Riccardo Zangelmi - Forever young
Redazione Art-Vibes | On 11, Set 2019
Un progetto creativo costituito da oggetti, ricordi e fantasie legati al mondo dell’infanzia: sculture e oggetti di design assemblati con i LEGO®.
di Redazione Art Vibes
Picture: Riccardo Zangelmi – Splash (dettaglio), 2018.
Il MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, nell’ambito della VI edizione di RavennaMosaico 2019, Biennale di Mosaico Contemporaneo, grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di Edison, presenta la mostra intitolata Riccardo Zangelmi. Forever young.
Riccardo Zangelmi, primo ed unico LEGO® Certified Professional italiano in un ristretto gruppo di sole 14 persone nel mondo, torna in questa occasione ad esporre negli spazi della Loggetta Lombardesca, presentando un evento personale per la prima volta in un museo pubblico, dopo essere stato già presente nella precedente edizione della Biennale con la sua opera Brickvision Fly, realizzata con 105.000 mattoncini, all’interno del percorso Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura a mosaico dalle origini ad oggi.
La mostra è composta da 20 opere realizzate con quasi 800mila mattoncini colorati, e, secondo le intenzioni dell’artista, rappresenta un vero e proprio progetto creativo costituito da oggetti, ricordi e fantasie legati al mondo dell’infanzia, con l’obiettivo di far emergere il fanciullino che si nasconde ancora in ognuno di noi.
Siamo, infatti, guidati nel percorso da coinvolgenti sculture raffiguranti bambini, realizzate in questi ultimi mesi appositamente per l’appuntamento ravennate, che ci trascinano in un mondo e un tempo in cui noi stessi, grazie a quegli stessi mattoncini, avevamo la libertà di creare quello che la nostra fantasia ci suggeriva e di dare forma alla nostra immaginazione.
Opere bidimensionali, sculture e oggetti di design, che nascono da un rigoroso studio e da una puntuale progettazione scientifica, ma connotati da una giocosa vena di ironia, riproponendoci sotto una nuova luce il concetto di “assemblare” proprio del mosaico, permettendoci così, l’azzardo di accostare i mattoncini più famosi al mondo alle antiche tessere, in una versione Pop.
Dalle parole dello stesso artista percepiamo la poesia con la quale vuole condurci in questo viaggio a ritroso, per ritrovare oggi i bambini che eravamo ieri: “In questa mostra troviamo Hope, la speranza, la più preziosa tra le aspirazioni, innata in ogni bambino o Chiedilo alle stelle che raffigura un universo di sogni nel quale immergersi e cercare quello più importante e che racconta la mia storia di fanciullo perso fra i Lego, con la voglia di trovare una strada”.
Riccardo Zangelmi ha voluto celebrare la città che ospita la sua prima importante mostra museale e ha appositamente realizzato un’opera raffigurante Dante Alighieri che entrerà a far parte delle collezioni permanenti del MAR; a mostra inaugurata sarà inoltre possibile per i visitatori acquistare presso il bookshop del museo, in edizione limitata ed esclusiva, un’opera a tema dantesco costruita con i mattoncini più famosi al mondo.
Riccardo Zangelmi – Note biografiche
Nato a Reggio Emilia nel 1981, Riccardo Zangelmi, dopo aver giocato come tutti i bambini del mondo con i LEGO® nel periodo dell’infanzia, si è riavvicinato ai mattoncini più famosi al mondo all’età di 28 anni, quando si è reso conto che la passione coltivata fin da bambino poteva diventare parte integrante della sua vita; decide così di abbandonare il precedente impiego e di dedicarsi completamente a inventare e realizzare vere e proprie opere d’arte che nascono dalla sua fantasia.
Nel 2016 la sua abilità è riconosciuta anche da LEGO® Group che, dopo una severa selezione, gli concede il titolo di costruttore certificato, facendolo rientrare nella ristretta cerchia dei LEGO® Certified Professional che possono fregiarsi di questo riconoscimento.
Negli ultimi anni, oltre ad aver lavorato su commissione per alcuni dei più noti brand del mondo, ha recentemente iniziato un percorso espositivo che lo ha portato ad esporre presso il Triennale Design Museum e Palazzo Pirelli di Milano, per poi di approdare al MAR per la sua prima mostra personale museale.
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