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Art Vibes – Let's share beauty | October 25, 2024

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L’arte autentica genera una forte risposta emotiva nello spettatore: lo studio neurologico commissionato dal Mauritshuis Museum

L’arte autentica genera una forte risposta emotiva nello spettatore: lo studio scientifico neurologico commissionato dal Mauritshuis Museum

| On 25, Ott 2024

“La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer è il dipinto esposto al Mauritshuis che cattura maggiormente i visitatori innescando un “ciclo di attenzione sostenuto”.


di Francesco Spaghi


Picture: Mauritshuis – Un soggetto dello studio neurologico di fronte al dipinto “La ragazza con l’orecchino di perla” con indosso una cuffia EEG e un eye tracker.


Una ricerca neurologica ha dimostrato che osservare dal vivo un dipinto autentico attiva il cervello in modo diverso rispetto che osservare una riproduzione dell’opera stessa.

Da questo studio, commissionato dal Mauritshuis (Museo all’Aia), emerge che la risposta emotiva dell’osservatore risulta essere dieci volte più forte quando ci si trova faccia a faccia con un dipinto esposto nel contesto di un museo.

I ricercatori per giungere a tale tesi hanno utilizzato elettroencefalogrammi (EEG) per rivelare che le opere d’arte originali, tra cui “La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer, sono in grado di suscitare una potente risposta positiva, molto maggiore della risposta innescata da eventuali riproduzioni.

Il segreto dietro la forza attrattiva dell’opera di Vermeer si basa anche su un fenomeno neurologico unico, poiché a differenza di altri dipinti, è in grado di “affascinare” l’osservatore secondo un “ciclo di attenzione sostenuto“.

 

La Risposta emotiva più forte

Non solo l’opera di Vermeer, perché nello studio qualitativo sono rientrati altri quattro grandi opere tra cui: Rembrandt, Autoritratto, 1669; Rembrandt, Lezione di anatomia, 1632; Vermeer, Veduta di Delft, c. 1660-6; ​​e Van Honthorst, Il suonatore di violino, 1626.

Tutti questi dipinti hanno scatenato un'”attrazione” molto maggiore nella vita reale rispetto alle stesse opere riprodotte: si parla di un effetto emotivo più forte, di circa dieci volte superiore.

 

Mauritshuis – Can’t take my eyes off you. video courtesy of: @hetmauritshuis

Secondo i ricercatori, questo suggerisce che guardare l’arte suscita una forte risposta emotiva, che è anche influenzata dall’atmosfera dell’ambiente (la cornice, l’illuminazione, ecc.). Ma rimane indubbo come, tra tutti i dipinti studiati, “La ragazza con l’orecchino di perla” abbia chiaramente attirato la maggior parte dell’attenzione.

Come per la maggior parte dei volti, i visitatori guardano prima gli occhi e la bocca della Ragazza, ma poi la loro attenzione si sposta sulla perla, che poi riporta l’attenzione sugli occhi e sulla bocca, poi sulla perla e così via. Questo fenomeno (noto come “ciclo di attenzione sostenuto“), fa sì che gli spettatori guardino il dipinto più a lungo di qualsiasi altro nello studio del Mauritshuis.

Un altro risultato sorprendente dello studio è il fatto che, quando qualcuno osserva l’opera di Vermeer, è il precuneo la parte del cervello di gran lunga più stimolata, area coinvolta nel senso di sé, nell’auto-riflessione e nei ricordi episodici.

 

Lo studio nel dettaglio

Il Mauritshuis ha commissionato lo studio a Neurofactor, che si è assunto la responsabilità della ricerca stessa. Il museo aveva stabilito che lo studio dovesse essere scientificamente valido, quindi Neurofactor ha coinvolto Neurensics, agenzia di ricerca indipendente sulle neuroscienze dei consumatori.

Il professor Victor Lamme, il dott. H. Steven Scholte e Andries van der Leij (co-proprietari di Neurensics) sono responsabili dell’affidabilità scientifica di tutte le ricerche dell’azienda e insegnano anche all’Università di Amsterdam. Liselore Tissen (Università di Leida, TU Delft, 8Royal Netherlands Academy of Arts and Sciences) ha consigliato il team in qualità di scienziata esterna indipendente, (in precedenza aveva studiato come le riproduzioni 3D possono migliorare la percezione dei visitatori della “Ragazza con l’orecchino di perla e la loro esperienza museale. Questo recente studio rappresenta un seguito al suo lavoro.

