sempre crescente ricerca della perfezione nella fotografia che mira a un’inevitabile standardizzazione. K-NARF vive e lavora a Tokyo.

ISAAC CORDAL le sue sculture in cemento, emblema della società consumistica e delle sue derive, rappresentano persone comuni immerse in situazioni in cui la normalità viene esasperata fino ad assumere connotazioni surreali. Le installazioni di Isaac Cordal presentano frammenti in cui la natura, ancora presente, mantiene incoraggianti sintomi di sopravvivenza.
Queste piccole opere contemplano la demolizione e la ricostruzione di tutto ciò che le circonda e, attraverso il loro stato apparente di vulnerabilità, scuotono lo spettatore dall’apatia generale della società contemporanea portando, in ultima istanza, un messaggio di speranza e cambiamento.
 

Paul de Flers - Senza titolo - 21x29 cm

Paul de Flers – Senza titolo – 21×29 cm

K NARF - It's never to late, 65x50 cm, 2014

K NARF – It’s never to late, 65×50 cm, 2014

Isaac Cordal - Cement Eclipse, 2013

Isaac Cordal – Cement Eclipse, 2013

– via: Art Vibes submission

– images courtesy of: Artgallery


Exhibition info:, VIS-À-VIS – Mostra collettiva.

When: 3 marzo – 4 aprile 2016. Vernissage 2 marzo 2016 ore 18:30 – 21:30.

Where: Institut français Milano – Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 63, 20123, Milano.


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