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Shinji Ohmaki - "Interface of Being"

Shinji Ohmaki – “Interface of Being”

| On 17, Nov 2023

Tokyo, The National Art Center: installazioni e disegni esplorano la dimensione fisica di chi osserva ed evocano quel perduto senso di integrazione organica, svanito in un mondo sempre più frammentato.

di Redazione Art Vibes


Picture:Gravity and Grace” installation view of the exhibition “Shinji Ohmaki: Interface of Being,” The National Art Center, Tokyo, 2023 (Photo by Keizo Kioku).


Shinji Ohmaki è un’artista giapponese rinomato per le sue incredibili installazioni su larga scala che indagano la natura dell’arte e l’esistenza umana. Immergersi negli spazi creati da Ohmaki è un po’ come guardarsi allo specchio: spogliati delle proprie certezze, si avverte con vigore la propria presenza nel mondo, arrivando ad osservare la dimensione circostante con occhi diversi.

Ohmaki indaga la parentesi storica che ha portato la società contemporanea a giungere a questo nuovo liquido presente e riflette i suoi pensieri attraverso installazioni dove luce e buio giocano un ruolo chiave e un senso di vita primordiale sembra essere scandito da ritmi celestiali.

La sua poetica artistica riflette il modo in cui gli esseri umani nel corso della storia si sono circondati di modelli astratti derivati dalla natura e, così facendo, si sono impegnati a stretto contatto con il contesto naturale.

Attualmente la sua arte è in mostra nella grande galleria del National Art Center di Tokyo, uno spazio espositivo che vanta un’altezza del soffitto pari a otto metri e una superficie di 2.000 metri quadrati, proprio per ospitare le sue mastodontiche installazioni. Le sue opere entrano in contatto con la profonda dimensione fisica di chi osserva ed evocano quel perduto senso di integrazione organica, svanito in un mondo sempre più frammentato.

Vediamo ora nel dettaglio le installazioni che compongono la mostra.

 

「大巻伸嗣 Interface of Being 真空のゆらぎ」 PV full. video courtesy of: 国立新美術館 NACT

 

Gravity and Grace, installation view of the exhibition Shinji Ohmaki: Interface of Being, The National Art Center, Tokyo, 2023 (Photo by Keizo Kioku).
Gravity and Grace, installation view of the exhibition Shinji Ohmaki: Interface of Being, The National Art Center, Tokyo, 2023 (Photo by Keizo Kioku).

 

Oltre all’ultima versione della serie “Gravity and Grace“, avviata nel 2016, questa mostra presenta nuovi lavori che radicano il loro significato in questioni fondamentali che definiscono la nostra esistenza.

Il grande terremoto del Giappone orientale, lo tsunami e il disastro della centrale nucleare di Fukushima, sono tutti eventi che hanno fortemente scosso l’artista a livello emotivo.

In “Gravity and Grace“, Ohmaki interroga i tentativi della nostra società di brandire l’arma a doppio taglio dell’energia nucleare. Parallelamente, di recente ha condotto ampie interviste con ricercatori in vari campi della linguistica, indagando i legami inseparabili tra coscienza e linguaggio, esplorando la natura dell’essere umano.

 

La serie “Gravity and Grace”

La mostra inizia con l’ultima iterazione della serie “Gravity and Grace“, presentata per la prima volta nel 2016. Un grande vaso scolpito con motivi di varie piante e animali emette una luce intensa, proiettando ombre dalle forme floreali e faunistiche.

Ohmaki tenta di rispondere ai disastri causati dall’uomo con una luce potente quanto 840.000 lumen, che potrebbe essere definita come una rappresentazione simbolica dell’energia esplosiva della fissione nucleare. Il bagliore magnetico di questa luce attrae gli spettatori come le falene sono attratte da una fiamma, una metafora critica di una società eccessivamente dipendente dall’elettricità.

Gravity and Grace” è altresì il titolo di una raccolta di aforismi della filosofa francese Simone Weil. Secondo Weil, in quanto esseri vincolati dalla gravità, è solo accettando la condizione di vuotezza che possiamo assurgere alla grazia di Dio.

