Michael Jackowski - "Il Cuore del Mare"
Redazione Art-Vibes | On 13, Ott 2024
Sculture frammentate che offrono uno sguardo profondo e critico sulla condizione umana contemporanea.
di Redazione Art Vibes
Picture: Michal Jackowski – Social Mirror, 2024. Bronze gilded with 24k gold leaf, 64x67x27 cm.-ed.3_4. photo credit: Paweł Ławreszuk, courtesy of: Cris Contini Contemporary.
Dal 16 al 24 ottobre 2024, presso la Vik Gallery a Milano verrà ospitata la mostra personale dello scultore Michael Jackowski, artista polacco di fama internazionale, intitolata “Il Cuore del Mare“, che dopo l’esposizione estiva delle opere monumentali nel marina di Porto Rotondo, nello Sporting Hotel e lo Yacht Club, approda a Milano.
Il progetto sempre ideato da Circle Dynamic Luxury Magazine, giunto al terzo anno consecutivo, prevede le due esposizioni: la prima sempre a Porto Rotondo e la seconda nella città meneghina. La collaborazione con la galleria londinese Cris Contini Contemporary, celebre per la sua capacità di promuovere artisti contemporanei di talento, ha dato modo di divulgare la cultura dell’arte nel nord del territorio sardo.
La mostra ripensata per Vik Gallery, presenta opere scultoree che riprendono il concept degli stati d’animo dell’uomo in relazione ai mutamenti del mare ed esprimono l’inconfondibile linguaggio artistico di Jackowski, capace di coniugare la potenza materica e la complessità concettuale.
Le sue sculture si distinguono per l’uso sapiente di materiali come bronzo, acciaio inossidabile, resine e pietra, attraverso i quali l’artista esplora le tensioni e le armonie tra le forme corporee e geometriche. Le superfici delle sue opere, spesso lucidate o patinate, creano un gioco di luci e ombre che conferisce un senso di movimento e dinamismo anche alle forme statiche.
Michal Jackowski – Body Facade Man, 2024, marble gilded with 24k gold leaf, 43x14x29 cm. Photo credit: Paweł-Ławreszuk, courtesy of Cris Contini Contemporary
Tra le opere in mostra spiccano “Social Mirror” e “Empty Gold Man“, che offrono uno sguardo profondo e critico sulla condizione umana contemporanea. “Social Mirror” è un’opera che riflette sull’impatto dei social media e della società iperconnessa al senso di identità e appartenenza. Attraverso una scultura in bronzo che evoca uno specchio deformato, Jackowski invita lo spettatore a interrogarsi su come l’immagine di sé venga plasmata e distorta dalle aspettative sociali e dal desiderio di apparire.
Le superfici lucide e ondulate suggeriscono un riflesso frammentato, quasi alienante, che richiama la perdita di autenticità nell’era digitale. “Empty Gold Man“, invece, rappresenta una figura umana scolpita con grande realismo, il cui interno è vuoto: un guscio dorato che suggerisce il tema della vanità e del vuoto interiore. La scultura affronta il concetto di superficialità e materialismo, evocando la fragilità della condizione umana in un mondo in cui l’apparenza e il successo esteriore spesso nascondono un’assenza di vero significato. Il contrasto tra la lucentezza dell’oro e la mancanza di sostanza all’interno sottolinea questo dualismo.
La tecnica di Jackowski combina metodi tradizionali di fusione e modellazione a processi contemporanei, come l’utilizzo di tecnologie 3D per la progettazione preliminare delle opere. Questo approccio ibrido gli consente di mantenere la precisione della forma e, al contempo, esprimere la forza emotiva del materiale grezzo. La sua attenzione per i dettagli è evidente in ogni singola curva e superficie, rendendo le sue sculture vere e proprie “creature di materia” capaci di interagire con lo spazio in modo sorprendente.
Michal Jackowski – Empty Gold Man, 2024, Bronze gilded with 24k gold leaf, 74x53x60 cm, ed.2_8. Photo credit: Paweł Ławreszuk, courtesy of: Cris Contini Contemporary
Le ispirazioni dell’artista sono fortemente legate al rapporto tra natura e corpo umano. Jackowski si concentra sul dialogo tra la fragilità e la resistenza, esplorando temi come la trasformazione, la crescita organica e l’equilibrio tra forze opposte.
Le sue opere spesso evocano forme naturali, come il moto ondoso e i mutamenti del mare, piante, o corpi in movimento – che sembrano bloccate in uno stato di transizione. Attraverso il contrasto tra solidità e leggerezza, tra elementi naturali e industriali, Jackowski invita lo spettatore a riflettere sulle dinamiche della vita contemporanea, sull’equilibrio tra uomo e ambiente e sulla resilienza della materia.
Cristian Contini, fondatore con Fulvio Granocchia della galleria londinese, ha dichiarato: “Le opere di Michael Jackowski parlano direttamente alla nostra epoca, intrecciando forma e contenuto con una maestria rara. Siamo entusiasti di portare a Milano un artista così visionario, le cui sculture non solo catturano l’attenzione per la loro bellezza tecnica, ma stimolano anche un profondo esame interiore sugli equilibri tra individuo e società.”
Vik Gallery, situata nella famosa Galleria Vittorio Emanuele di Milano, è cornice ideale per accogliere questo linguaggio artistico ricco di tensioni e armonie. Il pubblico sarà immerso in un’esperienza visiva e sensoriale che trascende la semplice osservazione delle opere, divenendo parte attiva di un dialogo tra spazio, forma e percezione.
Michał Jackowski – Social Mirror, 2021, marble gold travertine, 26x16x18 cm. Photo credit: Paweł Ławreszuk, courtesy of: Cris Contini Contemporary
Michał Jackowski – Note biografiche
Michał Jackowski è nato il 14 settembre 1978 a Białystok, in Polonia. Si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Varsavia, in Polonia. Al centro delle sue composizioni ci sono le persone, la loro condizione spirituale e le relazioni interpersonali.
Utilizzando un’estetica classica e senza tempo, Michał inquadra domande eterne che tutti noi dobbiamo affrontare. Gli elementi antichi vanno di pari passo con quelli tratti dal mondo della pop-culture, incoraggiando gli spettatori non solo a riflettere su sé stessi, ma anche sulla loro connessione con il passato così come con il presente. Oltre che in Polonia, ha esposto le sue opere a Firenze, Roma, Como, Zurigo, Basilea, Londra, Miami, Bergamo, Milano, Büdelsdorf, Malta e L’Aia.
È stato premiato alla Biennale di Firenze, all’Artrooms Fair di Roma, all’Artrooms Awards Competition di Londra e onorato due volte con il Premio del Pubblico al NordArt 2022 e NordArt 2023 a Büdelsdorf (Germania).
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