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Sublime. Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini

Sublime. Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini

| On 11, Ago 2019

Un percorso visivo della pittura di paesaggio, intesa come espressione del “Sentimento di montagna”.

di Redazione Art Vibes


Picture: Giovanni Giacometti – Sera sull’alpe, 1908. Olio su tela, 115 x 160 cm. MASI Lugano, Collezione Città di Lugano


Dal 25 agosto al 10 novembre 2019, il Museo d’arte della Svizzera italiana presenta Sublime. Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini: un nuovo allestimento della collezione intorno al monumentale Trittico della Natura del grande maestro. Al centro il mondo alpino, da quello romantico di William Turner fino a quello contemporaneo della coinvolgente installazione di This Brunner.

Per tutto il 2019, il Museo d’arte della Svizzera italiana ha la straordinaria opportunità di ospitare il Trittico della Natura di Giovanni Segantini, esempio eminente di espressione del Sublime che da oltre cent’anni non è più stato esposto al Sud delle Alpi. Per valorizzarne l’eccezionale presenza a Lugano, il museo organizza una nuova mostra della collezione raccogliendo intorno all’opera monumentale del grande maestro, da cui il titolo Sublime. Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini, artisti di spicco, tra gli altri Giacometti, Boccioni, Hodler e Burkhard.

Partendo dalla riflessione sul concetto di ciò che artisticamente si può definire Sublime, l’esposizione traccia un percorso visivo della pittura di paesaggio, intesa come espressione del “Sentimento di montagna”, in Svizzera e all’estero dal XVIII al XXI secolo.

 

Veduta allestimento, Giovanni Segantini, Trittico della natura 1896-1899, Olio su tela, MASI Lugano - Foto Studio Pagi
Veduta allestimento, Giovanni Segantini, Trittico della natura 1896-1899, Olio su tela, MASI Lugano – Foto Studio Pagi

Centrale è il dialogo tra il Trittico della Natura di Giovanni Segantini e l’installazione video Die Magische Bergwelt in den Filmen von Daniel Schmid dello svizzero This Brunner, collocati uno di fronte all’altra dando luogo a una mostra nella mostra. Per vent’anni curatore della sezione Film Tributes di Art Basel, Brunner realizza un’opera coinvolgente con una sequenza di scene tratte da quattro capolavori del regista grigionese Daniel Schmid, restituendo una visione del paesaggio alpino tra idealizzazione, magia e realtà.

Il percorso, che si dispiega attorno ai due grandi lavori di Segantini e Brunner, è composto da una sessantina di opere e si apre con un protagonista del romanticismo europeo, William Turner e due illustri interpreti della mitologia alpina, Alexandre Calame e il giovane Ferdinand Hodler, per i quali la maestosità, l’imponenza e il mistero rendono il soggetto della montagna perfettamente coerente con il sentimento di smarrimento e contemplazione ricercato nell’estetica del Sublime.

Seguono i lavori di Giovanni Giacometti e Umberto Boccioni, vicini all’opera di Segantini. Del primo è esposta la bella tela Sera sull’alpe datata 1908; del secondo un importante nucleo di opere appartenenti alla donazione Chiattone: una serie di tele divisioniste, precedenti al suo periodo futurista, dove natura e paesaggio sono protagonisti.

 

Umberto Boccioni - Paesaggio lombardo, 1908. Olio su tela, 36 x 66 cm. MASI Lugano, Collezione Città di Lugano. Donazione Chiattone
Umberto Boccioni – Paesaggio lombardo, 1908. Olio su tela, 36 x 66 cm. MASI Lugano, Collezione Città di Lugano. Donazione Chiattone

Nel percorso si incontrano alcuni artisti contemporanei per cui la rappresentazione della montagna diventa ambivalente. Nell’assemblaggio intitolato Oh Ubi gli elvetici Lutz e Guggisberg riprendono in chiave ironica il significato simbolico e identitario di cui è stato investito il soggetto alpino in Svizzera; Balthasar Burkhard nelle fotografie del Bernina ne ripropone invece la forza romantica; mentre Not Vital, da sempre legato all’ Engadina, traspone il mondo alpino nell’installazione composta da 170 “palle di neve” in bronzo patinato di bianco che chiude la mostra.

Infine sono presenti numerosi dipinti di paesaggio e vita rurale eseguiti da artisti ticinesi, in cui è possibile ritrovare un senso di sublimazione. Filippo Franzoni interpreta i paesaggi locarnesi come stati d’animo, aprendosi a una sensibilità simbolista; nei paesaggi montani di Luigi Rossi le figure rurali sono portatrici di quei valori esistenziali vicini al modello segantiniano, anche se contraddistintiti da una specificità e una valenza identitaria ticinese. In questo senso è interessante anche l’opera fotografica di Roberto Donetta nella quale è documentata la vita in trasformazione verso la modernità della valle di Blenio.

 

Luigi Rossi - Il canto dell’aurora, 1910-1912. Olio su tela, 125.7 x 187.5 cm. MASI Lugano, Collezione Città di Lugano.
Luigi Rossi – Il canto dell’aurora, 1910-1912. Olio su tela, 125.7 x 187.5 cm. MASI Lugano, Collezione Città di Lugano.

Matthias Brunner - Die magische Bergwelt in den Filmen von Daniel Schmid, 2013/2019. Installazione video, Dimensioni variabili. Courtesy dell’artista. ©2019 Prolitteris, Zürich
Matthias Brunner – Die magische Bergwelt in den Filmen von Daniel Schmid, 2013/2019. Installazione video, Dimensioni variabili. Courtesy dell’artista. ©2019 Prolitteris, Zürich

– via: Art Vibes submission – images courtesy of: MASI, Lugano.


Exhibition info: Sublime. Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini, a cura di Cristina Sonderegger e Francesca Benini.

When: 25 agosto – 10 novembre 2019.
Where: Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano sede LAC.


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