 

Gravity and Grace (detail), 2023. Photo courtesy of A4 Art Museum
Gravity and Grace (detail), 2023. Photo courtesy of A4 Art Museum
Gravity and Grace, installation view of the exhibition Shinji Ohmaki: Interface of Being, The National Art Center, Tokyo, 2023 (Photo by Keizo Kioku).
Gravity and Grace, installation view of the exhibition Shinji Ohmaki: Interface of Being, The National Art Center, Tokyo, 2023 (Photo by Keizo Kioku).

 

Massive Installations, Delicate Drawings

La mostra si terrà in una galleria con un’altezza del soffitto pari a otto metri e un’estensione dello spazio di circa 2.000 mq.

Oltre alle installazioni già descritte sono esposti numerosi disegni che Ohmaki ha prodotto in itinere durante le fasi di creazione delle sue opere principali. I disegni catturano l’atmosfera immateriale del luogo, consentendo all’artista di verificare l’estensione e il movimento dello spazio, nonché le intersezioni della luce e dell’ombra. Il contrasto tra installazioni dinamiche e disegni delicati è uno dei punti salienti della mostra.

 

Liminal Air Space—Time: Vacuum Fluctuation. Installation view of the exhibition Shinji Ohmaki: Interface of Being. The National Art Center, Tokyo, 2023. Photo by Keizo Kioku
Liminal Air Space—Time: Vacuum Fluctuation. Installation view of the exhibition “Shinji Ohmaki: Interface of Being”. The National Art Center, Tokyo, 2023. Photo by Keizo Kioku

Rustle of Existence, 2023. Photo courtesy of A4 Art Museum
Rustle of Existence, 2023. Photo courtesy of A4 Art Museum

Liminal Air Space—Time: Vacuum Fluctuation. Installation view of the exhibition Shinji Ohmaki: Interface of Being. The National Art Center, Tokyo, 2023. Photo by Keizo Kioku
Liminal Air Space—Time: Vacuum Fluctuation. Installation view of the exhibition “Shinji Ohmaki: Interface of Being”. The National Art Center, Tokyo, 2023. Photo by Keizo Kioku

 

Collaborazioni interdisciplinari

Non solo arte: Ohmaki ha recentemente ampliato il ventaglio delle sue attività creative immergendosi nell’universo teatrale, indagando nel profondo gli effetti che il corpo produce abitando gli spazi, nonché le relazioni fisiche generate dall’interazione con altri corpi. Da questo assunto è nata la scenografia per Rain (2023, Aichi Prefectural Art Theatre, New National Theatre, Tokyo, e altrove). Con contrasti di luce e oscurità che invitano i visitatori in spazi simili a palcoscenici, le installazioni di Ohmaki conducono con forza la teatralità a un livello fondamentale.

Abitando questi spazi, diventiamo non solo spettatori ma anche attori che appartengono ai mondi che Ohmaki costruisce. Durante la visita della mostra sono previste anche rappresentazioni.

 

「大巻伸嗣 Interface of Being 真空のゆらぎ」 Artist Interview. video courtesy of: 国立新美術館 NACT

 

Shinji Ohmaki – Note biografiche

Nato nella prefettura di Gifu nel 1971, attualmente vive nella prefettura di Kanagawa. Ohmaki indaga la questione dell’”Esistenza”. La sua è un’esplorazione del corpo in bilico tra il mondo esterno e il mondo interiore, con l’obiettivo di creare un’esperienza corporea in grado di catturare le abilità con cui i corpi interagiscono tra loro.

Le sue principali mostre personali includono Depth of Light (A4 Art Museum, Chengdu), Before and After the Horizon (Museo d’Arte Contemporanea Hirosaki, 2023), Rustle of Existence (Kuandu Museum of Fine Arts, Taipei, 2020) e Proof of Existence (Museo all’aperto di Hakone, Kanagawa, 2012). Ha preso parte anche alla Triennale di Aichi e a innumerevoli altre manifestazioni internazionali sia in Giappone che all’estero. Negli ultimi anni esplora ulteriormente la performance arte, come Rain (Aichi Prefectural Arts Theatre, Nagoya / New National Theatre, Tokyo / Happinnes Hill Kota, Sakura / J: COM Kitakyushu Performing Arts Center, Kitakyushu, 2023).


– via: nact.jp – photo courtesy of: The National Art Center, Tokyo – credits: Keizo Kioku.


Exhibition info: Shinji Ohmaki – “Interface of Being

When: 1 novembre – 25 dicembre 2023.
Where: The National Art Center, Tokyo.


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