Opiemme - "Ciò che resta, ciò che cambia"
Redazione Art-Vibes | On 02, Dic 2024
Alla Galleria Marignana Arte di Venezia va in scena la trasformazione della parola poetica in forme astratte, una riflessione sulla capacità del linguaggio di evocare emozioni e aprire spazi di riflessione.
di Redazione Art Vibes
Picture: Opiemme – In questo progresso scorsoio, 2024, inchiostri, acrilici su collage, mappe Atlante, Hoepli, 1910-12, 40 x 40-x 3.5 cm.
La Galleria Marignana Arte di Venezia è lieta di presentare la prima mostra personale di Opiemme negli spazi di Marignana Project, intitolata “Ciò che resta, ciò che cambia“.
L’esposizione, aperta dal 23 novembre 2024 al 1 marzo 2025, rappresenta un nuovo capitolo nell’evoluzione del collettivo torinese, noto dall’inizio degli anni Duemila per aver portato la poesia in spazi pubblici e per aver creato un dialogo tra arte visiva e parola scritta, aprendo così a quelle pratiche che hanno portato a parlare di ‘poesia di strada’.
La mostra esplora la trasformazione della parola poetica in forme astratte, riflettendo sulla capacità del linguaggio di evocare emozioni e aprire spazi di riflessione.
Opiemme, tra i protagonisti delle ricerche verbo-visive contemporanee, si ispira alla poesia di Andrea Zanzotto e al suo approccio etico-ecologico per creare opere che dissolvono il significato testuale in immagini e sensazioni. Attraverso le tele della serie ‘Riscritture’ e i collage materici ottenuti da installazioni en plein air, il collettivo indaga i concetti di mutamento e rinascita, simbolizzando la capacità della materia di trasformarsi per sopravvivere.
La ricerca di Opiemme, iniziata agli albori del nuovo millennio, si è sempre posta l’obiettivo di rinnovare la comunicazione poetica, portando la poesia dove il pubblico non si aspettava di incontrarla: nelle strade, sui muri, attraverso performance partecipative.
Questa nuova fase artistica, presentata nello spazio di Marignana Project, si concentra sulla relazione tra parola e natura, con un forte richiamo alla riflessione sull’impatto del progresso sull’ambiente. Come i versi di Zanzotto, Opiemme invita a una meditazione sull’equilibrio tra sviluppo e autodistruzione, esplorando i limiti della società industrializzata contemporanea.
Opiemme – Ciò che resta ciò che cambia N.2, 2024, residui di libri e colle su legno, 27 x 17 cm.
“Ciò che resta, ciò che cambia” offre un’opportunità unica di immergersi in un percorso artistico che mescola poesia, arte visiva e riflessioni ecologiche. Le opere di Opiemme, cariche di significati emotivi e culturali, propongono uno spazio di dialogo intimo tra il visitatore e l’opera, esplorando temi contemporanei di grande rilevanza e lo affermano tra gli esponenti contemporanei delle ricerche verbo-visive iniziate negli anni ’60.
In contemporanea, nello spazio principale di Marignana Arte, sarà ospitata la collettiva Human Gravity, progetto nato da un’idea di Opiemme che sviluppa parallelamente la sua ricerca.
Accompagnano la mostra personale: un testo critico di Claudio Cravero, fino al 2014 Co-Direttore del PAV (Torino), centro d’arte sperimentale fondato dall’artista Piero Gilardi, e oggi Chief Curator allo Zayed National Museum di Abu Dhabi (UAE); un testo del poeta Stefano Dal Bianco, curatore dell’opera di Zanzotto per Oscar Mondadori e vincitore nel 2024 con il libro Paradiso (Garzanti) dei premi di poesia LericiPea, Viareggio-Rèpaci, PontedilegnoPoesia, Paolo Prestigiacomo e Premio Strega Poesia.
Opiemme – Note biografiche
Opiemme è un collettivo nato a Torino nel 1998. Le opere in mostra sono state ideate da Margherita Berardinelli, Tommaso Campano, e Davide Bonatti.
Il lavoro di Opiemme esplora i confini tra parola e immagine, analizzando gli elementi caratteristici della poesia, sia essa scritta, recitata, illustrata, raccontata o letta in silenzio.
Opiemme si fa portavoce di una “poesia pubblica”, creando situazioni aperte che coinvolgono partecipanti estemporanei o che si sviluppano attraverso progetti di comunità. L’intento è stimolare riflessioni sulle modalità con cui siamo abituati a comunicare e comprendere la poesia.
In questo spazio in continua evoluzione, Opiemme introduce forme astratte, spesso lontane da parole codificate o da illustrazioni realistiche, restituendo l’essenza del testo attraverso una rielaborazione emotiva e personale.
Parte della ricerca del collettivo si concentra sul rapporto uomo-tecnologia-natura, senza limiti netti tra questi tre aspetti, che si intrecciano fino a confondersi. Il lavoro di Opiemme solleva interrogativi sul senso di inadeguatezza tipico dell’era iper-tecnologica e iper-informatica in cui viviamo.
Riprendendo il concetto di alienazione introdotto nell’epoca industriale, Opiemme indaga ‘cosa resta e cosa cambia’ in un mondo sempre più distante dai cicli e dai ritmi naturali a cui gli esseri umani erano abituati. I lavori di Opiemme sono presenti nelle collezioni Imago Mundi Luciano Benetton, Magma Museo di Follonica, Fondazione Fernando Pessoa di Lisbona, presso la Fondazione Pistoletto e il MAU di Torino.
– Exhibition info: Opiemme – Ciò che resta, ciò che cambia
– When: 23 novembre 2024 al 1 marzo 2025.
– Where: Marignana Project, Dorsoduro 140 A, Rio Terà dei Catecumeni, Venezia.
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