Soundlines of Contemporary Art - Armenia 2018
Redazione Art-Vibes | On 22, Ago 2018
L’Armenia si apre all’arte contemporanea: un’esposizione internazionale che inscena un profondo dialogo artistico tra stili e culture differenti.
di Redazione Art Vibes
Picture: AES+F – The Carrousel, da video Last Riot 2, 2005-2007, video installazione HD 3 canali. © AES+F | ARS New York, Image courtesy of the artists and Triumph Gallery, Moscow.
In occasione del centesimo anniversario della nascita della Repubblica armena, Yerevan apre le porte all’arte contemporanea con la mostra “International Contemporary Art Exhibition: Armenia 2018. Soundlines of Contemporary Art” che, dal 28 settembre al 25 ottobre coinvolge tutta la capitale attraverso l’esposizione di oltre settanta artisti internazionali in sette prestigiose sedi.
Si tratta della prima manifestazione di arte contemporanea a Yerevan che unisce tutti i mezzi espressivi – pittura, scultura, fotografia, video, installazione – e che mette in dialogo un gran numero di artisti provenienti da ogni parte del mondo, invitati a realizzare le opere in situ e contestualmente a tenere dei workshop con gli studenti delle accademie. L’obiettivo è infatti coinvolgere il più possibile il territorio, renderlo partecipe del dibattito artistico ed evidenziarne la vocazione allo scambio culturale.
Per questo motivo si estende alla città con una diffusione capillare nei maggiori luoghi dediti alla cultura: Armenian Center for Contemporary Experimental Art, Aram Kachaturian Museum, Cafesijan Center for the Arts, Hayart Cultural Center, Artists’ Union of Armenia, A. Spendiaryan Opera and Ballet National Academic Theater, Armenian General Benevolent Union.
Arman Grigoryan – Spirituality, 2018, olio su tela, cm 135×165. Copyright of the artist
Sislej Xhafa – Cinema Aperto Palestina, 2016, metallo, cm 288×320. Photo Credit Ela Bialkowska, Courtesy of the artist and Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana.
“Soundlines of Contemporary Art”, curata da Mazdak Faiznia e Marina Hakobyan e ideata e organizzata da Shaula International LLC, sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica d’Armenia, gode dei patrocini del Governo Canadese, del Ministero della Cultura Armeno, del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, del progetto di promozione culturale della Farnesina Vivere All’italiana, dell’Ambasciata Italiana in Armenia, ed è supportata dal Ministero Affari Esteri Armeno, dalla Delegazione EU in Armenia e dalla Armenian General Benevolent Union (AGBU).
Il titolo Soundlines of Contemporary Art evoca La via dei canti (“The Songlines”), il celebre libro di Bruce Chatiwin sulla tradizione orale degli aborigeni australiani durante il “Tempo del Sogno” da cui deriva una mappatura del territorio. La mostra rispecchia una fusione culturale nella storia contemporanea e la scena globale per cui artisti armeni dialogano con artisti di altri paesi similarmente a quanto avviene in un orchestra in cui il suono del duduk, armeno, si integra perfettamente con gli altri strumenti.
Soundlines attraverso la produzione artistica mette al centro dell’attenzione concetti chiave quali: interazione culturale, identità, mobilità, presenza/assenza, circolazione del pensiero, territorio, confine come soglia reale e mentale che divide e consente allo stesso tempo lo scambio e il dialogo culturale, mappe ideali in rapporto col territorio quale orizzonte problematico, memoria, suono inteso come voce che non va persa all’interno della globalizzazione cui fa da contraltare il silenzio quale pausa necessaria per tenere distinte le voci e consentirne l’introiezione e l’interazione.
In questo humus culturale, il contributo degli artisti armeni e delle persone che appartengono al sistema artistico, noti e meno noti, è stato di grande importanza.
