Metamorfosi - Uno sguardo alla scultura contemporanea
Redazione Art-Vibes | On 12, Apr 2017
Tra natura e sogno una variegata indagine sul divenire della forma.
di Redazione Art Vibes
Picture: JOHN ARMLEDER – Silvano, 2008, vetro, 37,5 x 50 x 41 cm. Galerie Andrea Caratsch, St. Moritz.
Il Museo d’arte di Mendrisio presenta dal 9 aprile al 25 giugno 2017, un’esposizione collettiva con sculture e installazioni dal titolo Metamorfosi. Uno sguardo alla scultura contemporanea. La mostra propone un percorso nella scultura contemporanea, creata nel segno di una forma complessa, che recupera la struttura organica e di origine naturale sia attraverso materiali tradizionali (come il legno, il bronzo, il marmo, la ceramica), sia tramite composti caratteristici della produzione contemporanea: dal silicone al vetro acrilico, dalla plastica all’alluminio.
Opere accomunate da forme che attraggono la curiosità dell’osservatore per la loro complessità, eccentricità e artificialità, in maniera non dissimile da ciò che suscitavano già a partire dalla fine del XVI secolo le celeberrime Wunderkammer, i piccoli gabinetti delle meraviglie di principi e reali in cui venivano conservati, raccolti ed esibiti oggetti bizzarri e originali in grado di generare sorpresa e stupore nel visitatore.
È un viaggio nella forma labirintica, molecolare, indefinibile, riflesso sì del mondo organico, ma soprattutto manipolata e ingigantita da una dimensione interiorizzata, psichica e onirica. La mostra allestita negli spazi dell’ex Convento dei Serviti è un itinerario fra naturalia e artificialia contemporanee, attraverso le opere di 24 artisti (ticinesi, svizzeri e provenienti da vari paesi del mondo) noti e meno noti, appartenenti alle più svariate generazioni, messi in dialogo l’uno con l’altro in modo da dar vita, ciascuno nella sua singolarità, a un insieme unitario in grado di restituire uno spaccato degli orientamenti della scena artistica attuale.
CARLO BORER – White Heart, 2013, tessuto e acciaio installazione multimediale, 390 x 460 x 810 cm. Courtesy Carlo Borer
Un percorso disegnato con la collaborazione degli artisti, che si apre nel grande salone d’entrata con l’opera di Carlo Borer, un enorme cuore pulsante di materiale tessile lungo otto metri che si anima grazie a un meccanismo del tutto simile all’organo umano, e prosegue tra le concrezioni in argilla e lacca di Julia Steiner, per passare alle costellazioni ornate di fiori e materiali plastici di Gerda Steiner & Jörg Lenzlinger, alle viscere tradotte in porcellana da Ai Weiwei, ai cristalli in vetro acrilico di Alan Bogana, ai coralli in cemento di Christian Gonzenbach, alle forme in vetro multicromatico di John Armleder.
Ci sono poi i fiori oscuri e scarlatti di Luisa Figini e Rolando Raggenbass, gli alveari lignei di Mirko Baselgia, gli elementi vegetali di Christiane Löhr, le creature in legno e terracotta d’ispirazione biologica di Lorenzo Cambin, i due cervelli gemelli in terracotta di Claudia Losi, i percorsi sotterranei di Meret Oppenheim, le forme sinuose e dinamiche di Tony Cragg e Jean Arp, le creazioni erotico-vegetali di Serge Brignoni, le costellazioni luminose in fili d’acciaio di Penelope Margaret Mackworth-Praed, le porzioni di lava artificiale di Julian Charrière, i funghi bronzei e i cuori di zucca in silicone di Lupo Borgonovo, le strutture molecolari in gesso di Selina Baumann, le ramificazioni in acciaio cromato di Loris Cecchini, le metafore naturalistiche di Teres Wydler, concludendo con due installazioni in contrapposizione: l’aerea, filiforme moltitudine di meduse creata da Benedetta Mori Ubaldini e la composizione materica in ferro e camere d’aria di Matteo Emery.
AI WEIWEI – Ruyi, 2012, porcellana, 14 x 38 x 10 cm. Collezione privata, Courtesy Chambers Fine Art
L’articolarsi e il moltiplicarsi di forme nello spazio, l’enorme varietà di materiali, la ricchezza e l’esuberanza dei colori, la realtà naturale come fonte inesauribile nel lavoro creativo, la predilezione per l’assemblaggio, l’accumulo o l’incastro, e quindi la propensione al fantastico: questi alcuni aspetti distintivi di una breve ma significativa ricerca attraverso la molteplicità degli approcci nella scultura contemporanea.
Il catalogo contempla una presentazione della mostra, schede critico-biografiche dei singoli artisti, tavole con le opere in mostra e fotografie delle sculture negli spazi del Museo d’arte Mendrisio.
TONY CRAGG – Untitled (Secret thoughts), 2002, bronzo patinato, 85 x 60 x 50 cm. BSI Art Collection, Svizzera
BENEDETTA MORI UBALDINI – Landscape #1, 2017, rete metallica verniciata installazione. Courtesy Benedetta Mori Ubaldini
JEAN ARP – Petite figure appuyée dite L’Egyptienne, 1938, bronzo, 26 x 23 x 12 cm + Petite sphinx, 1942, bronzo, 19 x 41 x 11 cm. Fondazione Marguerite Arp, Locarno
CHRISTIANE LÖHR – Stengelquader, 2005, gambi d’erba, 17 x 23 x 23 cm. Collezione privata
– via: Art Vibes submission – photo courtesy of: Museo d’arte Mendrisio
– Exhibition info: METAMORFOSI. Uno sguardo alla scultura contemporanea
– When: 9 aprile – 25 giugno 2017.
– Where: Museo d’arte Mendrisio, Piazzetta dei Serviti 1 CH – 6850 Mendrisio.
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