Art

Isaac Cordal - The school

Annalisa Grassano | On 27, Mag 2015

La morte della conoscenza attraverso l’industrializzazione del pensiero.

di Annalisa Grassano

Isaac Cordal, l’artista celebre per le sue mini installazioni, è tornato con “School“, un nuovo progetto ispirato dalla lettura del testo “L’utilità dell’inutile” di Nuccio Ordine.
Il saggio in questione mostra come “l’ossessione del possesso e il culto dell’inutilità finiscano per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l’arte e la creatività, ma anche alcuni valori fondamentali come la dignitas hominis, l’amore e la verità.”
Cordal pone l’accento sulla questione istruzione, criticando la privatizzazione del sistema educativo, che trasforma l’insegnamento in business e gli studenti in clienti, portando irrimediabilmente alla svalutazione del sapere.
La cultura contemporanea sta progressivamente distruggendo il valore della conoscenza, considerando inutile tutto ciò che non è produttivo.
Viviamo immersi nella industrializzazione del pensiero che ci rende schiavi della produzione, non favorendo lo sviluppo e l’arricchimento personale attraverso lo studio.
Un tempo le scuole erano “officine del sapere” che risvegliavano il desiderio di conoscenza, oggi, invece, annaspiamo in un sistema educativo che ha barattato il futuro dei nostri figli con la noia e la serialità. La scuola dovrebbe mirare alla formazione mentale e spirituale dei giovani, dovrebbe orientarsi verso metodi che risveglino la curiosità nei confronti del mondo piuttosto che proporre uno studio fatto di meccanici nozionismi mnemonici.
Cordal propone un lavoro provocatorio, la sua è chiaramente una prospettiva non incoraggiante, ma analizza con spietato cinismo la situazione attuale, quella di una scuola prigione e di insegnanti che diventano addestratori. Un sistema educativo che mira all’annientamento del pensiero critico, alla dissoluzione del potenziale intellettivo di ognuno e alla creazione di individui/marionette, ostaggi di una società disumanizzante.