Roberto Pugliese – Critici ostinati ritmici, 2010, legno, micro-controllore, elettromagneti a mantello, software, sensori, connessione internet, tronco cm 160×54. Photo credits Michele Alberto Sereni, Courtesy Studio la Città, Verona.
Con metafore visive e utilizzando tutte le forme del linguaggio dell’arte contemporanea, rappresentano l’Italia: Rossella Biscotti, Alighero Boetti, Loris Cecchini, Chiara Dynys e Roberto Pugliese accanto a: Lida Abdul (Afghanistan), Adel Abidin (Iraq), Diarrassouba Aboudalaye (Costa d’Avorio), Etel Adnan (Libano), AES+F (Russia), Shahriar Ahmadi (Iran/Kurdistan), Francis Alÿs (Belgio), El Anatsui (Ghana), Arevik Arevshatyan (Armenia), Chant Avedissian (Egitto/Armenia), Sonia Balassanian (Iran/Armenia), BGL (Canada), Sanford Biggers (Stati Uniti), Christian Boltanski (Francia), Herman De Vries (Paesi Bassi), Latifa Echakhch (Marocco/Francia), Victor Ehikhamenor (Nigeria), Arman Grigoryan (Armenia), Shilpa Gupta (India), Diana Hakobyan (Armenia), Sarkis Hamalbashyan (Armenia), Mona Hatoum (Libano), Sahand Hessamiyan (Iran), Hiwa K. (Iraq/Kurdistan), Ilya & Emilia Kabakov (Russia), Lee Kit (Cina), Julia Krahn (Germania), Roland Emile Kuit (Repubblica Ceca), Hiroyuki Masuyama (Giappone), Sirak Melkonian (Iran/Armenia), Karen Mirzoyan (Armenia), Nasr Moataz (Egitto), Kevork Mourad (Siria/Stati Uniti), NeSpoon (Polonia), Nicky Nodjoumi (Iran), Melik Ohanian (Francia/Armenia), Adrian Paci (Albania), Sahak Poghosyan (Armenia), Imran Qureshi (Pakistan), Jon Rafman (Canada), Tomas Rajlich (Repubblica Ceca), Anri Sala (Albania), Ararat Sarkissian (Armenia), Walid Siti (Iraq/Kurdistan), Leon Tutundjian (Armenia), Piotr Uklanski (Polonia), Mohsen Vaziri Moghaddam (Iran), Lawrence Weiner (Stati Uniti), Sislej Xhafa (Kosovo), Chen Zhen (Cina).
L’esposizione racconta nel mondo dell’arte cosa significa disegnare una rete di nuovi miti che derivano dall’immaginario costruito dagli artisti che filtrano il mondo attraverso la loro identità e il background sociale, realizzando immagini fantasmatiche che vivono in risonanza o dissonanza attraverso le opere di oltre settanta artisti provenienti da un capo all’altro del globo, in una connessione vibrante e stupefacente.
Adrian Paci – Centro di permanenza temporanea, 2007, video Courtesy the Artist, kaufman repetto Milano / New York and Peter Kilchmann, Zurich
L’evento comprende il “Progetto Open Sounds of Contemporary Art” realizzato attraverso una open call con application online, selezionata successivamente dai curatori e cha ha dato esito all’esposizione presso l’importante sede Artists’ Union of Armenia dei seguenti artisti: Aram Danielyan (Armenia), Zack Demirtshyan (Armenia), Anush Ghukasyan (Armenia), Anna Grigoryan (Armenia), Anna Harutyunyan (Armenia), Ashot Harutyunyan (Armenia), Tehmine Harutyunyan (Armenia), Arthur Hovhannisyan (Armenia), Aram Isabekyan (Armenia), Zara Manucharyan (Armenia), Lilit Meliqyan (Armenia), Paravon Mirzoyan (Armenia), Mary Moon (Armenia), Logo Oluwamuyiwa Adeyemi (Nigeria), Josette Taramarcaz (Svizzera), Alessandro Pizzo (Italia), Maria Salmassian (Armenia), Arshak Sarkissian (Armenia).
