Michele Zanni - Vertigine del Divino
Redazione Art-Vibes | On 13, Dic 2014
Il ritorno alle origini del significato e dell’essenza dell’arte.
di Redazione Art Vibes
Nell’antichità classica la vita e la morte sono strette nell’indissolubile e filosofica necessità. Non vi è scandalo o interrogativo dinanzi alla morte (diverso è il problema del modus moriendi) e lo stesso dolore della morte sublima in una funzione educativa di sprone per le generazioni a venire.
Con l’avvento del cristianesimo e il rafforzarsi, in Occidente, del ruolo e del valore del soggetto, la morte solleva la doppia questione del dolore inconsolabile da una parte e della prospettiva consolatoria del Paradiso dall’altra. Ma la morte incombe nella vita dell’uomo che guarda, così, alla stessa con paura, con rispetto e con continui richiami, soprattutto in ambito artistico e letterario, al tempo che scorre inesorabile. Prolificano, nell’età medievale e nei secoli della modernità, i temi figurativi del memento mori e, variabilmente, della vanitas.
Ma l’opera di Michele Zanni va ben oltre i termini di una classica e colta riflessione. L’artista bresciano torna, innanzitutto, alle origini del significato e dell’essenza dell’arte.
C’è un problema. Il problema per antonomasia è la morte. L’arte solleva la questione e provoca l’individuo socialmente connesso. Ma anche questo non basta.
Michele Zanni – Vertigine del Divino
Michele Zanni indossa l’abito penitenziale del profeta potente che parla con Dio e osa perfino provocarlo con una delle frasi più ricorrenti dell’Antico Testamento: “fino a quando, Signore?”. Serve coraggio e forza per parlare al popolo e, soprattutto a Dio. Zanni somiglia ad un angelo. Ma che c’entra? C’entra perché il corpo è il limite dell’umano, ma anche la promessa della gloria e della consolazione dell’Ultimo Giorno. Passaggio pretestuoso, si dirà. Forse.
L’importante è comprendere che tutto ciò che facciamo lo facciamo attraverso il corpo. Pensiamo con la materia grigia e quando siamo commossi ci fa male il petto. Nell’epoca dei bits senza peso che comandano macchine pesantissime e immense avanza la tentazione di una religione che, paradossalmente, sembra escludere il corpo e anche lo spirito. Così la morte viene esorcizzata con nuovi riti sociali di freddo isolamento del morente entro gelidi androni mortuari di piastrelle sterilizzate mentre fuori la vita alimenta situazioni di volgare disumanizzazione e procede, così, a nuovi accatastamenti di corpi senza dignità. Fino a quando, Signore? Fino a quando ti scorderai di me? Fino a quando volgerai lo sguardo altrove? Forse anche Dio ha paura. Ma questo lo può pensare e sussurrare solo il profeta. A lui solo, tra la razza di chi rimane a terra è concesso di sfidare Dio a faccia a faccia.
Massimo Rossi
– via: Art Vibes submission
Exhibition info:
– Michele Zanni – Vertigine del Divino
– When: 13 – 14 Dicembre 2014. Sabato dalle 18:00 alle 21:30, Domenica dalle 10:00 alle 21:30. Vernissage della mostra Sabato 13 Dicembre ore 18.
– Where: Centro culturale Sebinia ( Ex chiesetta Nigrignano) – Via Vittorio Veneto, 42 – Sarnico.
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