 

Mauritshuis - Un soggetto dello studio neurologico di fronte al dipinto La ragazza co l'orecchino di perla con indosso una cuffia EEG e un eye tracker
Mauritshuis – Un soggetto dello studio neurologico di fronte al dipinto “La ragazza co l’orecchino di perla” con indosso una cuffia EEG e un eye tracker

Lo studio è stato condotto in due fasi. Innanzitutto, dieci individui che indossavano cuffie EEG e eye tracker hanno seguito un percorso specifico all’interno del Mauritshuis, fruendo delle cinque opere già citate.

Agli stessi dieci soggetti del test sono state poi mostrate tre riproduzioni dei dipinti nella biblioteca del Mauritshuis, sempre indossando una cuffia EEG e un eye tracker.

Altri dieci soggetti del test hanno fatto lo stesso, ma hanno guardato prima le riproduzioni e poi hanno fatto il giro del museo.

Nella seconda fase dello studio, è stata eseguita una scansione cerebrale “funzionale MRI” (fMRI) su 20 intervistati presso l’Università di Amsterdam.

Durante la scansione, ai soggetti del test sono state mostrate le riproduzioni dei cinque dipinti del Mauritshuis. Cinque soggetti hanno partecipato a entrambe le fasi dello studio.

Martine Gosselink, direttrice del Mauritshuis ha dichiarato a proposito: “Vediamo riproduzioni di dipinti famosi ovunque, in particolare la Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer. Questo studio ha dimostrato una volta per tutte che una visita al Mauritshuis o ad un altro museo ha un valore emotivo molto più grande.

Martin de Munnik, co-fondatore e sviluppatore aziendale Neurensics, ha affermato: “Questo è stato l’incarico più speciale per noi negli ultimi anni. Essere autorizzati a guardare l’effetto di un dipinto famoso come la Ragazza di Vermeer è stata un’esperienza unica per i nostri scienziati. Che il dipinto fosse speciale era prevedibile, ma il perché è stato una sorpresa per noi. Il Sustained Attentional Loop scoperto è la spiegazione fattuale dietro tutti i tipi di opinioni che le persone avevano sull’attenzione che la Ragazza richiede da noi. Un impatto che è amplificato quando l’opera viene ammirata in un museo.

 

Mauritshuis - Erik Scherder, professore di neuropsicologia, Vrije Universiteit Amsterdam
Mauritshuis – Erik Scherder, professore di neuropsicologia, Vrije Universiteit Amsterdam

Erik Scherder, professore di neuropsicologia, Vrije Universiteit Amsterdam: “Guardare l’arte stimola il cervello a diversi livelli. Evoca eccitazione, innesca l’immaginazione e ti fa pensare a ciò che vedi. È un arricchimento estremo, che attiva il tuo cervello al massimo.’

Liselore Tissen, Università di Leida, TU Delft, Royal Netherlands Academy of Arts and Sciences: “È una cosa unica per un museo usare l’arte non solo per riunire ricercatori di diverse discipline, ma anche per usare il loro lavoro nella pratica, mettendo al primo posto l’esperienza del visitatore.

Vera Carasso, direttrice della Netherlands Museum Association, si è cosi espressa: “Viviamo in un’epoca in cui ci confrontiamo sempre di più con copie e interpretazioni della realtà. Si potrebbe pensare che l’arte o gli oggetti veri e autentici diventino meno importanti, ma è vero il contrario: il reale sta in realtà diventando più importante. Un incontro con un’opera d’arte vera è molto più intenso che con una copia. Com’è meraviglioso che questo effetto sia stato ora scientificamente dimostrato e possa essere visto attraverso livelli differenti dell’attività cerebrale. I risultati di questa nuova ricerca sono importanti e rilevanti per l’intero settore museale.

 

Mauritshuis - Un soggetto dello studio neurologico di fronte al dipinto La ragazza con l'orecchino di perla con indosso una cuffia EEG e un eye tracker
Mauritshuis – Un soggetto dello studio neurologico di fronte al dipinto “La ragazza con l’orecchino di perla” con indosso una cuffia EEG e un eye tracker

– website: mauritshuis.nl


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