Il tema del gioco nell’arte: da Caravaggio a Goya, fino a Cézanne
Redazione Art-Vibes | On 08, Set 2021
Tre approcci differenti per raccontare il tema del gioco nella storia dell’arte.
di Redazione Art Vibes
Picture: Paul Cézanne – “I giocatori di carte“, 1890-1895. Olio su tela, Musée d’Orsay, Parigi.
Nel corso dei secoli il tema del gioco è stato spesso indagato da artisti di vari generi. Tra la fine del Cinquecento e il Novecento si registra la più alta concentrazione di opere aventi come soggetto il “gioco”, sia esso inteso come spazio ludico, come cerimoniale, o come momento di condivisione sociale.
Michelangelo Merisi – Caravaggio
Partiamo il nostro excursus con uno dei quadri più iconici di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, autore nel 1597 de “I bari”. Il giovane pittore lombardo, giunto a Roma, entra nelle grazie del cardinal Francesco Maria del Monte, figura di grande spessore culturale, nonché rinomato appassionato d’arte. Stregato dall’estro del Merisi, lo invita a trasferirsi nel suo palazzo, garantendogli protezione e commissioni artistiche.
L’olio su tela “I bari” fu proprio eseguito su richiesta del mecenate: una partita a carte che a un occhio attento cela una truffa messa in atto da due giocatori esperti per raggirare un terzo ingenuo.
Michelangelo Merisi – Caravaggio, 1594. Olio su tela, Kimbell Art Museum, Fort Worth
Il candore e la bellezza del ragazzo truffato stride in confronto alla durezza dei tratti del furbetto, ritratto in un gesto di intesa con il socio connivente durante la partita a Primiera (gioco molto diffuso nel Seicento, antenato del moderno poker e degli attualissimi casinò online, disciplinati a livello nazionale da specifici regolamenti.
Un soggetto, quello scelto dal Caravaggio, che ben contestualizza la vita seicentesca romana. Tra luci calibrate e un approccio realistico alla pittura dei personaggi la scena è intrisa di una fortissima tensione teatrale, una scelta stilistica che avrebbe preannunciato un’imminente evoluzione della forma del linguaggio artistico.
Francisco Goya – “I giocatori di carte”
Nel secolo successivo è il contesto a mutare dal punto di vista sociale e politico, e anche il gioco, da metafora della corruzione e del decadimento, si trasforma in un mero passatempo, praticato da tutti, non più esclusiva di certe categorie sociali.
L’esempio più lampante di questo cambio di prospettiva è offerto da “I giocatori di carte”, tela di Goya del 1778. Un’opera in pieno stile rococò, puntellata da colori sgargianti e toni distesi, una tranquilla partita a carte tra quattro personaggi, seduti per terra all’ombra di un albero, durante una luminosa giornata di sole. Due compari osservano la partita da lontano: non c’è tensione ma distensione, una composizione spensierata ricca di pennellate morbide e rapide.
Francisco Goya – I giocatori di carte
Paul Cézanne – “Giocatori di carte”
Con un balzo di un secolo ci immergiamo nel celebre dipinto “I Giocatori di carte” di Paul Cézanne (Musée d’Orsay). In piena era post-impressionista il Maestro francese dedica ben cinque versioni al soggetto in questione. Differenti per formato, per numero di figure che riempiono la scena, tutte le interpretazioni sono la testimonianza dell’accurata ricerca di Cézanne, imprigionato nella costante costruzione di una realtà autonoma, interpretazione del reale, sintesi di volumi e di approcci cromatici armonici.
La trama è sintetica: due giocatori, una partita di carte, un tavolo di legno su cui giace una bottiglia di vino chiusa da un tappo di sughero. Un’opera silenziosa: non c’è tensione, domina la chiusura, un’atmosfera impermanente, permeata da lampi di colore che segmentano la composizione attraverso piani ossimori metaforici.
Paul Cézanne – I giocatori di carte, 1890-1895. Olio su tela, Musée d’Orsay, Parigi
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