Art Technology

teamLab - Transcending Boundaries

Redazione Art-Vibes | On 02, Mar 2017

Arte digitale che trascende i confini fisici e concettuali: la celebrazione del gioco, dell’esplorazione, dell’immersione, e della vita.

di Redazione Art Vibes

“Nella mente, non ci sono confini tra idee e concetti. Affinché questi confini si possano esprimere nel mondo reale è necessario avere una dimensione fisica attraverso la quale esercitare una mediazione. I confini si creano quando le idee e i concetti si materializzano nel mondo reale. All’interno dell’universo digitale invece, l’arte è in grado di trascendere i confini fisici e concettuali. La tecnologia digitale consente all’opera d’arte di liberarsi dalla cornice in cui è inserita spingendola verso un oltre libero ed inesplorato.
Così elementi distintivi di un’opera possono interagire fluidamente ed influenzare elementi di altre opere esposte nello stesso spazio. I confini si dissolvono e nuovi capolavori prendono vita.”

Siamo partiti dalle parole dei creativi di teamLab per presentarvi il loro ultimo progetto. Fino a metà Marzo è difatti possibile veder dal vivo presso la Pace Gallery di Londra le nuovissime installazioni digitali immersive del collettivo giapponese, gruppo interdisciplinare di base a Tokyo, capace ogni volta di dare vita a capolavori digitali unici. Intitolato Transcending Boundaries, il nuovo concept esplora il ruolo della tecnologia digitale, una tecnologia che trascende i confini fisici e concettuali che definiscono le opere d’arte.

L’interattività è l’assoluta protagonista, lo spettatore immerso nelle nuove realtà diventa parte integrante dell’opera, completandola attraverso la sua presenza e i suoi movimenti. Si innesca così una celebrazione del gioco, dell’esplorazione, dell’immersione, e dunque della vita.

teamLab: Transcending Boundaries @ PACE LONDON – video courtesy of: TEAMLABNET

La sala più grande della mostra comprende sei opere della serie Universe of Water Particles, Transcending Boundaries (2017) , una cascata virtuale che si estende dalla parete della galleria fino al pavimento, mettendo in scena un dialogo silenzioso tra lo spazio espositivo e la figura fisica del fruitore. Si gioca con il concetto di Ultra spazio soggettivo, un riferimento alla rappresentazione non-prospettica dello spazio nell’arte giapponese premoderna.

La seconda sala, mette in scena Dark Waves (2016), una simulazione del movimento delle onde in base al comportamento di centinaia di migliaia di particelle d’acqua. Le onde vengono create in uno spazio virtuale tridimensionale, celebrando l’acqua come entità vivente che coinvolge il pubblico suggerendogli un legame intrinseco con la natura.

Nell’ultima sala, lo spazio oscurato viene trasformato dalla presenza dello spettatore, che attiva Flowers Bloom on people (2017). Il corpo diventa una tela per le proiezioni che si attivano: fiori colorati subiscono un continuo processo di cambiamento e crescita, in risposta diretta ai movimenti degli spettatori.