Sono inoltre annesse all’evento due ulteriori sezioni. La prima intitolata Educational propone diversi workshop in alcuni dei principali istituti armeni tra cui il Tumo Center for Creative Technologies, il Terlemezyan Institute, State Fine Art Academy. La seconda, intitolata Business in Art offre due conferenze dedicate alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale e una incentrata sulla regolamentazione del mercato dell’arte. Durante il periodo d’apertura della mostra sono previsti anche numerosi eventi collaterali per arricchire il programma culturale per i visitatori.
Accompagna la mostra un catalogo in due volumi, edito da Manfredi Edizioni con testi in inglese del Presidente della Repubblica Armena, del Ministro della Cultura Armeno, dei curatori Mazdak Faiznia e Marina Hakobyan e di Shaula International LLC. Il volume I è dedicato a “Soundlines of Contemporary Art” e il volume II al “Progetto Open Sounds of Contemporary Art”. Si ringraziano per il supporto Vahé Gabrache e Fondation Armenia Geneva.
Chiara Dynys – Vega, 2018, installazione, metacrilato, fotografia, vetro, oro, dimensioni variabili. Image credit Studio Chiara Dynys, Milan.
Shilpa Gupta – Untitled (cage), 2011, tre gabbie in metallo, cm 117x99x99. Photo by Guy L’Heureux, Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana.
Christian Boltanski – Animitas (Small Souls), 2015, proiezione video (Animitas; 13 ore, 6 sec), fiori, fieno, panchina, dimensioni variabili. Photo credit Marian Goodman Gallery London, Courtesy the artist e Marian Goodman Gallery, New York, Paris, London.
Piotr Uklanski – Untitled (Rocket’s Glare, Over Najaf), 2004, acrilico su carta Lanaquarelle 640 gr montata su legno, cm 106,7×247,5. Courtesy Massimo De Carlo, Milan/London/Hong Kong.
Adel Abidin – Bread of Life, 2008, video installazione. Photo Credits Martin Jager, Courtesy Adel Abidin.
Julia Krahn – SIRENS 02 (horizontal wing), 2014, wallpaper, cm 300×400- © All rights reserved to the artist, Courtesy of the Artist and Antonella Cattani Contemporary Art, Bolzano.
Walid Siti – Elusive Mountain, 2018, filo spinato e filo di alluminio, cm 400x800x300. Courtesy of the artist.
– via: Art Vibes submission
– Exhibition info: International Contemporary Art Exhibition: Armenia 2018. Soundlines of Contemporary Art. A cura di Mazdak Faiznia e Marina Hakobyan.
– When: 28 settembre – 25 ottobre 2018. Inaugurazione venerdì 28 settembre, ore 19 – National Gallery of Armenia
– Where: Le Sedi
Armenian Center for Contemporary Experimental Art, 1/3 Buzand Street, Yerevan, Armenia.
Orari martedì – sabato, ore 11-17.
Aram Kachaturian Museum, 3 Zarobyan Street, Yerevan, Armenia.
Orari lunedì – venerdì, ore 11-17; sabato 11-16:30.
Cafesijan Center for the Arts, 10 Tamanyan Street, Yerevan, Armenia.
Orari martedì – giovedì, ore 11-17; venerdì – domenica, ore 10-20.
Hayart Cultural Center, 7a Mashtots Street, Yerevan, Armenia.
Orari lunedì – sabato, ore 11-17.
Artists’ Union of Armenia, 16 Abovyan Street, Yerevan, Armenia.
Orari martedì – domenica, ore 11-17.
A. Spendiaryan Opera and Ballet National Academic Theater, 54 Tumanyan Street, Yerevan, Armenia.
Orari lunedì – sabato, ore 10-18.
Armenian General Benevolent Union, 2/2 Melik Adamyan Street, Yerevan, Armenia.
Orari lunedì – venerdì, ore 9-18.
– website: icaearmenia.org
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