Art

Pejac - Landless Stranded

Redazione Art-Vibes | On 27, Ott 2021

Un’installazione nel cuore di Berlino per far riflettere la gente sulla condizione disagiata dei rifugiati, un’opera che parla a tutte quelle persone, che anche a terra, si sentono alla deriva.

di Redazione Art Vibes

Picture: Pejac – Landless Stranded, Berlin, Germany.

La pervasività del messaggio mediatico ha invaso le nostre menti, troppo complicato filtrare ogni comunicazione che sopraggiunge da differenti canali. Con il tempo abbiamo allenato, seppur passivamente, la nostra abitudine all’angoscia, al dolore, alla tragedia. Ogni evento appare distante dalla nostra percezione poiché non vissuto in prima persona, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

Abbiamo preso quasi confidenza con scene agghiaccianti e angoscianti: le tragedie del mare che vedono coinvolti centinaia di rifugiati diventano una notizia che non merita un approfondimento, un evento come tanti altri che naufraga nello sporco mare di un’informazione malata.

E’proprio questa distanza il tema messo al centro dall’artista spagnolo Pejac attraverso la sua ultima installazione urbana nel cuore di Berlino. Sulla cupola della chiesa neogotica di Santa Croce (Blücherplatz, nel quartiere berlinese di Kreuzberg), è apparsa la scultura di un ragazzino con indosso un giubbotto di salvataggio che imbraccia una torcia fumante. Una scena che evoca una richiesta di aiuto, un rimando ad una realtà purtroppo esistente, ma vilmente scansata. Pejac ribalta la prospettiva: ciò che prima era invisibile, ora diventa lampante per tutti, si trasforma in un faro di verità che illumina il teatro urbano delle nostre vite.

‘Landless Stranded’ by PEJAC. video courtesy of: Pejac

Secondo le Nazioni Unite, alla fine del 2020, nel mondo erano 82,4 milioni le persone sfollate con la forza a causa di violenze, persecuzioni o violazioni dei diritti umani. Man mano che le politiche migratorie dell’UE sono diventate sempre più dure, i respingimenti dei migranti a terra e in mare stanno diventando sempre più abituali, trasformando il continente in una fortezza.

“Il modo migliore per connettermi al mondo è attraverso l’arte“, afferma Pejac. “Questa nuova installazione parla di tutte le persone che, anche a terra, si sentono alla deriva.”

Per questo progetto Pejac ha unito le forze con Sea-Watch, l’ONG tedesca che ha salvato migliaia di persone che cercavano di attraversare il Mediterraneo; con DOJO Cares, la fondazione di agenzie creative con sede a Berlino il cui ufficio è all’interno della chiesa; così come con la stessa Chiesa di Santa Croce, che ospita volentieri l’installazione nell’ambito della sua opera di carità a Kreuzberg, volta ad aiutare i rifugiati, i senzatetto e i poveri.

Avendo installato un binocolo di fronte alla chiesa, Pejac consente agli spettatori di osservare più da vicino il bambino in pericolo. Chiunque utilizzerà tale dispositivo si renderà conto che anche metaforicamente esiste una distanza tra “noi” e coloro che non conosciamo e di cui spesso abbiamo paura. Tra noi e l’Altro.

E possibile poi scansionare il codice QR sul binocolo che conduce direttamente a una pagina web che contiene sia informazioni sulla nuova campagna di beneficenza della chiesa sia un link per donare a Sea-Watch.

L’installazione non solo richiama l’attenzione sulla difficile situazione dei rifugiati, ma è anche una prefazione al tanto atteso spettacolo APNEA di Pejac in un ex stabilimento di produzione di treni a Berlino (Modersohnstraße 35-45, 30 ottobre – 7 novembre). I biglietti della lotteria per l’acquisto di stampe in edizione limitata saranno venduti in questa mostra e parte del ricavato della q vendita sarà devoluto a Sea-Watch.