Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale - Materia
Redazione Art-Vibes | On 08, Nov 2018
Un’indagine estetica sui molteplici comportamenti della materia, una riflessione sul ruolo dell’esistenza umana nello spazio e nel tempo.
di Redazione Art Vibes
Picture: Venia Dimitrakopoulou – Guerriero con elmo I, 2009, pietra lavica, cm 45x40x50.
La scultrice greca Venia Dimitrakopoulou torna ad esporre eccezionalmente in Italia con una importante mostra personale ospitata presso il Museo archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo dal 16 novembre 2018 al 3 febbraio 2019.
L’esposizione curata da Afrodite Oikonomidou e Matteo Pacini, annovera una selezione di opere – sculture, carte e installazioni, alcune esposte per la prima volta in Italia, tra cui spiccano inedite realizzazioni site-specific, per una mostra-installazione, che dialoga con i reperti archeologici esposti in permanenza nelle sale museali.
La mostra palermitana è la prima tappa della “Trilogia Italia” organizzata dalla Fondazione Ellenica di Cultura – Italia in collaborazione con l’Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici “Bruno Lavagnini” e con Artespressione di Milano, galleria di riferimento dell’artista in Italia per questa rassegna che tocca anche Torino e Trieste.
Venia Dimitrakopoulou – Installazione, 2009, gesso, dimensioni variabili
La “Trilogia” evidenzia la tematica propria di tutta la produzione della scultrice ellenica: il dialogo continuo tra il passato e il presente, partendo dal ricco retaggio archeologico che accomuna la cultura greca a quella del nostro Paese. Da qui il titolo “Futuro Primordiale”, declinato con un sottotitolo specifico per ciascuna delle tre mostre: a Palermo “Materia”, a Torino “Logos” e a Trieste “Suono”.
«Tutte e tre le esposizioni – precisa l’artista – sono legate dallo stesso filo conduttore, quello che tengo saldamente in mano per non perdermi, quello che, in questa occasione, definisco “Futuro Primordiale”. Viene dal profondo del tempo e, con la consapevolezza del presente, sento che può condurci al futuro rendendolo meno incerto».
In tutti i lavori esposti al Museo Salinas protagonista è la materia – dalla pietra lavica alla carta a mano cinese, dal bronzo al marmo e al gesso – che sottolinea quanto l’archeologia riviva nella contemporaneità e l’immersione nel passato serva a comprendere il presente. Spiega infatti la scultrice:
«A Palermo espongo le pietre vulcaniche, le teste dei guerrieri caduti e degli eroi, così come le opere su carta cinese, le Vesti di Nesso, l’Armatura Segreta e le Linee di pensiero. È un dialogo tra fragilità e solidità, l’effimero e l’eterno. Una riflessione sul modo in cui l’archeologia svela la materia nel presente. La materia, quindi, è il tema principale».
Venia Dimitrakopoulou decide di “sentire” attentamente ciascun luogo del suo lungo tour espositivo, creando appositamente nuove opere per rimanere “sintonizzata” con l’atto creativo, così come lei lo concepisce: «un processo continuo, un flusso in cui tutto è aperto all’inaspettato».
E così, per citare alcuni lavori esposti al Museo archeologico di Palermo, gessi, bronzi e pietre vulcaniche di Egina (isola dove ha sede lo studio dell’artista) diventano teste e volti, spesso dalla bocca semi aperta, di antichi guerrieri, eroi e semidei come nelle opere Agamennone (2005-2009) e Pelope (2009), accanto a Lance (2018) in marmo e ottone dorato che raccontano il passato dell’Egeo attraverso venature nascoste e si innalzano come baluardi, strumenti di difesa.
In queste opere la materia prima determina il modellato estetico delle sculture che, a dialogo con l’ambiente in cui vengono presentate, mettono in risalto riferimenti storici e caratteristiche del luogo di provenienza, e raccontano così una sorta di storia personale che guida il visitatore nella loro contemplazione e interpretazione.
Venia Dimitrakopoulou – Promahones, 2014 – installazione 2016 Museo Archeologico Nazionale di Atene, acciaio, 3 elementi, diametro m 6 cad
Le creazioni contemporanee di Venia Dimitrakopoulou si muovono infatti in costante equilibrio tra le ricerche moderne e l’estetica, i materiali e le tecniche tradizionali, passando dalla piccola scala alla monumentalità. Significativa in proposito l’imponente scultura Promahones, esposta presso il Museo Archeologico Nazionale di Atene e rievocata a Palermo dalla serie fotografica Promahones – Ombre (2014). Composta da giganteschi dischi in acciaio inclinati, aperti alle estremità, come sottolinea Franco Fanelli «arricchisce enormemente il gioco d’ombre che queste opere possono proiettare, sdoppiandole, moltiplicandole».
Attraverso pietra, marmo, gesso, metallo o carta, che si declinano al servizio di un nomadismo stilistico che va dalla scultura tradizionale all’installazione, dal video all’azione, dalla scrittura al segno grafico, l’artista investiga caratteristiche e comportamenti della materia, dando un respiro di vita alle figure e agli oggetti che ne nascono.
Esemplificativo il video Zoodochos Pighi (Fonte di Vita, 2011), opera drammatica nel senso etimologico della parola, in cui le mani dell’artista si ergono a simbolo della forza generatrice della dimensione scultorea, in un incessante processo metamorfico di creazione e distruzione della forma.
Venia Dimitrakopoulou – Zoodochos Pighi, 2011, video
Tutte le opere della Dimitrakopoulou hanno un profondo carattere antropocentrico e riflettono sul ruolo dell’esistenza umana nello spazio e nel tempo che l’artista sceglie di cogliere nella sua creazione, chiamando l’osservatore a partecipare dell’espressione artistica, a viverla come una relazione con se stesso, attraverso un’esperienza interiore, mentale e sentimentale.
Emblematiche le serie su carta delle Vesti di Nesso e delle Linee di pensiero (entrambe del 2011) dove, attraverso la scrittura automatica sulla forma di un’antica tunica o di uno stendardo, traspare in diverse lingue la dimensione intima dell’artista, che libera i suoi sentimenti e pensieri per poi nasconderli parzialmente dietro ad una linea, quasi a cancellarli ma mai del tutto.
Venia Dimitrakopoulou – Veste di Nesso II, 2018, inchiostro indiano su carta cinese, cm 175×193
Venia Dimitrakopoulou – Guerriero con elmo IV, 2018, dettaglio, pietra lavica, cm 30x40x41
– via: Art Vibes submission
– Exhibition info: Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale – Materia, a cura di Afrodite Oikonomidou e Matteo Pacini con testo critico di Franco Fanelli.
– When: 16 novembre 2018 – 3 febbraio 2019.
– Where: Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas“, Piazza Olivella 24, Palermo.
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