Quando l’opera d’arte viene scambiata per un rifiuto e finisce per sbaglio nella spazzatura
Redazione Art-Vibes | On 15, Ott 2024
Dal LAM Museum di Lisse in Olanda una piccola storia a lieto fine che mescola arte, lavoro e marketing “involontario”.
di Redazione Art Vibes
Picture: Alexandre Lavet – “All the good times we spent together“. Photo courtesy: LAM Museum, Lisse.
La storia dell’arte contemporanea è costellata di opere bizzarre e coraggiosi interventi creativi, non sono pochi ad esempio gli artisti che sono riusciti a trovare ispirazione dal riuso di oggetti del quotidiano: dall’orinatoio capovolto di Duchamp fino ai Campbell’s Soup Cans di Warhol, il sottile confine tra arte ed oggetti non ha mai smesso di essere esplorato.
Quello che però è successo di recente in Olanda al LAM Museum va oltre tutto questo, una sorta di performance involontaria che tuttavia ha rischiato di minare l’integrità di un’opera esposta.
Protagonista della vicenda è stato uno sventurato addetto del museo, inciampato in un’azione maldestra, poiché ha gettato nella spazzatura le realistiche “lattine di birra” firmate dall’artista francese Alexandre Lavet, esposte dal 2016.
L’opera in questione , intitolata “All the good times we spent together”, rappresenta due lattine di birra vuote e schiacciate, abbandonate in un ascensore, come se qualcuno le avesse gettate a terra.
In realtà le lattine non sono altre che piccole sculture meticolosamente dipinte a mano con colori acrilici.
Dalle dichiarazioni dell’artista pubblicate sul suo sito web si scopre che: ”Questi dipinti sono un omaggio alle strade di Bruxelles, agli studi degli artisti, agli appartamenti degli amici, alle feste, alle inaugurazioni delle mostre nelle gallerie e negli spazi gestiti dagli artisti, una celebrazione di un oggetto comune e familiare in grado di unire persone e amici”.
Osservando le lattine abbandonate e assolvendo il proprio compito di mantenere in ordine gli ambienti, il membro dello staff del museo ha inavvertitamente raccolto i pezzi e li ha gettati nella spazzatura, sbarazzandosene.
Fortunatamente, la curatrice Elisah van den Bergh, di ritorno da una breve pausa ha notato che le lattine non erano più al loro posto e quasi come colta da un presentimento si è recata tra i rifiuti, scorgendole lì, pronte per essere trasportate fuori dall’edificio.
Sembra che l’episodio abbia spinto la direzione del museo a ripensare ad una nuova collocazione dei pezzi in questione. “Esponendo opere d’arte in luoghi inaspettati, amplifichiamo questa esperienza e teniamo i visitatori sulle spine“, ha affermato Sietske van Zanten, direttrice del museo. “Con questo in mente, è improbabile che le lattine rimangano a lungo sul loro piedistallo tradizionale“, ha affermato Froukje Budding, portavoce del museo. “Dobbiamo riflettere attentamente su un nuovo posto dove cui metterle“.
Che sia accaduto veramente o sia stato tutto costruito a tavolino per poi divulgare la notizia, sta di fatto che la vicenda a lieto fine, tra marketing involontario e storytelling imprevisto, ha contribuito non poco a far parlare del Museo e dell’artista.
– via: lammuseum.nl/en/collecties/alexandre-lavet
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