Joan Miró - Capolavori grafici
Redazione Art-Vibes | On 23, Ago 2017
In mostra a Milano un’accurata selezione di incisioni e litografie del grande Maestro catalano.
di Redazione Art Vibes
Picture: Joan Miró – Senza Titolo 3, 1974, litografia a colori, cm 27,8×56,5.
Un’accurata selezione di incisioni e litografie, appartenenti al ricco patrimonio di creazioni grafiche del maestro catalano Joan Miró, apre la stagione autunnale della Galleria Deodato Arte di Milano.
Accanto ad alcune opere degli anni ‘30, i lavori esposti sono stati realizzati soprattutto nel periodo compreso fra gli anni ‘50 e ‘80, arco di tempo in cui Miró si dedica più assiduamente all’arte incisoria; infatti dalla fine degli anni Cinquanta si stabilisce in maniera definitiva a Palma de Maiorca, dove allestisce un laboratorio di incisione e litografia. Affascinato dalla tecnica, dalle molteplici possibilità espressive e comunicative offerte, vede in questo medium la capacità di abbracciare perfettamente la sua arte, versatile, ricca di simboli e di colori accesi.
L’utilizzo di strumenti inusuali come pettini, chiodi, dita e altro ancora, oltre al contatto diretto e fisico con i materiali, contribuisce a rendere ancora più personali le lastre incise, dalle quali emerge una forte connessione anche dal punto di vista emozionale.
Spesso destinate a volumi e riviste pubblicate in tiratura limitata, che si tratti di incisioni calcografiche a puntasecca, acqueforti o litografie a colori, le grafiche di Miró sono fedeli testimoni del suo linguaggio e al tempo stesso creano tra immagine e testo, reinterpretato secondo la propria sensibilità, un perfetto connubio.
Joan Miró – Senza Titolo 2, 1974, litografia a colori, cm 27,8×56,5
Nell’esaustiva panoramica dei lavori in mostra si incontrano alcune opere degli anni ‘30 che attestano le prime sperimentazioni incisorie come Daphnis et Chloé e Fraternity dal carattere narrativo e perfettamente rappresentative delle tematiche trattate.
Di matrice più astratta, sebbene con chiari riferimenti ai titoli, sono le litografie della serie Haï-Ku degli anni ‘60 come Herbes d’été, La bouge du sanglier e Au portrait couvert de neige, dove dalla semplice forma geometrica, dai piccoli punti e dalle macchie di colore è possibile scorgere soli, stelle, lune, occhi, figure femminili e uccelli, soggetti prediletti dell’artista. Questa ampia galleria di figure stilizzate, filiformi, surreali nasconde – dietro ad un’apparente semplicità e leggerezza – un’essenza più complessa, espressione di riflessioni profonde e di uno stato d’animo inquieto.
Colori pieni, vivaci che si contrappongono a linee e contorni neri, figure che fluttuano e galleggiano insieme alle parole, caratterizzano le tavole del poemetto Le lézard aux plumes d’or (1971), uno fra gli esempi più evidenti della compenetrazione fra disegno e testo. L’argomento trattato nella favola fa riferimento a una lucertola con le piume d’oro ed è molto vicino alle tematiche legate al sogno e ai mondi fantastici indagati costantemente dall’artista catalano.
Più essenziali, per quanto concerne linee e colori, sono le litografie realizzate per la serie dedicata a L’enfance d’Ubu (1975). François Ubu, protagonista di tre opere teatrali di Alfred Jarry, impersona un uomo adulto dall’atteggiamento primitivo, vile e avido di potere, di cui Miró sceglie di inventare e rappresentare l’infanzia; la figura fittizia di questo soggetto si muove in un mondo irreale, popolato da animali e creature fantastiche, che si contrappongono alla reale natura di Ubu conosciuta nell’immaginario collettivo.
Particolarmente significativi sono inoltre i lavori incisori accompagnati da poesie di Jacques Prévert tratti dal libro in tiratura limitata Adonides (1975), le cui pagine originali esposte mettono in evidenza sulla stessa lastra l’incisione di versi e il disegno a simboleggiare la totale unione delle due arti e dei due artisti.
Di grande impatto sono l’incisione e acquatinta Sans titre III del 1981 su carta guarro capace di fornire uno spiccato effetto tridimensionale, evocativo del bassorilievo e il manifesto realizzato in occasione dei mondiali di calcio del 1982, un’opera d’arte colorata, fresca che andò a sostituire la vecchia classica iconografia del torero e delle corride, ottenendo uno strepitoso successo.
Joan Miró – Coppa del Mondo Spagna 82, 1981, litografia, cm 95,3×60
Joan Miró – Demi-Mondaine à sa fenêtre, 1975, incisione ad acquatinta, cm 92×63,5
Joan Miró – Senza Titolo, 1975, incisione dal libro Adonides con poesia di Jacques Prévert, cm 40×33,5
Joan Miró – Sans Titre III, 1981, incisione ad acquatinta su carta Guarro, cm 92×72,5
– via: Art Vibes submission
– Exhibition info: Joan Miró – Capolavori grafici
– When: 28 Settembre 2017 – 4 Novembre 2017. Inaugurazione Mer 27 Set h 18:30.
– Where: DEODATO ARTE, via Santa Marta, 6, Milano.
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